Calabrese: «Sfida coraggiosa» di Marco Neirotti

Calabrese: «Sfida coraggiosa» Calabrese: «Sfida coraggiosa» La carta stampata contro l'analfabetismo tv Il L giornale tra i bandii con due obiettivi: una scuola sempre più agganciata alla società, uno strumento per educare i più giovani a un futuro di adulti coscienti e informati. Per il seinio I logo Omar Calabrese la presenza nelle aule di notizie scritte è mi elemento importante per la formazione degli studenti, sempre più prigionieri dalla tv. Professor Calabrese, la risposta è stata altissima. Un punto a favore della scuola? «Direi di sì. La prima coscienza dello strumento giornale venne a metà Anni 70, da una generazione di insegnanti usciti dal '68. Nulla di politico o ideologico, era una richiesta di rinnovamento». Ma non tutti avevano accolto questo strumento didattico. Quali sono i suoi pregi? «Innanzi tutto c'è un concetto di scuola dove la formazione non e soltanto erudizione, ma anche consapevolezza della società in cui si vive. Poi c'è il concetto di commento: in un mondo in cui la tv dà tutte le informazioni in tempo quasi reale, il giornale deve tendere all'approfondimento. Infine c'è un discorso linguistico: così come sono entrate le canzoni di Fabrizio De André nelle antologie, allo stesso modo il giornale porta una evoluzione della lingua d'uso, la integra, al contrario dell'oralità televisiva, che genera un analfabetismo di ritorno». Cronache e conunenti su fatti come il lancio dei sassi dal cavalcavia possono incidere di più, evitando l'emulazione, quando se ne discute insieme con materiale come il quotidiano? «Senz'altro c'è qualcosa che resta, che si può rivedere. Un giornale può anche essere mentitore, ma per quanto lo sia, ha una sua durata nel tempo. Rimane lì, consente quello che il sociologo Alberto Abruzzese chiama un consumo produttivo. Non è mi "obbedisco", bensì la possibilità di tornarci sopra, di riflettere. Lo si può ritagliare. Fosse anche menzognero o controllato, svolge una funzione. In Russia avevano soltanto la Piavda, di regime, eppure fra i russi c'erano molte coscienze alternative». Un'operazione come questa tende anche a educare i lettori di domani, «E' una sfida interessante perché mette in gioco proprio chi la lancia. E' un negoziato ideale. Qui c'è una promessa: io ti fornisco questo strumento pedagogico. Se poi tradisco le tue aspettative, se di pedagogico non ho nulla, allora tutto mi si ritorce contro. Chi lancia l'iniziativa è vincolato, si assume mi impegno. Se non si rivelerà adeguato, allora non soltanto sarà rifiutato, ma si faranno beffe di lui». Marco Neirotti : IL LUNEDI' DI O.d.B.

Persone citate: Alberto Abruzzese, Calabrese, Fabrizio De André, Omar Calabrese, Professor Calabrese

Luoghi citati: Russia