DISACCORDO CHE UNISCE di Igor Man
DISACCORDO CHE UNISCE DISACCORDO CHE UNISCE ARAFAT e Netanyahu hanno siglato il disaccordo che li divide con un compromesso che li unisce: nella lotta per la sopravvivenza. Politica, nel caso di «Bibi», anche fisica nel caso di al Walid, il padre della nazione palestinese. Il compromesso era sul tavolo già da tempo ma nessuno dei due leaders poteva decidersi a sottoscriverlo. Per non perdere la faccia. Gli arabi (oltranzisti e non) avrebbero rimproverato ad Arafat di aver subito le «proposte riduttive» della controparte israeliana; proposte che, a ben vedere, modificano sensibilmente l'accordo di Oslo avallato da Clinton. In quanto a Netanyahu, chi lo avrebbe salvato dall'accusa di aver subito un diktat, per di più dall'odiatissimo Arafat? Se, invece, il compromesso l'avesse suggerito un «personaggio affidabile», in buoni termini e con Israele e con l'entità palestinese, sarebbe stato meno difficile sia per Arafat che per Netanyahu accettarlo facendo, per di più, mostra di compiere un beaugeste volto a salvare la pace, meglio: il processo di pace. (Per una pace autentica ci vorranno al¬ meno 25 anni, sempreché Dio lo voglia - anche Rabin era di quest'idea). Il «personaggio affidabile» c'era. Sia «Bibi» che al Walid ce l'avevano sotto gli occhi ma, paradossalmente, non se ne rendevano conto a causa (forse) della sua visibilità: annosa e financo eccessiva. Scartato a priori Mubarak, non fosse altro perché la sua stampa, oramai da tempo, non risparmia al «cocciuto» primo ministro israeliano critiche aspre e qualche volta addirittura al limite dell'antisemitismo, non rimaneva, giustappunto, che il visibilissimo Hussein di Giordania. Lui, il piccolo grande re dalle sette vite, esperto in repentini giri di valzer, la cui stessa esistenza è figlia ed espressione del compromesso. Il sovrano hascemita odia cordialmente Netanyahu, così come ha odiato Golda e soprattutto Dayan che nel 1967 lo umiliarono sul campo confiscandogli la Cisgiordania. Anche Nasser, che lo spinse a scendere in lizza nella Igor Man CONTINUA A PAG. 5 SETTIMA COLONNA
Luoghi citati: Cisgiordania, Giordania, Israele, Oslo
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- A colloquio col più famoso detective di Francia e con l'italiano che egli salvò dalla ghigliottina
- Barlassina resterà ancora tre anni «II tempo per scalare la serie B»
- Partigiani
- EUROFESTIVAL
- Premio teatrale
- Il divorzio, perbacco, il divorzio
- La truffa Iva sulle auto i Canonica e le gomme
- Il soldato Gino Corni Ú rientrato in Italia
- Per il Savona (0 a 0 in casa) arriva l'ottavo risultato utile
- Fabbrica d'-mpermeabil
- Grazie Juve, grazie Brady
- A colloquio col più famoso detective di Francia e con l'italiano che egli salvò dalla ghigliottina
- Tre domande a Capanna
- Non bastano pelliccia e permanente per fare d'un ex uomo una donna vera
- Ticino, la minaccia è svizzera
- un po'di fantascienza
- Internet, istruzioni per l'uso
- Barlassina resterà ancora tre anni «II tempo per scalare la serie B»
- Matrimonio in chiesa per una leader torinese dei transessuali
- Tre colpi contro la moglie
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- La tragedia della transessuale Richards
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Grazie Juve, grazie Brady
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy