Felici satelliti di Mosca di Aldo Cazzullo

« « Felici satelliti di Mescci » Parla Zhivkov, l'ex padrone del Paese AL POTERE PER 35 ANNI sti. I bulgari, oltre che fame, hanno buona memoria. Ora capisce perché ci sono i nostalgici». Sì, ma in questi giorni Sofia è percorsa da cortei di studenti che vogliono spazzare via i «rifiuti rossi». Il comunismo ha lasciato un cumulo di rovine. «Non è rimasto molto, della mia Bulgaria. Solo i nomi dei leader del partito socialista: sono gli stessi che 7 anni fa stavano nel pc e complottavano per cacciarmi. Poi hanno dilapidato tutto: il fondo in dollari che avevo accumulato; le riserve auree; le banche; l'agricoltura, rovinata dalla distruzione delle cooperative. Gli studenti cercano una bandiera e hanno trovato quella dell'opposizione, che è abile a indicare nei postcomunisti gli unici responsabili del disastro, come se i democratici non avessero contribuito a derubare.il popolo». Come finirà la crisi politica che paralizza il Paese? «Si stanno mettendo d'accordo, come sempre. Nel '90 socialisti e democratici aprirono un tavolo per accordar¬ una villetta a due piani che potrebbe appartenere a un piccolo imprenditore lombardo. Todor Zhivkov, nella Bulgaria profonda qualcuno ha tirato fuori i suoi ritratti. Cominciano ad avere nostalgia di lei? L'ex segretario generale mette una mano in tasca e tira fuori una moneta da un lev, meno di tre lire. «Sa quanto costava mi chilo di pane quando sono stato destituito? Trentun centesimi. Con questa moneta se ne compravano tre chili. Adesso costa 300 lev, mille volte di più. Quando l'ho presa in mano, la Bulgaria era in condizioni drammatiche. Quasi come adesso. Vent'anni dopo era diventata il secondo Paese più ricco del Comecon, dopo la Deh- e davanti alla Cecoslovacchia. Il 70% delle nostre esportazioni era rappresentato da elettronica e macchine utensili. Eravamo il secondo partner commerciale dell'Urss, e le vendevamo computer, non patate. Adesso siamo precipitati all'ultimo posto tra i Paesi ex comuni¬ SOFIA ESSUN autocrate vivente ha regnato più a lungo di questo anziano signore (compira 86 anni a settembre) dal naso adunco, gli occhi infossati, le lenti spesse, la risata facile che interrompe il racconto di quando, capo della delegazione bulgara, fece gli auguri a Stalin per il settantesimo compleanno («Ha nuociuto alla causa del socialismo, troppi morti, però tra cent'anni i libri di storia scriveranno che ha trovato un Paese miserrimo, l'ha portato a vincere una guerra mondiale e l'ha lasciato con la bomba atomica») e i ricordi degli incontri con Togliatti («Non mi fidavo mollo, lui parlava bene ma stava all'opposizione, io ero al governo. Ero più amico di Marchais, il francese»). Per 35 anni, dal '54 all'89, primo segretario del partito comunista e padrone della Bulgaria; da 7 anni agli arresti domiciliari, con la nipote Evghemja, la pronipote Andrea di 18 mesi e un cocker, in questa casa nei boschi del monte Vitosha, sopra Sofia, Aldo Cazzullo

Persone citate: Marchais, Stalin, Todor Zhivkov, Togliatti, Zhivkov

Luoghi citati: Bulgaria, Cecoslovacchia, Sofia, Urss