O la pensione o lo stipendio

E'stata cancellata la possibilità del cumulo per i dipendenti pubblici e privati. Per gli autonomi un taglio del 50%. Ecco il quadro completo E'stata cancellata la possibilità del cumulo per i dipendenti pubblici e privati. Per gli autonomi un taglio del 50%. Ecco il quadro completo 0 la pensione o lo stipendio FINANZIARIA SONO guai se si decide di tornare a lavorare una volta ottenuta la pensione di anzianità. O questa o la retribuzione. Non c'è più la possibilità di sommare, sia pure in parte, l'una e l'altra. Dal primo ottobre '96, come ha confermato la legge collegata alla finanziaria '97, c'è completa «incompatibilità di carattere» e il divorzio è bell'e pronto. CHE COSA SUCCIO CASO PER CASO T, , PER CHI E' IN PENSIONE PRIMA DEL 1995 O HA RAGGIUNTO I REQUISITI ENTRO IL '94 CONSULENZA Fino al mese di settembre '96 c'era la scappatoia del lavoro autonomo che consentiva di non perdere totalmente la pensione di anzianità, e il lavoro autonomo era il rifugio di molti lavoratori dipendenti che cessavano il rapporto di lavoro subordinato e continuavano a lavorare con l'azienda con forme di consulenza (più o meno veritiere). Ora non ci sono più finzioni da seguire per tentare di salvare la pensione. Chi va a riposo prima del tempo non può fare altro che incrociare le braccia. 0 scivolare nel lavoro sommerso per non pagare il pesante pedaggio. ARf IGIANI E NEGOZIANTI Ma ciò che è vietato ai lavoratori dipendenti è permesso ai lavoratori autonomi. Per questi ultimi, infatti, la continuazione del lavoro tradizionale non porta alla perdita della pensione ma solo al suo dimezzamento. Si salva il 50% della pensione di anzianità. C'è quindi una profonda discriminazione tra lavoratori dipendenti e autonomi che sicuramente sarà sottoposta quanto prima al vaglio della Corte Costituzionale. mente dall'età. Potranno avere la pensione anche coloro che raggiungeranno i 40 anni di versamenti. Rientra tra gli esclusi chi riceve la pensione di invalidità o inabilità e chi diventa titolare di pensione ai superstiti. ALTERNATIVA A questo punto è determinante fare il quadro delle situazioni affinché i lettori possano capire quale sia la loro esatta posizione in relazione al puzzle delle leggi MILLE LIRE L'ORA La perdita della pensione per i lavoratori dipendenti (il discorso vale anche per il pubblico impiego) porta a una attenta riconsiderazione della remunerabilità del lavoro da svolgere. Supponiamo che l'interessato abbia una pensione di 1 milione e 700 mila lire nette al mese e che svolga consulenza presso una azienda (retribuzione 2,5 milioni netti mensili). In pratica l'interessato va a lavorare per 800 mila lire al mese. Il gioco vale la candela? Vale lavorare per 8 ore al giorno per 26 giorni al mese per guadagnare 31 mila lire al giorno, pari a meno di 4 mila lire l'ora? Se poi si dovesse lavorare per 2 soli milioni al mese il guadagno giornaliero sarebbe di 11 mila lire e quello orario di 1400 lire. Ecco, proprio in questi numeri risiede la causa della restrizione. Il legislatore ha voluto in pratica stroncare la doppia fonte di reddito, sperando che in tal modo o si riducano le spese degli enti previdenziali o, al contrario, si lascino liberi posti di lavoro per i più giovani. O "***" TIPO DI PENSIONE SE SI SVOLGE LAVORO SUBORDINATO"***" SE SI SVOLGE LAVORO AUTONOMO 94 4 fowo 30 s«w h, a'30 «HI EVITA 'ens. Vecchiaia Perde il 50% della quota che eccede Riscuote l'intera pensione 'a pensione minima ens. Anzianità Perde l'intera pensione Riscuote l'intera pensione EVITAforatori dipendcntl wo pensionalo al 30 settembre '96 «w ha a/meno 36 onn; , a'30 settembre % 2. PER CHI E' IN PENSIONE AVENDO MATURATO I RELATIVI REQUISITI DOPO IL 1994 Pens. Vecchiaia Perde il 50% della quota che eccede Perde il 50% della quota che eccede a pensione minima la pensione minima Perde l'intera pensione Perde il 50% della quota che eccede l i ii Pens. Anzianità qla pensione minima 3. PER CHI E* IN PENSIONE DAL l2 OTTOBRE '96 IN POI Pens. Vecchiaia Perde il 50% della quota che eccede la pensione minima Pens. Anzianità Perde l'intera pensione Perde il 50% della quota che eccede la pensione minima 1 ) Se ex lavoratore dipendente: perde l'intera pensione 2) Se lavoratore autonomo: a) da ottobre a dicembre '96: Perde il 50% della quota che eccede la pensione minima b) da gennaio '97 in poi: Perde il 50% della pensione ' * °!"« di contributi F1'5' Pensiona con 'nfenorea40ann;j contemporaneamente applicabili. Per dare la visione di insieme abbiamo preferito inserire in tabella anche la pensione di vecchiaia: in tal modo il fenomeno è visto a 360 gradi. Dalla tabella si evidenzia in modo netto come il trascorrere del tempo sia nocivo al matrimonio pensione-reddito. Più passano gli anni, più le restrizioni si infittiscono. Mantengono qualche privilegio solo i lavoratori avanti con gli anni. Per chi ha meno di 35 anni di contri¬ buti non c'è niente da fare: o sceglie il lavoro o prende la pensione di anzianità. re alle 18 ore settimanali. Per ripagarlo del bel gesto la legge offre all'interessato parte della pensione, in misura inversamente proporzionale alla perdita della busta paga. La riduzione della pensione in ogni caso non può andare al di sotto del 50% della rata mensile. IL PART-TIME In questa generale restrizione, un posto particolare occupa il part-time. Per la prima volta viene consentito che la pensione di anzianità sia cumulabile in parte con il lavoro dipendente. Ciò accade solo se il lavoratore decide di trasformare il lavoro in part-time, in misura non inferio¬ CONDIZIONE L'agevolazione è però condizionata da un l'atto esterno alla volontà del lavoratore. L'azienda, «■ BLOCCO potori Outonomi. »'a Pensionalo ai <f< her a|meno 35 anni ^7"W-ver*/ eto0'30 settembre 96 infatti, deve impegnarsi ad assumere un altro dipendente sia pure a part-time, per dare lavoro a un'altra persona. Solo in questo caso non si perde l'intera pensione. Come si vede, il rispetto della condizione non è semplice. STATALI & C. Norme analoghe vigono per i lavoratori del comparto pubblico (statali, dipendenti enti locali, sanità, ecc.). Dall' 1/10/96 anche loro non possono più svolgere lavoro di qualsiasi natura pena la perdita della pensione di anzianità. Sfugge alla restrizione chi, al 30/9/96, è già in pensione, ovvero chi alla stessa data ha almeno 35 anni di contributi e 52 anni di età oppure ha 36 anni di contributi. PRECEDENTI REGOLE Come si vede le regole sono le stesse dei colleghi del settore privato ma proprio questa uguaglianza ha consentito al Parlamento, quasi di soppiatto, di introdurre un principio «funesto» per gli interessati: quello di avere almeno 35 anni di contributi per la pensione. In tal modo se ne vanno in fumo tutte le precedenti regole che permettevano di mettere le mani sulla pensione anticipata pur avendo meno di 35 anni. E anche questa è un'ulteriore piccola rivoluzione che ha contribuito a modificare radicalmente il meccanismo della pensione nel settore pubblico. Mauro Salvi

Persone citate: Mauro Salvi