Juve, il nemico avanza di Marco Ansaldo
Scudetto d'inverno a rischio e mercoledì la Supercoppa Scudetto d'inverno a rischio e mercoledì la Supercoppa Juve, ii nemico avanza Inter e Samp sono a due punti La Juventus non trova i gol: i bianconeri hanno provato con l'Atalanta (sopra, duello tra Padovano e Rustico) com'è difficile penetrare in spazi ristretti specie dopo il ko di Boksic. A lato, la gioia del sampdoriano Montella protagonista della vittoria blucerchiata sul Cagliari INTER MILAN TORINO. Gli juventini d'Italia hanno di nuovo qualcosa per cui preoccuparsi: lo scudetto più della Supercoppa europea di mercoledì a Parigi col Paris St.Germain. Prima di Natale sembrava una cosa acquisita ma in tre partite la Juve ha raccolto due punti, l'Inter ne ha recuperati cinque, Samp e Parma addirittura sette. Si afflosciano le bandiere della simpatia (Vicenza, Bologna, Napoli) che le grandi applaudivano perchè non sono realmente da temere; prendono vigore le squadre che hanno materiale e conoscenza per reggere fino in fondo. Questo campionato va a periodi come la pittura di Picasso e la dittatura juventina adesso vacilla. Non crediamo che sia la «sindrome di Tokio»: dopo la vittoria in Coppa Intercontinentale i bianconeri hanno ottenuto la migliore sequenza della stagione. Pensiamo invece che abbiano pagato il calendario che li ha opposti al Parma e all'Atalanta, le due squadre più in forma del momento insieme all'Inter, mentre loro non sono al meglio. Riaffiorano i problemi strutturali. Un gol segnato in tre partite (su autorete a Piacenza) riporta alle difficoltà offensive di inizio stagione: un momento di straordinaria vitalità le aveva congelate, è bastato perdere un po' di brillantezza e la Juventus fatica a buttar dentro il pallone perchè ha bravi attaccanti ma nessun vero bomber e contro l'Atalanta antica di Mondonico ne sarebbe servito almeno uno. L'uscita di Boksic per un'entrataccia di Rustico (durissima in tv molto più di quanto si l'osse visto sul campo) ha complicato le cose e vedremo come vi ovvierà Lippi fino al ritomo del croato. Ieri l'ha fatto in confusione: l'entratauscita di Vieri non è stata esemplare, si capisce che tra i due sia scoppiato qualcosa. L'Inter e la Sampdoria a due punti inquietano i bianconeri più di quanto non lo facesse un magnifico Vicenza (due gol annullati per fuorigioco a Milano, l'arbitro ha visto bene, si vede sempre bene con gli outsider). Hodgson si è risollevato mentre stavano per cacciarlo, Ancelotti era con un piede fuori Parma e ha vinto tre partite, Eriksson non è mai andato bene come da quando è certo che a fine stagione si leverà di torno: l'importante è sentirsi provvisori. Domenica all'Olimpico nella notturna con la Lazio la Juve potrebbe perdere persino lo scudetto d'inverno. Pareva «impossibilissimo», direbbe Matarrese, un vecchio amico. In curva a Torino si sono visti striscioni contro il sindaco e il direttore di un giornale: curiose certe spontanee attenzioni negli ultra. Ma da ieri lo scudetto è di nuovo nei pensieri. Se è più difficile perdere una guerra che vincerla, come diceva Malaparte, la Juve torni alle cose facili. Marco Ansaldo
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