SE I PLATTERS ERANO SPLATTER di Sandro Viola

SE I PLATTERS ERANO SPLATTER SE I PLATTERS ERANO SPLATTER gi, però non c'è poi il problema di pulire. Tanto più che tah scempi possono avvenire anche per caso, come in un articolo di Sandro Viola (Repubblica, 14 novembre) che conteneva la severa affermazione: «il giudizio politico sul regime cubano, e dunque sul complesso dell'esperienza castrista, si riassume in una sola parola: la parola "disastro"». Il perfetto riassunto che ne fa Giuseppe Varaldo (Imperia) è meno accigliato: «Disastro di Castro». E' un cambio di consonante; o, nella metafora anatomica, «trapianto». Il cambio di iniziale sarà allora un trapianto cranico (l'enigmistica è più avanti della chirurgia), ed è un gioco che mi viene in mente quando Alberto Pozzolini (S. Croce sull'Arno, Pisa) mi parla dell'ex calciatore Silvano Bini. Una canzone (molto plagiata) di Elio e le Storie Tese elencava nove fratelli: Bino, Cino, Dino, Gino, Lino, Mino, Pino, Rino, Tino. A me sarebbe sempre piaciuto EL 1946 Leonarda Cianciulli fu condannata a trent'anni di carcere. Fra il dicembre del 1939 e il novembre del 1940 aveva attirato nella propria casa alcune donne, le aveva fatte a pezzi con una scure e le aveva bollite in pentola per prepararsi del sapone (teneva all'igiene). Il caso della famosa «saponificatrice di Correggio» dovrebbe togliere ogni dubbio sull'esistenza del nome «Leonarda». Se ne parlava nella nostra telenovela della scorsa settimana, e sono proprio contento di aver dato un tocco di «splatter» al nostro polpettone (che differenza passa tra un romanzo sanguinario e la canzone «Only you»? Uno è «splatter», l'altra è Platters). Nell'enigmistica ottocentesca vi erano giochi di parole chiamati amputazione, sventramento, decapitazione: a massacrare nomi e cognomi magari si guadagna di meno che a sventrare personag- farne una versione cognominale, con Bini (Silvano), Cini (della Fondazione Cini), Dini (Lamberto, ministro), Fini (Massimo, giornahsta; o Gianfranco, politico; o Leonor, pittrice), Nini (Agostino, pioniere del rebus italiano), Pini (Paolo, manicomio), Sini (Carlo, filosofo). Le enciclopedie mi parlano anche di un Corrado Gini (andando sulle consonanti dure ci sono poi un Chini e un Ghini). Ci saranno giri più incompleti di questo? Mentre ci pensate, passerei alle meno cruente crittografie onomastiche di Raffaele Massacesi (Pesaro). Se lui ci dice «Flotta da guerra mongola» noi dovremmo essere in grado di rispondere con la soluzione «Marina Tartara» (che è una scrittrice). Ancora più difficile con un «Organo interno sovietico addetto all'epurazione». Qui lo stesso «esposto» - ovvero il testo della crittografia - è un doppio senso: non si parla di censure ma di «organi anatomi-

Luoghi citati: Correggio, Imperia, Pisa