Polo, cercansi sindaci disperatamente

Le amministrative di giugno probabilmente accorpate a quelle di novembre per non intralciare la Bicamerale Le amministrative di giugno probabilmente accorpate a quelle di novembre per non intralciare la Bicamerale Polo, cercansi sindaci disperatamente Nessun candidato a Roma, Milano, Napoli In Lombardia cade nel nulla l'«ipotesi» Achille Serra e la Moratti continua a dire no A Torino il duca d'Aosta non piace a Alleanza Nazionale Nella capitale le previsioni danno Rutelli al 65 per cento La tentazione è lasciar perdere ma circola il nome di Fiori E un sondaggio «lancia» Vespa ROMA. L'ipotesi era circolata già qualche tempo fa. Ne scrisse il «Foglio» di Giuliano Ferrara. Ma adesso quella che appariva come una «voce» va concretizzandosi: le elezioni amministrative del giugno prossimo (che riguardano città importanti come Milano e Torino), potrebbero essere rinviate - con l'accordo di tutte le forze politiche - e abbinate a quelle del novembre 97. Insomma, i sindaci del capoluoghi lombardo e piemontese potrebbero venire eletti in contemporanea con i primi cittadini di Roma e Napoli. Lo slittamento dovrebbe essere uno dei primi effetti della Bicamerale. Già, perché se non ci fosse il rinvio, la commissione parlamentare che si dovrà occupare delle riforme sarebbe costretta a svolgere il proprio compito in piena campagna elettorale per le amministrative. Ed è di certo un'impresa ardua quella di trovare un'intesa tra Polo e Ulivo su una materia tanto delicata in un clima difficile e teso quale è sempre quello che accompagna le consultazioni elettorali. E per il Polo questa prima conseguenza della Bicamerale potrebbe sortire effetti benefici. Sì, perché il centro destra è in grandi difficoltà: non riesce a trovare dei candidati sindaci. A Milano, per esempio, la situazione ha quasi del paradossale. Tempo fa, prima della pausa estiva, Silvio Berlusconi lanciò Achille Serra, ex prefetto di Milano ora deputato forzitalista. Poi quella candidatura è caduta nel nulla. E l'altro ieri sera, durante la trasmissione di Lucia Annunziata, «Tg3 prima serata» è andata in onda una scenetta che ha avuto come protagonisti proprio il Cavaliere e Serra. Il secondo, presentato da Bianca Berlinguer come il candidato del Polo a Milano, glissava snocciolando frasi del tipo «non tocca a me dirlo». E colui al quale toccava dirlo, ovvero Berlusconi, precisava che ancora non si è de- «OSCURATI» ALLA RISCOSSA ciso niente, perché bisogna trovare un personaggio «molto elevato» e di «grande esperienza». Insomma, a Milano il centro destra è nelle peste. Tanto più che Letizia Moratti, su cui Forza Italia puntava, ha risposto per l'ennesima volta di «no». Così nel capoluogo lombardo il Polo non è giunto ad una decisione. Intanto l'ala centrista della coalizione (ecd e cdu) ha candidato il presidente dell'Inter Massimo Moratti, mentre corre voce che a Roberto Formigoni non dispiacerebbe lasciare la poltrona di presidente della Regione per quella di sindaco di Milano. Ma non che a Torino vada meglio. Forza Italia ha indicato il duca d'Aosta, che deve sciogliere la riserva entro fine mese, però An non è affatto convinta. E infatti, per la prossima settimana, ha indetto tra i suoi elettori delle primarie tra quattro candidati: lo stesso duca, l'avvocato Chiusano, l'ex ministro Raffaele Costa e l'assessore regionale buttiglioniano Giampiero Leo. E gii «azzurri» se ne sono avuti a male. I problemi del Polo riguardano anche le città dove sicuramente si voterà a novembre, come Roma e Napoli. Nella capitale i sondaggi commissionati dai «polisti» sono sfavorevoli al centro destra e danno il 65 per cento dei consensi a Francesco Rutelli. Quindi la coalizione non ha ancora stabilito quale strada intraprendere. In poche parole non ha deciso se dare per assodata la sconfìtta, non optando quindi per una candidatura autorevole, oppure se provare a risalire la Pierferdinando Casini (ecd) e Teodoro B china sfoderando un grosso nome. Il quale, però, al momento manca. E a questo proposito c'è da dire che da qualche giorno circola la voce, riportata ieri '.all'agenzia Asca, che il centro destra abbia cercato di contattare senza successo Cesare Romiti. Stando uontempo (An) così le cose è tutto un fiorire di voci e di sondaggi. Le prime accreditano candidature come quelle di Publio Fiori e Rocco Buttiglione. I secondi rivelano che il personaggio che ha maggiori opportunità di vincere e di conquistare l'elettorato del Polo è Bruno Vespa, che non sapendo nulla di questo sondaggio cade dalle nuvole e dice: «Io faccio un altro mestiere». Dunque a Roma i problemi sono questi. A cui ne vanno aggiunti altri due. Il primo riguarda il ecd che ha lanciato un ultimatum agli alleati: o tra venti giorni si decide una candidatura oppure i cristiano democratici si nuoveranno da soli. Il secondo è rappresentato da Teodoro Buontempo che vuole assolutamente tentare l'avventura delle elezioni amministrative e che medita di chiedere al partito il permesso di correre, da solo, almeno per il primo turno. E scendendo giù per la Penisola fino a Napoli la situazione, all'interno del Polo, si ingarbuglia ancora di più. Sul capoluogo campano c'è l'ipoteca di An. Però il ecd Clemente Mastella, reduce da un durissimo dissidio con Alleanza nazionale nelle amministrative di Benevento, ha intenzione di ripagare gli alleati di via della Scrofa con uguale moneta. Perciò anche nel capoluogo campano il Polo brancola nel buio. Maria Teresa Meli