Mancini ci mette lo zampino

Mancini ci mette lo zampino Mancini ci mette lo zampino «Ho sfiorato il tiro della terza rete» soddisfatto della sua squadra: «Vorrei che il campionato finisse qui. Non parlatemi di Samp anti-Juve, il nostro obiettivo resta l'Europa. La squadra ha giocato molto bene, creando tante palle-gol e dimostrando maturità. Abbiamo sopperito benissimo alle assenze di Mannini e Franceschetti, e Karembeu ha disputato la sua migliore partita stagionale». Sull'altro fronte, Mazzone accetta la sconfitta, ma non risparmia critiche ai suoi giocatori: «Parlo chiaro: Cozza non mi è piaciuto. Si rischia di farlo diventare più importante di quello che è. Comunque questa Samp attualmente ci è superiore e merita di aver vinto. L'abbiamo contenuta nel primo tempo grazie anche al bel gol di Tovalieri, poi però con il loro raddoppio per noi sono cominciati i problemi. L'unico rammarico è che, tra squalifiche e infortuni, ogni domenica devo inventare una formazione nuova. Speriamo prima o poi di trovare quella giusta». [d. bas.] GENOVA, C'è un piccolo dubbio sulla paternità del terzo gol blucerchiato. E' stato attribuito a Montella, ma forse l'ultimo tocco è stato di Mancini. «Non ho toccato il pallone con la gamba - dice il capitano - ma col parastinco sì. Fate voi». Il Mando è raggiante: la Sampdoria vola e lui, a suon di prestazioni eccezionali, finirà per mettere in difficoltà il nuovo et Maldini: ((Abbiamo giocato molto bene - ha continuato - accusando un unico momento di difficoltà nel finale del primo tempo. Adesso siamo secondi e domenica andremo a Firenze senza aver nulla da perdere». Felice è anche Sven Goran Eriksson, che pensa subito ai due giocatori infortunati: Karembeu e Ferron: «Christian, per fortuna, non si è rotto nulla. Dalla panchina abbiamo temuto per la sua gamba, ma si tratta solo di una ferita sul collo del piede. Ferron, invece, ha qualcosa al ginocchio, una distorsione con probabile interessamento dei legamenti». Eriksson è A VERONA Solo le parate di Marchegiani evitano alla banda-Zeman una clamorosa sconfìtta

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