Se l'America processa il re

Se l'America processa il re Se l'America processa il re 77principio dell'eguaglianza vale per tutti to alle pubbliche speculazioni. La signorina Jones è tm'arrampicatrice sociale, una «cercatrice d'oro» come dicono gli avvocati del Presidente, oppure una casta fanciulla un po' provocante e spregiudicata che si è sentita offesa quando il signor governatore l'ha trattata da puttana? Questi sono i quesiti pruriginosi. Ma al di là delle facili e redditizie speculazioni sulla vicenda del pube presidenziale (la signorina Jones sembra in grado di descrivere dettagliatamente il tatuaggio iscritto su quelle membra: ma davvero il presidente americano se lo ò fatto tatuare? E chi ne risponderà sulla scena del mondo?), sta di fatto che la democrazia americana ancora una volta sorprende l'universo intero per la sua straordinaria vitalità, la sua calvinista dedizione ai valori. In quale altro Paese del mondo si starebbe discutendo se mettere alla berlina il Paula Jones, la donna che accusa il Presidente di molestie stanza dell'allora governatore dell'Arkansas per sostenervi una prova certamente non scritta, ma anzi spudoratamente orale. La fine è ignota. La Corte suprema dirà soltanto a giugno se si può o no rompere le scatole e il ritmo di lavoro dell'imperatore del mondo chiamandolo a rispondere di essere zompato sulla prima cannetta che gli è capitata sottocchio all'Hotel Excelsior, prima di entrare in ufficio. Detto per inciso: l'Hotel Excelsior di Little Rock, deliziosamente squallida capitale dell'Arkansas (penultimo Stato americano e landa fantastica e sperduta del continente), è anche il quartier generale locale di tutti i vip e aspiranti: tutto si svolge all'Excelsior, un po' come tutto si svolgeva nel Rick's Bar di Humphrey Bogart a Casablanca. E non è un albergo casto, né discreto. Al contrario: è cochon è aper¬ FILIPPINE Nascosto nell'isola di Mindoro non sapeva che la guerra con gli Usa è finita e non s'è mai arreso più potente uomo politico in carica e al massimo del suo splendore pubblico, se non in questo pianeta indescrivibile che si chiama United States of America? Infatti, benché si tratti ancora una volta di pruriginose questioni di pelo, di tatuaggio, di intimidazioni e di altre deplorevoli porcate, qui si sta discutendo so la morale privata del capo del mondo debba passare in sottordine rispetto alle esigenze pubbliche. E benché la Corte non abbia ancora risposto, è certo che gli argomenti prodotti dagli avvocati della querelante signora Paula Jones sono considerati molto forti, molto ragionevoli, molto difficilmente aggirabili. Fra la ragion di Stato e la ragione del singolo cittadino, e possibile, se non proballile, che alla fine prevalga il diritto del singolo individuo, della ragazza che è stata già insultata e vi¬ tuperata da tutta la stampa vicina all'establishement. E che la più rivoluzionaria sentenza della più rivoluzionaria nazione liberale del mondo stabilisca una volta e per tutte, da oggi e per sempre, che neanche l'onnipotente imperatore americano può sfuggire alla resa dei conti, se nel suo passato privato ha leso i diritti privati di un altro privato cittadino. Da notine: il 75 per cento degli elettori americani, intervistati all'uscita dui seggi di novembre, ha dichiarato di ritenere Bill Clinton un simpatico lestofante, un allegro mentitore professionista, un uomo moralmente dubitabile e censurabile. Ma dichiara anche di averlo votato lo stesso perché convinto del fatto che Clinton potrebbe anche essere un poco di buono sul piano personale, ma è tuttavia di sicuro un eccellente amministratore pubblico: avrà imbottito di corna la moglie, avrà incassato illegalmente contributi asiatici, avrà le mani in pasta in una quantità di faccende poco chiare, sta eh fatto tuttavia che quest'uomo è in gamba, è intelligente, conosce la macchina dello Stato, e rassicurante, non promuove guerre, non è matto e anzi se riesce a cavarsela e cadere sempre in piedi vuol ture che ha ima marcia in più, quella adatta appunto a un Presidente. Insomma, la Corte suprema potrebbe castigare, insieme a Clinton, anche chi lo ha votato sulla base di un calcolo utilitaristico (se non cinico) ristabilendo il principio secondo cui in una democrazia esiste un solo sovrano e quel sovrano è il cittadino sconosciuto, minore debole. Una qualsiasi Paula Jones decisa a chiedere e ottenere giustizia. Paolo Cozzatiti FRANCIA Sette anni, a coltellate. La donna era malata di nervi

Luoghi citati: America, Arkansas, Casablanca, Filippine, Usa