«Fidel, non avrai la Cnn»

«Fidel, non avrai la Cnn» «Fidel, non avrai la Cnn» Clinton non autorizza l'ufficio a Cuba non godendo di alcun permesso da parte di Castro - e che a dire di Johnson vorrebbe mantenere il monopolio dell'informazione dall'Avana. Le illazioni di Johnson sono state confermate, sia pure in modo anonimo, anche da funzionari dell'Amministrazione Clinton. Lo stesso Miami Herald ha negato di aver contrastato l'iniziativa della Cnn, ma ha ammesso di non vedere di buon occhio che mass-media americani vadano a Cuba con il permesso ufficiale delle autorità e lo ha spiegato esprimendo la preoccupazione che «Fidel Castro possa fare una discriminazione fra le varie testate, trasformando quelle a lui gradite in fonti privilegiate di informazione dall'isola»: meglio dunque, per il Miami Herald (e per il governo di Washington) che continui a lavorare a Cuba per giornali e tv statunitensi solo chi lo fa senza chiedere il permesso al regime. Per dare l'O.K. allo stabilirsi sull'isola di qualunque altro mass-media Usa, gli esuli di Miami vorrebbero che Castro desse il permesso di trasmettere dall'Avana anche all'emittente radio e tv Marti, di proprietà del governo di Washington e di sicuro impegno anticomunista. WASHINGTON. La «lunga marcia» della Cnn per aprire un ufficio a Cuba - dove nessun mezzo d'informazione americano ha avuto corrispondenti permanenti dal 1969 - ha superato l'ostacolo più arduo, l'autorizzazione di Fidel Castro, ma adesso è frenata dal governo degli Stati Uniti. La denuncia, senza mezzi termini, è venuta ieri dal presidente del network di notizie 24 ore su 24 di Atlanta, Tom Johnson: «Che l'Arnministrazione americana faccia resistenza all'apertura di una redazione indipendente di una tv indipendente - ha affermato in un'intervista al New York Times - ci appare come qualcosa che va contro tutto ciò che questo governo rappresenta». Per mettere radici all'Avana, oltre al via libera di Castro, che è stato concesso già due mesi fa, la Cnn deve ottenere anche una licenza delle autorità Usa per derogare all'embargo economico nei confronti di Cuba. Ma il sospirato nullaosta non è stato ancora concesso, anche per le pressioni di altri organi d'informazione. Johnson ha accusato apertamente il «Miami Herald», il quotidiano che grazie alla comunità di esuli cubani nella città della Florida offre un'ampia copertura degli eventi nell'isola - pur [Ansa]

Persone citate: Castro, Clinton, Fidel Castro, Johnson, Marti, Tom Johnson