Pasticcio Stet, allarme nel governo

D'Alema preoccupato per il voto di Rifondazione. Prodi: è solo un infortunio D'Alema preoccupato per il voto di Rifondazione. Prodi: è solo un infortunio Pasticcio Sfet, allarme nel governo Parte la Bicamerale. Cossiga: Berlusconi mercante UNA VIA DIFFICILE MA OBBLIGATA Sentenza-choc in assise a Catanzaro Nicholas, in libertà i presunti assassini Assolti. I giudici: mancano le prove Il padre: un processo ineccepibile COSTITUENTE o Bicamerale? L'avvio della Bicamerale non toglie valore a questo interrogativo che tocca interessi essenziali di tutti i cittadini, dal momento che, attraverso il mutamento costituzionale, sono investite le basi stesse del sistema politico e i principi della nostra convivenza. Cerchiamo, dunque, di ricordare i termini del problema. 1 - Da tempo nel mondo politico italiano - tanto a destra che a sinistra - è maturata la convinzione che la Costituzione del 1948 vada riformata. Questa riforma è ritenuta necessaria per uscire dallo stato di crescente paralisi che da tempo caratterizza l'azione dei nostri circuiti politici e per adottare un modello di governo più in sintonia con gli schemi delle grandi democrazie europee. La riforma, poi, è divenuta ancora più impellente dopo le modifiche in senso maggioritario apportate alle leggi elettorali nel 1993. 2 - Le prospettive che oggi impegnano il nostro Paese riguardano, a livello di forma di Stato, l'alternativa tra un regionalismo «forte» ed un federalismo «attenuato», e a livello di forma di governo, la scelta tra un governo del primo ministro (secondo il modello inglese), il cancellierato (secondo il modello tedesco) ed il semipresidenzialismo (secondo il modello francese). Si affianca a queste opzioni la variante minoritaria del presidenzialismo puro (secondo il modello americano). 3 - Volendo, le innovazioni cui si pensa potrebbero essere tutte realizzate con il pieno rispetto della procedura attualmente prevista nell'articolo Enzo Cheli CONTINUA A PAG. 4 PRIMA COLONNA «Salviamo l'italiano in ROMA. Sale la tensione nella maggioranza di governo dopo la bocciatura sul decreto che prevedeva il trasferimento della Stet al Tesoro, complice l'astensionismo di Rifondazione. D'Alema afferma che si tratta di «un campanello d'allarme». Prodi assicura che le privatizzazioni andranno avanti, scatenando le proteste di Berlusconi: «Dicono che il voto è stato ininfluente. E' questa democrazia?». Intanto la Bicamerale è decollata al Senato: i senatori hanno rispettato la parola, votando quasi all'unanimità per il varo della commissione per le riforme. Serviva una maggioranza di 217 voti, ne sono arrivati 256. Soltanto 16 i «no», da parte di Lega e Rete, più Misserville di An e Cossiga. Pare scontato anche il «sì» della Camera, la prossima settimana. All'ordine del giorno, ormai, la presidenza della Bicamerale. Si fanno i nomi di D'Alema e Tatarella. Polemico Cossiga con Berlusconi: è solo un mercante. Amabile, Mascl, Meli e Rapisarda ALLE PAG. S E 7 DOMAMI >N LA STAMPA Specchio e i fedeli amici di Stéphanie «Specchio», che domani torna in edicola con «La Stampa», dedica la copertina e uno dei servizi centrali a Stéphanie di Monaco. L'ex enfant terrible del Principato parla degli amici più fedeli, i suoi cuccioli. E, poi, ecco Quentin Tarantino, il regista che alimenta la tradizione dei cattivi del cinema. Infine, un viaggio alla scoperta dei Doria, leggendaria dinastia mercantile genovese viag Dori meri aei istiaj viaggDorimercviag I Dori I meri astia istiaj tv», regista propone di in ■■0 UN PRESIDENTE PER LE RIFORME ■■0 ■ ME

Luoghi citati: Catanzaro, Monaco, Roma