Al Lingotto anche Neuhold eAndersson nel «Notturno concertante» di Fabio Vacchi

TRE VOLTE CHAILIY E MALFITANO TRE VOLTE CHAILIY E MALFITANO Al Lingotto anche Neuhold eAndersson nel «Notturno concertante» di Fabio Vacchi IL 1997 dell'Orchestra Nazionale Rai inizia con un appuntamento impegnativo, che vede scendere in campo il direttore Gùnther Neuhold e il chitarrista Magnus Andersson. Quest'ultimo (già destinatario di opere nuove di Ambrosini, Clementi, Donatoni, Ferneyhough, Scodanibbio, Dillon, Barrett) eseguirà in prima assoluta al Lingotto venerdì 10 alle 20,30 e sabato 11 alle 21 il «Notturno concertante per chitarra e orchestra» di Fabio Vacchi. L'iniziativa si lega, in opportuno coordinamento di programmazione, con i due appuntamenti in onore del compositore bolognese promossi dalla De Sono in Conservatorio. Il titolo dell'opera presentata dalla Rai è eloquente: strumento principe per serenate, la chitarra dialoga amabilmente con l'orchestra, contrapponendole la sua delicata voce. Per descrivere il brano, è stato scritto che è l'esatto contrario della «Sagra della primavera» e non a caso: le serate con Neuhold si chiuderanno proprio con l'apocalittico balletto stravinskiano, in un riuscito gioco dei contrasti. Il «Sacre», come si sa, terrificò il pubblico parigino della prima proprio per l'inaudita violenza del suono non soltanto in termini di volume ma soprattutto di armonia. Lo stratificarsi di accordi di diverse tonalità, il gioco complesso di aritmie, le miscele all'epoca sperimentali di timbri e colori (con prevalenza di fiati e percussioni) trascinano l'ascoltatore in un barbarismo primordiale che si richiama a riti sacrificali e a minacciose divinità telluriche. Così alla «Sagra» farà da contraltare-, col Notturno di Vacchi, il preludio di «Chovanscina» di Musorgskij (trascritto da Shostakovich) che aprirà la serata. Non sono meno invitanti i concerti di giovedì 16 (ore 20,30) e venerdì 17 (ore 21) al Lingotto e sabato 18 (ore 16,30) all'Auditorium Rai. Il direttore sarà Riccardo Chailly; accanto a lui il soprano Catherine Malfitano, la cui notorietà si è dilatata con la «Tosca» televisiva girata a Roma e trasmessa in tutto il mondo. Il programma accomuna i «Tre frammenti da Wozzeck» di Alban Berg, uno dei capolavori pre-dodecafonici, e la «Sinfonia n. 6 in la maggiore» di Bruckner: due aspetti assolutamente diversi della musica «made in Vienna». Un filo rosso lega poi questi appuntamenti orchestrali con quello cameristico di domenica 12 alle 10,30 nell'Auditorium Rai di piazza Rossaro. Ritroviamo Stravinskij («Ottetto per flauto, clarinetto, due fagotti, due trombe e due tromboni») e troviamo il caposcuola della dodecafonia, Schònberg, con Qui sopra Riccardo Chailly e Catherine Malfitano In basso Eugène Istomin «Pierrot Lunaire». Con il soprano Luisa Castellani e il pianista Pietro De Maria, saranno impegnati gli strumentisti dell'Orchestra Rai diretti da Michele Carulli: Gianpaolo Pretto e Andrea Romani flauti; Guido Tonini Bossi ottavino; Cesare Coggi clarinetto; Biagio Matassa clarinetto basso; Elvio Di Martino e Mauro Monguzzi fagotti; Ercole Ceretta e Gianni Daliaturca trombe; Floriano Rosini e Antonello Mazzucco tromboni; Giuseppe Lercara violino; Luigi Talamo viola; Carlantonio Radic violoncello. Il concerto sarà preceduto, sabato 11 alle 16,30, da una lezione-concerto promosso dagli Amici dell'Orchestra: Sergio Sablich guiderà un ascolto di brani del «Pierrot» con e senza la voce (utilizzata nella tecnica dello «Sprechgesang», che consiste nell'accennare l'intonazione delle note per lasciarla immediatamente). [1. o.~ ~

Luoghi citati: Roma, Vienna, Wozzeck