Conviene privatizzare

Perché non considerare il nostro grande patrimonio come un 'occasione di risanamento anziché come un problema di (impossibile) recupero? Perché non considerare il nostro grande patrimonio come un 'occasione di risanamento anziché come un problema di (impossibile) recupero? Conviene privatizzare NEW YORK in una fredda sera di fine novembre. Nell'ambitissima e mondana sala della casa d'aste Christie's sale sul podio un'opera di metri 1,5 x 1,20. E' di un maestro di quella corrente che gli esperti chiamano espressionismo astratto. Lui si chiama Willem de Kooning, il quadro s'intitola «Woman». Un bel titolo, per un bel quadro. I navigati esperti di Christie's lo sanno fin troppo bene. Per questo, in catalogo sotto la descrizione, hanno scritto: «valutazione a richiesta». Una formuletta capace di attrarre solo qualche migliaio di persone. Da tutto il mondo. Significa che la stima è molto, ma molto alta. Detto e fatto. Pochi minuti di gara e il martelletto del battitore fornisce il verdetto. Venduta per una cifra che sfiora i 24 miliardi di lire. UNA DOMANDA Prendete questi dati, per approssimativi che siano, e uniteli all'idea di un Paese - come il nostro il più ricco nel mondo per possesso d'opere d'arte e agli ultimi posti per la qualità della loro conservazione. Aggiungeteci la variabile d'un debito pubblico infinito e quella d'essere un popolo di grandi risparmiatori. Evitate pure d'entrare nelle questioni certosine di leggi o nel dibattito, complicatissimo, per aumentare la tutela e contrastare la dispersione del nostro patrimonio artistico. Insomma, chi riuscirà a non porsi la domanda: perché non privatizzare l'arte? 0 almeno una parte delle opere (magari quelle minori) che marciscono nelle cantine dei nostri musei? 800 OPERE Poco più di venti giorni dopo, in una sala questa volta di Londra, il fascino di un piccolo studio attribuito al sommo Raffaello lascia sul tavolo d'asta poco meno di 13 miliardi. Insomma con questi esempi, tra i tanti, a Londra e New York il mercato dell'arte ha totalizzato, per due opere, quasi 37 miliardi di lire. Dieci miliardi in più dell'intero incasso registrato nel '96 dalla filiale italiana della Christie's. La cifra raggiunta dal solo De Kooning coincide con tutte le vendite d'arte moderna e contemporanea effettuate da Finarte in nove aste dell'anno scorso, per un totale di circa 800 opere presentate. Asei mesi dalla pubblicazione dell'Art Index relativo ai valori semestrali, dal 1989 a quest'anno, eccoci ad analizzare l'indice che comprende i valori annuali dello stesso periodo. Il mercato delle vendite all'asta, nel nostro Paese, è costituito da due periodi: uno da febbraio-marzo a fine giugno, l'altro da fine settembre a metà dicembre, nei quali si concentra più o meno lo stesso numero di appuntamenti. AL PASSO Tanto per avere un'idea, Finarte (che in termini di fatturato resta di gran lunga la prima casa d'aste in Italia, con oltre 66 miliardi di vendite totalizzati nel '96) ha organizzato, nello stesso anno, ben 36 aste, in media una ogni dieci giorni, a Milano, Roma e Napoli. L'analisi comparata dei risultati Finarte '95/'96 risulta, per alcuni versi, illuminante. Il bilancio Finarte si è concluso con un + 1,01% sul '95, mentre i risultati del primo semestre avevano fatto registrare un + 13,21% sul primo semestre dell'anno precedente. Ciò mette in luce un primo dato importante. Da settembre a dicembre '96 globalmente il mercato dell'arte ha segnato il passo. Se si osserva la sequenza dei dati dell'Art Index si nota che l'anno scorso, per la prima volta dal '90, il punteggio di fine anno diminuisce, invece che aumentare (passando da 634 a 625 punti). Tale decremento è avvenuto nonostante le due filiali italiane di Sotheby's e Christie's abbiano migliorato il giro d'affari. ENTUSIASMO Nel caso di Sotheby's è necessario sottolineare che il +2,76% corrisponde a un dato in qualche modo inesatto, poiché nel primo semestre del '95 la vendita «Estoril» (che presentava oggetti importanti da Londra) totalizzò circa 3,5 miliardi. Infatti, dai nostri parametri, l'incremento tra secondo semestre '95 e secondo semestre '96, di Sotheby's, è molto signifi- IMMOBILI Non è forse un concetto analogo a quello delle grandi aziende statali o del patrimonio immobiliare? Molti sono convinti che rendere privato un bel quadro significhi perdere il controllo della sua esistenza e conservazione. Ma, pensateci bene, si ha più cura per una casa di proprietà o per una presa in affitto a equo canone? Si è più motivati a lavorare in un albergo statale o nella propria bottega? Si sta più attenti a utilizzare la nostra automobile o quella presa a noleggio? STRANA PASSIONE Dunque chi conserverà meglio un'opera d'arte: un vero collezionista (che, sovente, è una persona colta) o una somma di buro¬ □T □T CHFINSOTO CHRISTIE'S FINARTE SOTHEBY'S TOTALE 122.205 125.751 +2,90% Tutti i dati sono espressi in milioni di lire crati, per diligenti e bravi che siano? Noi pensiamo che il primo arriverà persino a privarsi di qualcosa pur di conservare attentamente ciò che ama e possiede. Cento volte di più se la società fosse in grado, in qualche modo, di valorizzare agli occhi di tutti questa sua strana passione. Che, giorno dopo giorno, colpisce anche da noi un numero sempre maggiore di persone, tra cui moltissimi giovani. NUOVE STRADE «Il mercato dell'arte in Italia - dice un'analisi Finarte - è completamente differente rispetto a quanto accadeva negli Anni Settanta e Ottanta». «Stiamo assistendo - prosegue - a un mutamento radicale, che probabil¬ 1995 E 1996 A CONFRONTO PER LE TRE MAGGIORI CASE mente raggiungerà una sua dimensione stabile solo all'inizio del nuovo millennio. Il numero delle persone coinvolte è aumentato a dismisura...». POCO SPAZIO Purtroppo sono appassionati costretti a muoversi in uno spazio asfittico, dove - come scrivono Casimiro Porro e Raffaele De Grada nei due interventi di questo speciale dedicato all'artemercato - i quadri dei nostri nonni sono conosciuti e amati (qualche volta) solo dai nipoti. Mentre la pittura francese del secolo scorso vola liberamente tra i continenti. E le nostre chiese crollano al suolo per una nevicata. Non sarà giunta l'ora, per lo meno, di aprire la discussione? SIME mostre

Persone citate: Casimiro Porro, De Kooning, Raffaele De Grada, Willem De Kooning, Woman

Luoghi citati: Italia, Londra, Milano, Napoli, New York, Roma