«Il mio sarà un ppi unitario» di R. I.

Bianco: «Torno ai miei classici», ma intanto vede Castagnetti per decidere sulla presidenza Bianco: «Torno ai miei classici», ma intanto vede Castagnetti per decidere sulla presidenza «Il mio sarà un ppi unitario» Marini: alleanze libere alle amministrative terà unito alle amministrative ha detto in serata davanti alle telecamere di "Porta a Porta" ma non mettiamo un recinto di ferro: una certa libertà di azione ci deve essere. Se ci sono ragioni locali per alleanze diverse da quelle dell' ulivo le valuteremo. Non siamo contrari in linea di principio ad alleanze anche con forze che oggi compongono il Polo». E, riuscito a Marini quel che non riuscì a Lama: diventare segretario di partito dopo essere stato segretario di una confederazione sindacale. E' riuscito a Bertinotti, che però in Cgil era arrivato «soltanto» alla segreteria confederale. Anche Benvenuto e Del Turco hanno avuto responsabilità di partito, ma per brevi momenti e di un partito, il psi, in disfacimento. La frontiera tra sindacato e partito è sempre stata incerta. La tentazione di varcarla è cresciuta a mano a mano che il sindacato si è istituzionalizzato: diventando corresponsabile delle scelte sociali e economiche ha ridotto la sua forza, perché sempre meno riesce a accontentare una base che il nuovo modo di lavorare rende disomogenea. Inoltre i protagonisti sindacali hanno compreso che il sindacato propone, ma che è il politico che realizza. la rottura. Oggi è stato l'artefice della promozione di se stesso alla prima carica del partito. Come userà del successo a lungo preparato, e finalmente ottenuto, è presto per dirlo. La creazione di una federazione centrista, cristianolaica, quasi liberal-cattolica, in ogni caso tinta di moderatismo, con l'aggancio di Dini e Maccanico all'interno dell'Ulivo? La formazione di una più cospicua federazione cristiano-moderata, con l'aggancio di Mastella e di Casini e, chissà, magari di Buttiglione, ai margini o addirittura all'esterno dell'Ulivo? Oppure il vagheggiamento della ricostruzione del partito unico dei cattolici? Il primo progetto, di un centro allargato all'interno del centrosinistra, che in fondo costituirebbe una comoda sponda per Io stesso D'Alema, è quello che sembra più probabile perché più a portata di mano. Il secondo obiettivo, di un centro mediano collocato con Casini e Mastella fra Polo e Ulivo, sembra più improbabile, quanto meno più lontano, poiché presuppone due uscite simultanee- l'uscita di scena di Berlusconi e l'uscita in libertà dei voti cattolici, il 15 del 20 per cento di Forza Italia, che Berlusconi tiene personalmente in pugno. Il terzo e ultimo obiettivo, la rifondazione del partito unico cattolico, è il più aleatorio. Quando De Mita sostiene che una rinascita della democrazia cristiana soltanto i «rimbambiti» la possano vagheggiare, oppure quando Andreotti vaticina che la democrazia cristiana potrà rinascere «soltanto fra dieci o vent'anni», dicono in fondo l'uno e l'altro la stessa cosa: che un blocco unitario dei cattolici italiani non si farà più né mai. Misure ventennali non esistono in politica. Figurarsi oggi, con un'epoca accelerata che tutto consuma e divora in fretta, personaggi, partiti, movimenti, idee, alleanze, convergenze eccetera. Il retroterra dei comunisti era l'Unione Sovietica, senza la quale non potranno mai più risorgere come partito rivoluzionario unico, geneticamente diverso e alternati¬ Marini ha poi chiarito il rapporto con le sinistre. «Ho letto che D'Alema sarebbe il mio sponsor, ma chi mi conosce sa bene che parlare di sponsorizzazioni, nel mio caso, non ha alcun senso...». Quanto a Bertinotti, il segretario popolare invita a non enfatizzare il contrasto con Rifondazione. «Bertinotti è un buon contrattualista e lo so per antica e diretta esperienza - ha detto -. Forse ora avrà davanti a lui un altro che questa esperienza l'ha fatta forse anche da più lungo tempo di lui...». Ieri, il partito ha reso noti i risultati ufficiali del congresso: il nuovo consiglio nazionale del partito è composto da 65 consiglieri eletti nella lista Marini, 43 in quella dei sostenitori di Castagnetti e 12 della lista del Veneto. «Una buona maggio¬ RUBATO TRICOLORE. Per la terza volta in pochi mesi è stata rubata la copia del primo Tricolore, nell'atrio del municipio di Reggio Emilia, dove 200 anni fa fu proclamata bandiera d'Italia. Il vessillo era a una certa altezza ed è quindi difficile che il furto sia opera di una sola persona, che ha comunque prelevato solo il tessuto, lasciando l'asta. E' rimasta indenne anche la lapide che da 75 anni spiega: «Qui dove nacque per sempre». «BASTA PM SUI GIORNALI». Non vogliono più che i loro nomi compaiano su giornali e tv per questo chiedono di non essere più citati. I magistrati della Procura di Lucca hanno sollecitato il procuratore capo Giuseppe Quattrocchi a scrivere a tutti i massmedia per «evitare il riferimento alle persone dei singoli magistrati». Il procuratore, sulla scia di quanto sostenuto da Flick, ha sostenuto che l'iniziativa è necessaria per riportare serenità nell'ambiente giudiziario. Secondo il procuratore è sufficiente «il richiamo generico all'ufficio del pubblico ministero». COLLEGIO MALATO, NIENTE PROCESSO. Il processo per lo scandalo sulla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo che doveva prendere il via ieri a Roma è stato rinviato per malattia dell'intero collegio giudicante. Tutti, compreso il presidente Paone, hanno l'influenza ed è stato deciso di rinviare l'udienza al 20 gennaio. In aula si era presentato U finanziere Mach di Palmstein che, insieme a Craxi, De Michelis e altre 30 persone, è accusato di corruzione e concussione. [r. i.] Flick ranza», ha commentato Marini, che può contare, tra gli altri, su nomi noti della politica democristiani come Marcello Pagani, Renzo Lusetti, Giuseppe Gargani, Dario Franceschini e Nino Cristoforo Parlando con Tmc, però, il nuovo segretario ha dichiarato di voler puntare sui giovani: «Ne abbiamo tanti di validi - ha detto - mettiamoli in posti di responsabilità», [r. i.]

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