«Ma io non cambio programma» di Roberto Ippolito

Secondo Micheli nessun problema: «I fondi per pagare il trasferimento dall'Iri al Tesoro sono già stanziati nella Finanziaria» Secondo Micheli nessun problema: «I fondi per pagare il trasferimento dall'Iri al Tesoro sono già stanziati nella Finanziaria» «Ma io non cambio programma» Prodi a Bertinotti: le cessioni vanno avanti Fausto Bertinotti A sinistra Massimo D'Alema al bagno». E' convinto che non ci sia alcun problema di organizzazione della maggioranza? «Per tre mesi la maggioranza ha garantito sulla legge finanziaria mia presenza in aula pari al 99 per cento. E anche ieri (mercoledì) si è votato infinite volte con risultati positivi per il governo». Rimane il problema della scarsa affinità tra Ciampi e Fausto Bertinotti... «Se è per questo c'è anche una scar¬ LE RAGIONI DEI COMUNISTI ROMA OMA I L governo ha gestito male la H vicenda» spiega Nerio Nesi, responsabile economico di Rifondazione comunista, all'indomani della clamorosa astensione del suo partito nel voto alla Camera sulla conversione in legge del decreto di privatizzazione della Stet. Che cosa intende? «Ci eravamo astenuti in commissione alla fine dell'anno sullo stesso provvedimento. Avevamo poi mandato una lettera al presidente del Consiglio, firmata da me e da Bertinotti per ribadire la nostra posizione. E due giorni prima del voto ancora ne avevamo parlato con il capo del governo. Il governo, insomma, sapeva bene qual era la nostra posizione e a che cosa andava incontro. Non ha fatto nulla per impedire quello che, in base a quelle condizioni, era evidente che sarebbe accaduto». Che cosa avrebbe dovuto fare? «Quando si è alleati è opportuno informare gli alleati delle proprie sa affinità tra me e Bertinotti. Su alcune questioni, come le privatizzazioni, abbiamo idee diverse. A ogni modo è certo che il governo andrà avanti con le privatizzazioni». Ma anche Bertinotti andrà avanti sulla sua strada? «Non c'è alcun dubbio. Questo è evidente». Come sostituirà i voti di Bertinotti per privatizzare? «Vedremo. A ogni modo non capisco l'opposizione che ha votato contro su un provvedimento di cui condivideva i contenuti. L'opposizione si è messa dalla parte sbagliata, anche se la responsabilità del voto negativo sul decreto è della maggioranza. Sul piano goliardico l'opposizione ha vinto e il governo ha perso. Ma dal mosse, delle proprie intenzioni e concordare la linea su cui muoversi. Dopo la nostra astensione in commissione avrebbe dovuto chiederci che cosa chiedevamo, quali erano i nostri obiettivi, invece nulla, nemmeno una parola. Forse non ne aveva bisogno, o forse pensava di avere le forze sufficienti per la conversione del de¬ punto di vista politico non lo so. Noi siamo dalla parte giusta. Abbiamo la coscienza a posto». Riconosce che Bertinotti aveva avvertito della sua astensione? «Questo è vero». Nel pomeriggio, Prodi accetta di parlare nuovamente dei problemi politici italiani. «Non è importante il voto - dice - ma è importante il segnale di allarme. C'è stato un messaggio politico di Rifondazione e io l'ho preso come tale. Devo ribadire clic il governo andrà avanti con il programma di privatizzazioni che aveva progettato». Nonostante Rifondazione? «C'è stata finora molta lealtà nei rapporti tra Rifondazione e il governo. Non sarò certo io a rompere il rapporto di lealtà. Ho anche detto che questo rapporto non ha impedito al governo di attuare il suo programma. E se questo sarà compatibile in futuro andremo avanti. Ma certo io non cambio questo programma». Il pds chiede una verifica dei rapporti della maggioranza con Rifondazione. «Gli strumenti tecnico operativi... non ci ho ancora pensato, non sono importanti. Ma è importante quello che ho detto adesso. Io non ho intenzione di cambiare il programma di politica economica perché era stato pensato e meditato e con questo ci eravamo presentati agli elettori». Roberto Ippolito

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