Alla baby-tennista 18 miliardi

Sponsor italiano e contratto d'oro per la sedicenne Martina Hingis Sponsor italiano e contratto d'oro per la sedicenne Martina Hingis Alla baby-tennista 18 miliardi La Moitfinaro: non rendete i killer eroi Replica alpm Boccassini: mio marito è morto per lo Stato MARTINA Hingis, tennista svizzera che avrà vent'anni nel settembre del 2000, è stata fatta ieri supermiliardaria da Sergio Tacchini, industriale italiano dell'abbigliamento sportivo, non nuovo a esclusive precoci di campioni promettenti. Un contratto di sponsorizzazione garantirà alla ragazzina dagli 11 ai 18 miliardi sino al 2001. Nata in Cecoslovacchia e passata al passaporto elvetico perché trascinata fuori del suo Paese dalla mamma che voleva farne una campionessa nel capitalismo (l'ha chiamata Martina in omaggio alla Navratilova, la cecoslovacca poi statunitense divina fra le divine della racchetta), Martina ha ieri battuto, all'open di Australia, la 70 1 1 5> 9"771122"176003 tedesca Rittner. Dopo l'annuncio del contratto ha dichiarato che pensa a giocare, non ai soldi. E' sesta al mondo, nel 1996 ha guadagnato 2 miliardi di soli premi, altri ne guadagnerà: è fortissima. C'è un solo modo per essere orgogliosi di questi guadagni dei campioni dello sport: pensare che in fondo paghiamo tutto noi. Le sponsorizzazioni significano prezzi alti dei capi a loro intitolati, i premi sono offerti o dagli sponsor o da enti pubblici (in questo secondo caso, paghiamo persin più direttamente). Non pensiamo che uno svizzero possa essere vellicato nell'amor proprio per questi successi rossocrociati, e speriamo che non lo sarebbe un italiano per una Martina «de noantri». Siamo al maso-orgoglio di Pantalone, di quello che paga. Meglio dell'invidia, o anche dell'emulazione tentata mandando creature sottratte alla scuola a battere le strade dello sport. Gian Paolo Or mezza no SERVIZIO NELLO SPORT PALERMO. «Non ho detto che i pentiti non servono, ma non è giusto dargli ville e milioni»: Tina Montinaro replica al pm Ilda Boccassini che in una intervista a «La Stampa» la mette in guardia contro le strumentalizzazioni montate sul suo recente atto d'accusa allo Stato. «Nessuno dice la vedova del caposcorta di Falcone - mi può costringere a perdonare». E aggiunge: «Ammiro moltissimo Ilda Boccassini, come donna e come magistrato, e non mi sogno nemmeno di entrare in polemica. Ma non penso che lei, se ha davvero sofferto tanto, abbia perdonato gli assassini di Falcone. Non ci credo. Non è possibile». Lo Stato trasforma i killer in eroi - sostiene - premia i collaboratori anziché punirli per i loro crirnini. E respinge i sospetti di qualunquismo, rivendica il proprio impegno antimafia e spiega la sua critica feroce alla legislazione premiale italiana. Rizza A PAG. 10 ABOGA COLTIVA ERBE E SALUTE NATURA MIX" Energia naturale al 100% per la tua giornata LA QUALITÀ' IN ERBORISTERIA E IN FARMACIA

Persone citate: Boccassini, Gian Paolo Or, Ilda Boccassini, Martina Hingis, Navratilova, Rittner, Salute, Sergio Tacchini, Tina Montinaro

Luoghi citati: Australia, Cecoslovacchia, Falcone, Palermo