Stangata e fuga del «signore degli stracci»

Civitavecchia: possedeva la catena dei «Magazzini del Roscio», ora probabilmente si trova ai Caraibi Civitavecchia: possedeva la catena dei «Magazzini del Roscio», ora probabilmente si trova ai Caraibi Stangata e fuga del «signore degli stracci» Ottiene fidi dalle banche, prosciuga tutti i conti e scompare segnalò infatti di aver ritrovato sul cofano della propria auto, parcheggiata di fronte a casa (in via Puccini 10), un rudimentale ordigno esplosivo, confezionato con polvere pirica facilmente reperibile nelle cave. Ad amici e dipendenti aveva confidato di essere molto preoccupato per la propria vita a causa del mancato pagamento di una partita di merci acquistate nel Napoletano. Non è escluso, tuttavia, che anche le presunte minacce facessero parte di un piano accuratamente studiato a tavolino. Secondo gli investigatori della polizia, il commerciante per il momento non sarebbe formalmente indagato anche se si dà per sicura la prossima denuncia per truffa e l'azione di rivalsa da parte delle banche e dei fornitori. Il crack e la relativa fuga sarebbero stati messi a punto con la complicità di alcuni professionisti romani che avrebbero aiutato Tortelli a ottenere, in poco tempo, il massimo della liquidità possibile dalle proprietà. [r. r.] CIVITAVECCHIA. Il suo piano, ne sono convinti ormai tutti a Civitavecchia, l'aveva studiato nei mìnimi particolari. E l'ha messo in atto con grande maestria. Così Faliero Tortelli, 40 anni, è svanito nel nulla. Nella scia della sua fuga i «Magazzini di.i Roscio», negozi di abbigliali,- rito a poco prezzo di cui è titolare, e lo sgomento di alcuni istituti di credito che gli avevano appena concessu fidi per una decina di miliardi. La Banca di Ro;,,a, il Credito Italiano e la Cassa di Risparmio si stanno ora organizzando per presentare istanza di fallimento del commerciante, notissimo in città, e delle sue società, una con sede a Civitavecchia, l'altra a Viterbo. Le banche sarebbero anche sul punto di presentare una de nuncia penale per bancarotta fraudolenta. Tortelli ha approfittalo dei giorni convulsi che hanno preceduto le feste natalizie: ha, rapidamente, svuotato i suoi conti correnti e i fidi che gli erano stati concessi, lasciando uno Una scena del film «La stangata» con Robert Redford e Paul Newman te. Secondo le voci che nella città laziale si sono fatte sempre più insistenti, in questi giorni, l'imprenditore avrebbe probabilmente concepito da tempo il suo piano, che ha avuto l'epilogo subito dopo le festività natalizie durante le quali ha realizzato notevoli incassi. Un altro bottino sparito insieme con lui. Ai primi di dicembre Faliero Tortelli aveva chiesto e ottenuto il rinnovo e l'accensione di altri fidi bancari presso diversi istituti di credito (soltanto dalla filiale di Civitavecchia di uno di questi avrebbe avuto quattro miliardi) con il pretesto di dover ampliare le proprie attività, che del resto non lasciavano supporre la presenza di debiti particolarmente consistenti da sanare. Nei mesi scorsi, il commerciante aveva denunciato di aver ricevuto diverse minacce, compreso l'invio a domicilio di un pacco contenente una bomba artigianale. Lo scorso novembre, Tortelli scoperto di diversi miliardi, soprattutto ai danni della Banca di Roma. Quindi ha liquidato le sue attività commerciali e venduto un appartamento. Ma ha fatto le cose in modo così rapido che, quando i vari direttori degli istituto di credito hanno incominciato ad avere i primi sospetti, era ormai troppo tardi: Tortelli si trovava, forse, già in Venezuela o a Santo Domin¬ go o in qualche altro rifugio sicuro. Le banche, inoltre, temono che il «buco» possa essere ancora maggiore di quanto si pensi. Non bisogna dimenticare, infatti, che alle cifre già calcolate vanno aggiunti assegni che, sicuramente, circolano a firma di Faliero Tortelli e quasi certamente anche il debito nei confronti dei fornitori è consisten¬ La manifestazu >ne organizzata per rispondere alle critiche dell'Osservatore sul caso di Torino (Segue da pagina 10) E' mancalo all'amore dei suoi cari Giuseppe Binelli anni 83 lo annunciano, con la (erma speranza di poterlo riabbracciare, la moglie Angiola Guerrina Perdio, le figlie Paola, Donatella con il marito Enrico, amici e parenti tutti. Grazie Papy per averci lasciato in eredità il ricordo di una vita familiare lieta, della tua bontà nell'accogliere, del tuo sorriso che ha saputo sempre conquistarci. Funerali parrocchia Sant'Alfonso, Torino; dopo il rito religioso la salma sarà tumulata nel cimitero di Rocca Canavese. — Torino, 12 gennaio 1997. Ricordando il caro ZIO BEPPE Laura, Sergio, Giampiero e famiglia sono vicini a Zietta, Paola e Donatella. La famiglia Lalolo partecipa al dolore per la scomparsa del caro ZIO. E' mancato Dino Gianotti Prat anni 65 L'annunciano: la moglie Adriana, il figlio Piero, fratello Mario, cognati, parenti tutti. Grazie al dott. Michele Di Ruo. Per orario e data funerale pregasi telefonare al n. (0123) 320.330. — Torino, 12 gennaio 1997. I nipoti Calamla, Calvaruso, Raspanti e Sclacca ricordano con affetto lo zio prof. Mario Mirrione — Alcamo, 12 gennaio 1997. Giuseppe e Iris Fioritila, profondamente commossi, piangono la scomparsa del prof. Mario Giansone sommo artista e carissimo amico. — Torino, 13 gennaio 1997.