Caccia aperta al trono di Sampras
Caccia aperta al trono di Sampras Caccia aperta al trono di Sampras In prima fila ci sono Becker e la rivelazione Henman FINORA sono state solo scaramucce, giusto per affilare le racchette in attesa degli scontri veri. Da oggi, se vogliamo insistere con la metafora, comincia la battaglia. L'Australian Open, fra i quattro tornei dello Slam, e certamente il meno prestigioso. E' il primo della stagione e gli artisti del tennis devono ancora concludere il periodo di rodaggio, devono rifinire la preparazione e i programmi. E poi non c'è l'attesa, diciamo la verità, che si avverte alla vigilia del Roland fìaiTos, o di Wimbledon: anche il popolo della racchetta, in un certo senso, deve ancora risvegliarsi dagli ozi invernali, ammesso che la stagione del tennis abbia una fine e un inizio e non sia invece una lunga teoria di tornei interrotta solo da un paio di settimane di forzato riposo. Ce però la curiosità, ad alimentare il fuoco dell'interesse, una gran voglia di sapere quali saranno i temi e soprattutto i personaggi del nuovo PALLAVOLO Nella giornata dei 3-0 (cin anno: da qui l'importanza del torneo australiano, che dovrà dare le prime risposte alle domande che tutti si pongono, la seguente in testa a tutte: sarà capace il 1997 di regalare ai fedeli del tennis un campione in grado di far tremare il trono di Re Sampras, l'uomo che ha chiuso gLi ultimi quattro anni sul tetto del Mondo? L'impresa per la verità ci sembra difficile, a meno di non puntare il dito, se non proprio i nostri averi, sul vecchio Boris Becker, che fra una decisione e l'altra di lasciare la Germania, sbandierata a scadenze fisse, l'anno scorso ha trovato anche il tempo di vincere cinque tornei, compreso l'Australian Open. Becker, che ha disputato un finale di stagione doc, ha detto di non essere fisicamente al massimo, ma di sentirsi sereno e tranquillo, con una gran voglia di giocare. Al primo turno, però, dovrà incontrare un tipaccio, Carlos Moya, spagnolo di vent'anni finalista sabato nel torneo que su sei partite), Raven di Sydney vinto da Tim Henman. Tim Henman, eccolo qui. Poprio questo ragazzo inglese di 22 anni, numero 24 al mondo, potrebbe essere il nome nuovo, l'uomo che gli appassionati britannici, piazzati a campioni come noi italiani, e cioè male, aspettavano come la manna dal cielo, meglio come il Messia inviato dall'Altissimo a salvare le genti. Tim Henman, che gioca un tennis d'attacco che ormai non si vede quasi più, e che si vedrà anche meno dopo l'addio di Stefan Edberg, l'ultimo dei virtuosi del serve and volley, Tim Henman, dicevamo, ha vinto sabato il torneo di Sydney, il primo della sua vita, dopo essere stato finalista a Doha, battuto da Jim Courier il Rosso che proprio nel deserto ha dato segni di inaspettata e ritrovata vitalità. Sembrava scoppiato di testa, come capita oggi a molti campioni dopo un paio d'anni di tennis di massimo vertice, dove la solidità mentale e fisica conta più dell'arte, e adesso si è liberato dai veleni, per dire, ed è pronto a riprendere la scalata, ammesso che ci riesca, cosa di cui dubitiamo. Tim Henman, invece, ha tutto quello che serve per diventare una celebrità. Ha alle spalle tutta la stampa inglese, che conta e che soffia, già paragonandolo a un certo Fred Perry. La cosa non guasta. E poi ha il gioco, spettacolare e divertente. Non il servizio volée di Edberg, un po' troppo accademico, a dire il vero, nel tennis muscolare di oggi, ma l'attitudine offensiva di Sampras, che preferisce la rete senza disdegnare lo scambio dal fondo, se questo serve alla causa. Anche Henman, come Becker, ha rischiato un inizio in salita. Doveva infatti incrociare la racchetta, nel primo turno, con un tipo tosto e affamato che risponde al nome di Mark Philippoussis. Ma l'australiano, all'ultimo momento, è stato costretto al forfeit per una tendinite, sicché il giova¬ ne Tim incontrerà un qualificato tirando un gran sospiro di sollievo. Ha avuto una spinta dalla fortuna. Speriamo ne abbia altre: noi facciamo il tifo per lui, perché nasconderlo? Il tennis ha bisogno di volti nuovi: e se ci guardiamo attorno non ne vediamo altri. In Australia, poi, mancheranno anche molti dei volti vecchi, a cominciare da quello ormai rugoso e consunto di Andre Agassi, che ha deciso da tempo di staccare la spina per un paio di mesi. Il Kid di Las Vegas, poverino, ha bisogno di riposo. Sono restati invece a casa per infortuni vari Kafelnikov (frattura alla mano), Krajicek (operazione al ginocchio), Martin (tendinite) e Pioline (dolori alla schiena). Senza parlare di Monica Seles fra le ragazze, dove Steffi Graf dovrà evitare le giovani brame di Martina Hingis e Jennifer Capriati, tornata alla luce dopo tre anni di silenzio e di buio. Carlo Coscia na crolla a Bologna e vede allontanarsi i playoff
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