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15 15 19 22 Un utile corso per le signore IL BUON ANNO DEL FOLK CLUB di Paolo Ferrari DANZE E BALDANZE di Tiziana Platzer ON potremmo iniziare il nuovo anno se non augurandovi, e augurandoci, che esso sia buono, anzi buonissimo. Ma non affidatevi soltanto alla fortuna, per scansare la malasorte: apprestate le contromisure. Riceviamo, su carta intestata «Città di Torino - 7a circoscrizione», il comunicato dal titolo «Corsi di autodifesa femminile»: il Judo Club 21, con il patrocinio della sullodata circoscrizione, «viste le continue richieste, ripete la positiva esperienza dei corsi di difesa personale femminile» per le donne che «vogliono imparare a fronteggiare e controllare situazioni di pericolo per la propria incolumità». Afferma il volantino: «Correte ai ripari. Aggressioni, rapine, violenze. Sovente le vittime sono donne. Cosa fare? Bisogna allenarsi mentalmente e fisicamente per non trovarsi impreparate». Splendida idea. Potevano presentarla diversamente, tipo «praticate il judo, un'attività fisica che fa bene allo spirito»: ma così, è formidabile. Chi fa da sé fa per tre, direbbe l'ispettore Callaghan («Siamo in tre: io, Smith & Wesson») e dunque corrano ai ripari, le gentili signore. Se snobberanno il corso, non si lamentino la sera che, rincasando, verranno aggredite e non ci sarà, nei dintorni, una Volante. Le avevano avvertite, di «non trovarsi impreparate». TorinoSette, fedele alla sua vocazione di settimanale di servizio, a pagina 59 segnala la brillante iniziativa, patrocinata, ripetiamo, dalla circoscrizione 7. Tuttavia, ricordiamo che già in passato taluni espressero riserve in merito: e noi, pur reputando il judo uno sport altamente formativo, se fossimo donne avremmo qualche perplessità. Tenere a bada la delinquenza è un duro lavoro, ammiriamo chi lo svolge con dedizione e coraggio. Ma, una volta pagate le tasse per mantenere i tutori dell'ordine, non smaniamo di sapere come comportarci in caso d'aggressione. Preferiremmo non essere aggrediti, e basta. E se capitasse, vorremmo che nei paraggi ci fosse un poliziotto. Magari esperto, lui sì, di judo