Magalli sorpassa SuperPippo

Mqgalli sorpassa Stipe Mqgalli sorpassa Stipe «I cervelloni» vincono la sfida del sabato tv ROMA. Da signori, ma più ancora che da signor1" \ amici, Pippo Baudo e Giancarlo Magalli commentano la rispettiva sconfitta e la rispettiva vittotria con toni pacati, da esperti invece che da avversari dell'Auditel. Magalli ha vinto con i suoi «Cervelloni» targati Raiuno che hanno fatto 7 milioni 650 mila spettatori. E Baudo ha perso con il suo «Una volta al mese» targato Canale 5 che ha fatto 6 milioni 140 mila spettatori. Un milione e mezzo di distacco, esattamente quanto i maligni sostengono sia lo «zoccolo duro» della prima rete Rai, capace di fare ascolto perfino se trasmette il monoscopio. Eppure nessuno dei due infierisce sull'altro, lo accusa di scorretezze, millanta giustificazioni improbabili. Per forza i due, Baudo e Magalli, sono amici: in coppia l'anno scorso hanno fatto «Mille lire al mese» e prima della fatidica sfida, hanno sostenuto che è meglio esser sconfitti da un conduttore con cui si ha un rapporto d'affetto che da uno che si disprezza. E chiamoci che fino a una settimana fa il sabato sera di Canale 5 con «I guastafeste» faceva 2 milioni e mezzo. Se mantenessi quest'ascolto per tutte e sei le puntate, sarei più che soddisfatto perché confrontarsi con la Rai, che ha un primato da quarant'anni, e confrontarsi con Magalli, che è bravissimo, ò una sfida non facile». Con garbo ancora maggiore risponde a Baudo Giancarlo Magalli, sorpreso da questa vittoria inaspettata. «Avevo paura», racconta, «perché avevo due eredità pesanti: quella di Bonolis con cui il programma si identificava e quella della Carrà che aveva fatto il pieno d'ascolto. E' an data bene. Certo non perché il pubblico abbia fatto pagare a Baudo l'abbandono della Rai, non l'ha fatto per questione di soldi bensì di principio, ma perché "I cervelloni" è un programma ben fatto. Vedremo in futuro come andrà. Proprio Bando mi ha insegnato che una tappa si può vincere ma quel che conta è la media fina le». (s. n.J Lo scambio di cortesie tra i due conduttori «E' sempre meglio se a batterti è un tuo amico» adesso, a giochi fatti, si regolano di conseguenza. «Mi aspettavo qualcosa di più», ammette Baudo con sincerità. Ovvio. «Una volta al mese», lo spettacolo con cui debutta sulle reti di Berlusconi lui che è stato per trent'anni il re delle serate Rai, non lo considera un varietà di routine, ma una commedia musicale pensata e scritta, che non punta sui quiz, sui concorrenti, sui giochi, sulla «ggente» in palcoscenico. «Non vorrei», spiega, «che ci fosse stata una tendenza a criminalizzare la serata-evento, qual è stata il mio rientro in tv l'altra sera, dopo mesi di assenza. Certo, la Rai ha tentato in tutti i modi di trasformare questo primo numero de "I cervelloni" in un "gala" con un parterre clamoroso che è segno della sua ricchezza». E aggiunge ironico, con quelle staffilate al veleno che lo contraddistinguono: «La Rai è ricca e si vede. Meglio. Vorrà dire che restituirà presto i miliardi pubblici ricevuti per chiudere in pareggio». Del resto, che questo primo numero dei «Cervelloni» di Magalli con Frassica e Wendy fosse un varietà di lusso, più che in una gara tra inventori, era evidente: quattro concorrenti soltanto accompagnati da quattro illustri ><padrini»: Fabrizio Frizzi, Alba Panetti, Tullio Solenghi e addirittura Raffaella Carrà, la madonna dell'Auditel, forte dei suoi nove-dieci milioni di fedelissimi. In ogni caso Baudo non intende cambiare formula per questo suo speciale che andrà in onda una volta al mese. «E' elegante, pulito, ben fatto», precisa. «E poi non dimenti¬

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