Le Generali sconfìtte a Vienna di V. S.

La privatizzazione porta Vranitzky sull'orlo della crisi Con la compagnia battute anche Mediobanca e Comit La privatizzazione porta Vranitzky sull'orlo della crisi Con la compagnia battute anche Mediobanca e Comit Le Generali sconfìtte a Vienna MILANO. Resta austriaca Creditanstalt, seconda banca del Paese con 335 liliali e attività per 95 mila miliardi. Nella gara per la sua privatizzazione la vittoria è andata alla Austria Bank, prima banca del Paese, che ha presentato l'offerta più alta, 2400 miliardi contro i 2100 offerti dalle Assicurazioni Generali e i 2070 offerti dal terzo concorrente arrivalo a sorpresa all'ultimo momento, Karl Wlaschek, uno dei maggiori industriali austriaci, proprietario tra l'altro di immobili e di una grande catena libraria, la Libro. Dopo un corteggiamento durato sei anni, con continui stop and go puntualmente seguiti da rilanci, le Generali sono state sconfitte in una gara che, oltre ai risvolti economici, ha avuto recentemente forti caratterizzazioni politiche. La Austria Bank, istituto publico controllato dalla municipalità di Vienna, è infatti vicina al partito socialdemocratico del Cancelliere austriaco Franz Vranitzky. Tra i perdenti, oltre alle Generali, si può annoverare quei vertici di Creditanstalt che recentemente si erano mossi a favore della soluzione triestina, anche se il presidente Guido Schmidt-Chiari è sempre stato di fede socialdemocratica. E naturalmente il partito popolare, da sempre legato a Creditanstalt, e rappresentato nel governo dal vicecancelliere Wolfgang Schuessel. La decisione finale è stata al centro di una accesa disputa politica. Nelle ultime settimane i toni si erano fatti talmente accesi da far perfino temere una crisi di governo, mentre la battaglia sul Creditanstalt teneva le prime pagine dei giornali austriaci diventando l'evento popolare del momento. Sabato, giorno della scelta fi¬ IL PRESIDENTE DELL'ENTE ELETTRICO AROMA caccia di un allento. L'Enel è in movimento. L'azienda elettrica cerca un partner per sfondare nelle telecomunicazioni. Chiede collaborazione per penetrare nel mercato dei telefonini e nella telefonia fissa. Con chi dialoga? E per fare cosa? Il presidente dell'Enel Chicco Testa svela i piani in questa intervista. Dove mira l'Enel? «Intendiamo dedicarci alla telefonia mobile e a quella fissa. Non è un impegno legato solo a una scadenza di breve periodo, come la futura gara per il terzo gestore dei telefonini». Un grosso impegno quindi? «Si avvicina la liberalizzazione delle telecomunicazioni. E l'Enel dispone di una rete importante utilizzata finora solo per le proprie esigenze e quindi anche eccessiva. Sono stati investiti duemila miliardi». Ricorda che le Ferrovie ridimensionano la loro presenza nelle telecomunicazioni? «(L'Enel ha tecnologie e strutture che possono essere valorizzate con l'ingresso nel mercato delle telecomunicazioni. La riorganizzazione avviata dall'azienda ha come obiettivi il miglioramento qualitativo e la riduzione dei costi dei nostri servizi. E' un lavoro che va fatto comunque, anche se la gara per il terzo gestore lardasse o non la vincessimo. Conosco le scelte delle Ferrovie, mentre non posso dire quale forma assumerà la nostra presenza». Costituirete una società pelle telecomunicazioni? "Abbiamo compreso le attività di nale, per dirimere la faccenda una commissione di sei persone della quale facevano parte il cancelliere e il vicecancelliere (oltre ai segretari dei due partiti e a due ministri, delle Finanze e dell'Economia) è stata riunita dalle tre di pomeriggio fino all'una e ìnezzo di notte. Alla fine, la decisione è stata presa sulla base dell'offerta più alta, come del resto era negli impegni della gara. Ma ha potuto essere siglata dopo lunghe discussioni e un corollario di precisi impegni. Si sono così evitati la crisi di governo e l'ennesimo rinvio. Tra le condizioni messe nero su bianco alcune garanzie per Creditanstalt: il mantenimento del nome e dell'autonomia per cinque anni, la garanzia dei posti di lavoro (nessun licenziamento) e la possibilità per i dipendenti di poter acquistare azioni dell'istituto. A sua volta la municipalità Il presidente Enel, Chicco Testa questo settore in un contenitore unitario. Per il momento non c'è una società: la questione è legata alle prospettive dell'intesa con un partner». Che tipo di partner cercate? Dini pronostica «tempi b di Vienna si impegna a ridurre la partecipazione in Austria Bank al 25% entro due anni e sotto il 20% entro quattro anni. Insomma, se i patti verranno rispettati l'acquisto di Creditanstalt servirà per privatizzare a sua volta Austria Bank. L'operazione, che unisce i destini delle due maggiori banche austriache, porterà alla creazione di un gruppo che dovrebbe situarsi al trentesimo posto in Europa. E dunque, dal Il presidente delle Generali Antoine Bernheim punto di vista strettamente creditizio, contiene elementi strategici di sicuro interesse. Il punto debole è se mai il fatto che Creditanstalt finisce nelle braccia di un concorrente che, oggi, è «pubblico». La rincorsa di Generali verso l'istituto austriaco è cominciata sei anni fa e si è concretizzata nella formazione del consorzio Ea Generali che si è poi via via arricchito di nuovi partner. Oltre a Generali, del consorzio fanno parte Mediobanca, Comit, l'austriaca Erste Sparkasse, la tedesca Commerzbank, la belga Bacob. La gara, dopo la discesa in campo di Austria Bank, aveva fatto lievitare di colpo il prezzo. Ma evidentemente le Generali hanno ritenuto, come del resto ha spiegato l'amministratore delegato Gianfranco Gutty, che non si potesse andare oltre certi valori. [v. s.]

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