Le speranze del Duemila? Scienza pura e creatività di Piero Bianucci

PRO CULTURA PRO CULTURA Le speranze del Duemila? Scienza pura e creatività La Pro Cultura Femminile, in via Accademia Albertina 40, alle 17 di giovedì 16 presenta una conferenza di Piero Bianucci, responsabile di TuttoScienze, dal titolo «Il futuro in incubatrice». VI ricordate Arthur C. Clarke? Ideò i satelliti geostazionari che oggi ci servono per le previsioni del tempo, per telefonare da un continente all'altro e per vedere le Olimpiadi in diretta. Ma forse è più conosciuto perché ha scritto «2001: Odissea nello spazio», un romanzo che il cinema ha reso famoso anche tra gli allergici alla lettura. Bene, a quanto pare da questo breve curriculum, Clarke, che ora vive da buon pensionato nello Sri Lanka, di futuro se ne intendeva. Eppure circola una sua battuta pessimistica, da «laudator temporis acti»: «Neppure il futuro, ormai, è quello di una volta». In certo senso bisogna dargli ragione. Il futuro dovrebbe essere per definizione imprevedibile. Una sorpresa. Uno zampillio di sorprese. Invece anche il futuro si è guastato. Il futuro della tecnologia, infatti, è già presente: basta andare nei laboratori di ricerca (meglio se giapponesi e americani) per vedere oggi che cosa succederà tra dieci anni in casa nostra. Quanto al futuro che ci ri- servano la classe politica o personaggi del nostro quotidiano televisivo come Mara Venier, Pippo Baudo, Vittorio Sgarbi e Alba Parietti, anche quello è facile immaginarlo. E Dio sa se non sarebbe meglio esserne all'oscuro. Fortunatamente restano ancora inossidabili due tipi di futuro: quello della scienza pura, che non sarebbe tale se non ignorasse ciò che l'attende; e quello della creatività artistica. Proverò a parlare, alla Pro Cultura Femminile, di quel po' di futuro che ci rimane. Piero Bianucci

Persone citate: Alba Parietti, Arthur C. Clarke, Clarke, Mara Venier, Piero Bianucci, Pippo Baudo, Vittorio Sgarbi