«Scuola obbligatoria a cinque anni»

Il governo presenta la riforma: dieci anni di istruzione per tutti. Ma gli esperti sono già divisi Il governo presenta la riforma: dieci anni di istruzione per tutti. Ma gli esperti sono già divisi «Scuola obbligatoria a cinque anni» Spariscono le elementari e le medie ROMA. Il governo dall'Ulivo presenta oggi il suo progetto di riforma della scuola italiana. Bambini, ragazzi e giovani dai 3 ai 18 anni, all'erta: potrebbe cambiare tutto; o quasi. E' una vera e propria rivoluzione, con nuovi cicli scolastici, diversi da quelli attuali, quella che il ministero della Pubblica Istruzione ha messo a punto, anche per consentire l'innalzamento dell'istruzione obbligatoria da otto a dieci anni. Ed è una bozza che doveva restare «top-secret» lino alle 16,30 di oggi, quando il ministro Luigi Berlinguer - presenti il presidente e il vicepresidente del Consiglio, Prodi e Veltroni - aveva in programma di illustrarla nel coreo di una conferenza stampa. Ma, ieri sera, il Tgl delle venti ha illustrato le linee di fondo della riforma, creando non poco scompiglio tra gli esperti e nelle case degli italiani con figli in età scolare. Secondo le anticipazioni, il governo dell'Ulivo ha intenzione di portare in Parlamento un progetto in base al quale scompaiono elementari e medie, sostituite da una «scuola di base» (per impostare i fondamenti dell'istruzione! e da una «scuola dell'orientamento» (per capire che cosa si potrà farà da grandi). Come s'è detto, l'istruzione dell'obbligo durerebbe 10 anni, rispetto agli otto attuali. Per capire la portata delle potenziali innovazioni, è necessario ricordare che, oggi, l'ordinamento scolastico prevede tre anni di materna, cinque di elementare, tre di media inferiore e cinque di superiore (4 per i soprawisuti istituti magistrali). La frequenza obbligatoria riguarda, ora, le elementari e le medie e interessa i bambini che IL NUMERO CHIUSO NEGLI ATENEI I L presidente della Camera I Luciano Violante è amma■ lato, ma all'inaugurazione del 593° anno accademico dell'Università di Torino, ieri al Teatro Regio, monopolizza ugualmente l'attenzione di docenti e studenti: via fax. Appena letto dal neo-rettore Rinaldo Bertolino, il suo intervento sull'università di massa che si trasforma in sistema elitario, sulla necessità di non fare della capacità economica delle famiglie il lasciapassare per il sapere, fa subito discutere. «La chiave giusta per affrontare il problema dell'accesso all'università dice Violante - non è l'apertura indiscriminata, ma la garanzia di eguale opportunità di partenza per tutti i giovani, qualunque sia la loro condizione economica e sociale». II presidente parte da una premessa: «In una democrazia moderna l'Università deve essere in grado di assicurare agli studenti gli strumenti migliori per l'apprendimento e l'elaborazione proficua degli insegnamenti ricevuti. Si pone perciò come questione ineludibile il rapporto tra le risorse e i bisogni». Violante ricorda il sovraffollamento di molte facoltà e le oggettive difficoltà di rapporto tra studenti e docenti. E se la prende con ciò che più tenacemente sopravvive di una certa visione sessantottina dell'istruzione: «Negli ultimi decenni si e consolidata la tendenza a concepire l'apertura indiscriminata all'Università come forma di democratizzazione della cultura. I tentativi di porre dei limiti all'ingresso sono stati interpretati come volontà di condurre l'università ad una dimensione elitaria del sapere. In realta le cifre ci dicono che prò- Il presidente della Camera Luciano Violante In alto bambini davanti ad una scuola compiono i 6 anni entro il 31 dicembre dell'anno scolastico d'inizio della prima elementare. Il progetto-Berlinguer contempla, invece, tre anni di scuola materna (che potrebbe cambiare nome in «scuola dell'infanzia»), ai quali potrebbero seguire tre bienni di «scuola di base». Poi, dovrebbe iniziare il ciclo secondario con tre anni di «scuola dell'orientamento» e altri tre di secondaria superiore. Modifiche in vista, anche per l'obbligo scolastico. Dovrebbe cominciare a 5 anni; a partire, cioè, dall'ultimo anno di scuola materna (la quale manterrebbe comunque caratteristiche di insegnamento per l'infanzia) e terminare a 15 anni, ad «orientamento» concluso. La scuola superiore dovrebbe essere di altri tre anni, portando gli studenti alla maturità a 18 feWm:- SCUOLA MATERNA (DAI 3 Al 5 ANNI) SCUOLA ELEMENTARE (DAI 6 Al 10 ANNI) fe# MEDIE INFERIORI Wm:- (DAGLI HAI 14 A A ♦ SUPERIORI (DAI 15 Al 19 ANNI) anni. Ovviamente, la riforma interessa scuola pubblica e privata. Si tratta di un ripensamento radicale degli attuali cicli scolastici, che - se approvato - segnerà la fine della riforma firmata da Giovanni Gentile nel 1923. La tradizionale centralità della istruzione media e del quinquennio ginnasiale-liceale lascerebbe il posto ad una nuova centralità dei segmenti precedenti: l'innalzamento della frequenza obbligatoria da otto a dieci anni si consumerebbe per un anno nella materna e per un altro anno in un rafforzamento della «scuola di base»; la formazione superiore verrebbe ridotta ad un triennio. La scuola italiana del Duemila giocherebbe così le sue carte intorno al «principio di alfabetizzazione». E subito si allarmano gli esperti che temono una eccessiva «elementarizzazione» dei percorsi A ANNI) SCUOLA SUPERIORE (DAI 16 Al 18 ANNI) formativi (ma, forse, è il caso di attendere, nero su bianco, il testo del disegno di legge governativo). Quando scatterà la riforma? Berlinguer prevede in tre anni il tempo di attuazione, ma è chiaro che la parola passa ora alle Camere. E' possibile che un bambino che compirà 6 anni nel '98 possa già frequentare la «nuova» scuola? Ogni previsione è ingiustificata. Anche perché con un progetto così rivoluzionario i tempi parlamentari non paiono veramente calcolabili. Senza contare i risvolti sul piano sindacale legati alla applicazione di una maxi-riforma che modifica radicalmente obiettivi e bisogni formativi di maestri e professori in ogni segmento del sistema formativo proposto dal governo dell'Ulivo. SCUOLA MATERNA (DAI 3 Al 5 ANNI) SCUOLA DI BASE (DAI 6 Al 12 ANNI) SCUOLA DELL'ORIENT(DAI 13 All 5 ANNI) Mario Tortello NTAMENTO

Persone citate: Bambini, Berlinguer, Giovanni Gentile, Luciano Violante, Luigi Berlinguer, Mario Tortello, Prodi, Rinaldo Bertolino, Veltroni

Luoghi citati: Roma