INDAGINI SUL MODERNO
INDAGINI INDAGINI SUL MODERNO FIGLIO e fratello di musicisti, Riccardo Chailly appartiene a quel gruppo di direttori italiani (con lui Abbado e Sinopoli) che hanno costruito il proprio successo internazionale soprattutto all'estero. Nato a Milano nel 1953, vocazione musicale inconfondibile, primo concerto a 14 anni, studi con Franco Ferrara, debutto sul podio della Scala nel 1978, Chailly guida da dieci anni l'ottima Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam e, come si conviene ad un direttore principale, ne ha sensibilmente modificato le consuetudini e il repertorio. Da quando ha abbandonato l'analogo incarico che ricopriva al Comunale di Bologna, le sue non frequenti esibizioni nel nostro Paese disegnano un itinerario altrettanto personale e riconoscibile. La ricerca delle radici della contemporaneità lo porta ad affrontare, senza nostalgia, senza retorica, il periodo in cui le forme classiche si tendono fino ad esplodere prima che, da quella frammentata galassia, un nuovo ordine cerchi di ricomporsi. Il concerto che dirigerà a Torino è una conferma di questa passione predominante: tra fine Ottocento e primi decenni del nostro secolo la musica conosce una metamorfosi del proprio lessico e della propria sintassi; su questo periodo e su questa mutazione, Chailly ha posato la propria lente interpretativa con crescente acutezza. Con analoga costanza, e senza ricorrere ai tromboni delle dichiarazioni ad effetto, prosegue questa ricerca fino ai risultati più recenti, le opere di Petrassi, Nono, Berio, BussoUi. Ma un direttore così modernista ha voluto incontrare anche Rossini: e la sua incisione dei lavori giovanili per archi del «tedeschino» convince come un riuscito divertissement.
Persone citate: Abbado, Berio, Chailly, Franco Ferrara, Nono, Petrassi, Riccardo Chailly, Rossini, Sinopoli
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