«L'Ulivo ha altri progetti»

« « L'Ulivo ha altri progetti» // viceministro Guerzoni «Siamo in coda all'Europa» per il diritto allo studio universitario; ha stanziato 80 miliardi per il '97, 85 per il '98 e 85 per il '99». Per fare che cosa? «Con questo stanziamento aumenteremo di 20-25 mila il numero delle borse di studio, portandole a 75 mila. L'obiettivo è di arrivare a 150 mila nel Duemila. Solo allora, purtroppo, la situazione italiana sarà paragonabile a quella di altri Paesi europei. C'è un gap enorme da superare: con Francia, Germania e Gran Bretagna (quest'ultima, nonostante i tagli della Thatcher) la forbice resta larga». Il secondo obiettivo? «La definizione di un programma di orientamento agli studi universitari. Partirà col '97-98. C'è uno stanziamento ad hoc nel bilancio della Pubblica Istruzione. E, come Università, riusciremo ad attivare risorse del Fondo sociale europeo per circa 15 miliardi. Molti fallimenti sono dovuti alla mancanza di una politica di orientamento. Per questo, abbiamo concordato con alcuni Atenei dei "corsi zero", nel primo trimestre del primo anno. Lo studente viene posto di fronte alle materie fondamentali, le sperimenta e, se non fanno per lui, passa ad altra facoltà senza perdere l'anno». Sarà di aiuto l'autonomia didattica degh Atenei, all'esame delle Camere? «Certo. Puntiamo ad una riarticolazione di tutti i percorsi di studio universitari su tre livelli: laurea breve o diplomi universitari, lauree e perfezionamenti post-laurea. Alcuni Atenei hanno inzeppato di insegnamenti i normali percorsi di laurea, invece di puntare su successive specializzazioni. Noi incentiveremo finanziariamente le Università che realizzeranno l'obiettivo di garantire una formazione di base e successive specializzazioni post-laurea». [m. tor.] ROMA. Il presidente della Camera, Luciano Violante, «ha ragione», ma il governo Prodi non pone tra i suoi obiettivi il numero chiuso. Luciano Guerzoni, sottosegretario all'Università, anticipa le linee lungo le quali intende muoversi l'Ulivo: «L'onorevole Violante fotografa perfettamente le anomalie della situazione italiana. Rispetto agli altri Paesi europei, l'Italia è quello con il maggior numero di iscritti all'Università, ma anche quello con la più alta percentuale di fallimenti. Su 100 studenti che si iscrivono, solo 30-35 arrivano alla tesi». Con molti «fuori corso»... «E' l'altra anomalia tutta italiana. E' proibitivo conseguire il titolo nei termini previsti dai piani di studio. Come si fa a sostenere 26 esami in 4 anni? Ci riescono 2-3 su cento». Se la dispersione è del 65-70% non ha ragione Violante? «Il problema centrale è di garantire non solo il diritto all'iscrizione, ma il diritto a conseguire il titolo di studio. E' l'obiettivo prioritario dell'azione del governo». Senza numero chiuso? «Nelle facoltà dell'area sanitaria (medicina, odontoiatria, veterinaria) la limitazione degli accessi rimane una necessità. Per tutte le altre facoltà, le strategie che 0 governo vuole perseguire sono tese a garantire al più ampio numero di giovani il diritto alla istruzione universitaria. Coerentemente ai bisogni del Paese e a una domanda dei giovani. Il fatto che 40 diciannovenni su cento si iscrivano all'Università vuole dire qualcosa». Ma bisogna anche far sì che il maggior numero delle matricole possa arrivare positivamente alla conclusione degli studi. Che prevede il governo? «Di muoversi su tre linee; cominciando dal rilancio politico per il diritto allo studio. La Finanziaria '97 prevede l'avvio del fondo nazionale A Roma A Vigevano

Persone citate: Guerzoni, Luciano Guerzoni, Luciano Violante, Thatcher

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Roma, Vigevano