OMS è la malaria il nemico n 1 della salute di P. Bia.

ALLARME DA GINEVRA ALLARME DA GINEVRA QMS: è la malaria il nemico n. 1 della salute Uccide una persona ogni 15 secondi, eppure ci sono nuovi farmaci SI parla tanto dell'Aids come della nuova «peste» ma vecchie malattie fanno stragi ben maggiori e, a differenza dell'Aids, queste potrebbero essere sconfitte, per di più con una spesa irrisoria. Se non lo si fa è soltanto perché spesso le «vecchie malattie» riguardano il Terzo Mondo, e i Paesi sviluppati si preoccupano egoisticamente dei propri malanni, ignorando quelli dei Paesi poveri. Un caso esemplare? La malaria. Pochi giorni fa l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato la malaria «nemico della salute n. 1» e ha fornito come prova cifre drammatiche: nel 1996 da 1 a 3 milioni di uomini sono morti di malaria, ogni 15 secondi il plasmodio trasmesso dalla zanzara anofele uccide una persona (il più delle volte un bambino o una donna incinta), da trent'anni le vittime della malaria con¬ tinuano ad aumentare e la malattia è endemica in 91 Paesi, compresa l'ex Unione Sovietica. Così ogni anno sono da 300 a 500 milioni le persone che il plasmodio della malaria riesce a infettare. In contrasto con questi dati, si investono nella lotta alla malaria soltanto 85 milioni di dollari all'anno. Inoltre, con una decina di dollari si potrebbe salvare la vita di un bambino colpito da questa malattia, mentre con la stessa somma non si cura un malato di Aids neppure per un giorno. Una proiezione dell'Oms (organismo dell'Onu con sede a Ginevra) dovrebbe però portare l'attenzione dei Paesi ricchi anche sulla malaria: all'inizio del 2000 nel Sud degli Stati Uniti e dell'Europa potrebbero verificarsi fino a 80 milioni di casi di malaria all'anno. Persino in Gran Bretagna si sono avuti ben 2000 casi di contagio in un an¬ COSI1 ATTACCA I GLOBULI ROSSI Quando il protozoo della malaria, P.falciparum, invade i globuli rossi, si sviluppano grumi di proteine sulla superficie del globulo che aderiscono ai vasi sanguigni, che vengono ostruiti s oteina 4 /- >• Parete di un vaso sanguigno visto no. E questo perché la malattia si propaga grazie all'emigrazione dal Terzo Mondo e ai viaggi per diporto degli abitanti dei Paesi ricchi. Inoltre la malaria diventa sempre più resistente ai farmaci tradizionali e alle vecchie cure preventive a base di clorochina e della stessa meflochina, che era stata introdotta per combattere l'infezione clorochinoresistente. La malaria è causata da un protozoo del genere Plasmodium (falciparum, vivax, malariae, ovale). Questi protozoi hanno un ciclo di sviluppo che comprende una fase sessuata, che si svolge nella zanzara anofele, e una fase asessuata che avviene nell'organismo infettato. Il Ddt negli Anni 60 stava debellando la zanzara anofele, e quindi anche la malaria. Ma poi questo insetticida è stato abbandonato per motivi ecologici, e la zanzara ha di nuovo occupato regioni molto ampie, per lo più paludose, specialmente in Africa e nel Sud-Est asiatico. Quando il Plasmodium falciparum, il più pericoloso, viene iniettato dalla zanzara (femmina) nel sangue dell'uomo, invade i globuli rossi e induce lo sviluppo di proteine che aderiscono alle pareti dei vasi sanguigni. I capillari più fini, nel cervello, vengono così ostruiti e si arriva alla morte del malato. Come ricordava su «Tuttoscienze» del 4 dicembre scorso Gian Angelo Vaglio, professore di chimica generale all'Università di Torino, fortunatamente sono già pronte nuove armi per combattere la malaria anche quando si tratti di una forma resistente alla clorochina e alla meflochina. Uno dei nuovi farmaci, il più promettente, è stato ottenuto sintetizzando una sostanza simile a quella contenuta nell'arbusto Artemisia annua, pianta già usata in medicina dagli erboristi cinesi. Proteina di superficie I geni della malaria fanno variare ripetutamente i grumi di proteine e cosi essi rimangono per un certo tempo inavvertiti dalle difese del sistema immunitario Globulo rosso Anticorpi p Di solito le proteine di superficie prodotte dalle cellule infettate dalla malaria vengono rapidamente riconosciute e attaccate dagli anticorpi Un'altra strada battuta nei laboratori di ricerca è quella del vaccino. Il tipo di vaccino oggi più maturo non tende tanto a immunizzare la persona che se lo fa iniettare, quanto a far sì che la persona vaccinata, se punta dalla zanzara anofele, trasmetta all'insetto degli anticorpi che interrompono il ciclo di ripro." izione del Plasmodium. E' un vaccino, insomma, «altruistico», nel senso che lo si prende essenzialmente per tutelare gli altri e, in una prospettiva a lungo termine, per sradicare una malattia che, dopo aver subito alcune parziali sconfitte, oggi va alla riscossa. [p. bia.]

Persone citate: Gian Angelo Vaglio

Luoghi citati: Africa, Europa, Ginevra, Gran Bretagna, Stati Uniti, Unione Sovietica