Il ministro: dovete pagare

Il ministro: dovete pagare Il ministro: dovete pagare «Tassa iniqua, ma le regole vanno accettate» ROMA. Il ministro Pinto è deciso: «Bisogna pagare e questa volta non pagherà Pantalone», annuncia in risposta alla protesta degli allevatori che assediano Milano. «La quota produttiva di latte assegnata all'Italia è assolutamente insufficiente, ingiusta e iniqua dice il titolare delle Risorse agricole - ma le regole fin che non si cambiano vanno rispettate e, purtroppo, oggi è necessario che gli allevatori le accettino». E la necessità di rispettare la normativa sulle quote latte, sottolinea Pinto, è anche legata al fatto chela stragrande maggioranza dei 105 mila produttori italiani si è correttamente adeguata al tetto assegnato. Il governo, prosegue il ministro, ha avviato un'altra trattativa in sede comunitaria per rivedere le nostre quote, che attualmente ci penalizzano cristallizzando il deficit della bilancia del settore lattiero sui 3700 miliardi l'anno. Però, aggiunge Pinto, il fatto che le quote in Italia, a differenza degli altri Paesi comunitari, non siano state applicate per anni ha dato respiro alle nostre aziende nei confronti dei partner europei. Senza contare che il congelamento della produzione ha mantenuto il prezzo del latte ad un livello remunerativo. E il mancato rispetto del regime comunitario delle quote latte, introdotto nell'84, ha determinato per l'Italia l'applicazione di penalità superiori a 3600 miliardi. «In questi ultimi mesi - spiega il ministro - l'impegno e la serietà dimostrata dal governo nel rispettare gli accordi comunitari, sanando una situazione che si trascinava da oltre un decen¬ nio, ci ha consentito di riaprire il negoziato per una nuova determinazione di quote latte, in misura più aderente alla produzione reale. Abbiamo ottenuto una serie di modifiche, che, insieme con la definizione di tutti i ricorsi presentati all'Arnia, hanno consentito la riduzione delle sanzioni da 421 a circa 370 miliardi». «Oggi - conclude Pinto - sui 105 mila produttori italiani, a dover pagare queste multe sono solo 14.800 e per circa 7400 di questi la sanzione è inferiore ai dieci milioni. Per venir loro incontro stiamo definendo un disegno di legge che prevede crediti agevolati, aiuti per la perdita di reddito e altre misure. Di più non credo proprio che si possa fare, anche perché la stessa Unione Europea ce lo vieterebbe», [v. cor.] Fabio Potetti

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