Paulucci una ribalta europea di M. R.

A Ginevra A Ginevra Paulucci una ribalta europea i Enrico Paulucci ^ GINEVRA I " | ON la sua dolce ma ferrea I j volontà di vincere ogni liI i i mite di tempo e di travagli LjvU corporei per mantenere la posizione nella battaglia pittorica («Sono figlio di militare» dice con orgoglio in carrozzella davanti all'ultima tela abbozzata e alla finestra alta sulla vista del Po e della Gran Madre), Enrico Paulucci non e solo un maestro novantaseienne. E' anche la superstite memoria storica italiana della generazione che fu detta «di mezzo», dei giovani del 1930 successori e rivali dei maestri fra le due guerre, i Casorati, i Carrà, i Sironi, i Tosi, i Rosai. In una più ampia prospettiva internazionale, è quindi un giusto omaggio alla cultura italiana l'apertura delle sale del Portale de Dregny del Palais des Nations. la vecchia sede della Società delle Nazioni oggi dell'Unesco, dal 20 gennaio al 7 febbraio, all'antologica di Paulucci che ha già avuto felicissimo esito e grande risposta di pubblico in Palazzo Bricherasio Egli aveva già dipinto un affresco nello stesso Palais, a gara con grandi maestri internazionali, ma al di là di questo legame è evidente che l'iniziativa ginevrina offre alla ribalta europea il rutilante spettacolo di questa cavalcata piena di vita lungo cinquantanni di civiltà cromatica italiana: dalle freschezze «parigine» dei Sei alle riflessioni cézanniane degli Anni Trenta, dalla personale strutturazione cromatica del neopicassismo sotto il segno mediterraneo della Pesca ad Antibes alle sontuose esplosioni marine, informali e gestuali, degli Anni Cinquanta e Sessanta, fino al recupero di una visualità solare che dà forma a mi'inesausta gioia e volontà di vita ancora oggi non piegate dal tempo. [m. r.]

Persone citate: Carrà, Casorati, Enrico Paulucci, Ginevra Paulucci, Paulucci, Sironi

Luoghi citati: Ginevra