II sindacato non molla, scontri a Seul di Fernando Mezzetti

I leader della protesta resistono alle cariche della polizia barricati sul sagrato della cattedrale I leader della protesta resistono alle cariche della polizia barricati sul sagrato della cattedrale II sindacato non molla, scontri a Seul Ma il cardinale Kim tenta una mediazione col governo cosiddetto «dumping sociale»: se hanno raggiunto alti livelli di sviluppo, come è il caso coreano, che si adeguino a pari livelli di stato sociale, nel senso di ammortizzatori, previdenza, reti di protezione. Una sfida a cui il «modello» coreano secondo altri non è preparato, malgrado il riconoscimento del suo avanzamento con l'ingresso nell'Ocse, l'Or¬ ò dal maoismo al golli ganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, club di ricchi e benestanti. E d'altra parte, la Corea ha una forza lavoro con il più alto tasso di istruzione al mondo, più del Giappone, e il sistema è a pieno impiego, con disoccupazione inferiore al 3 per cento. Ieri, benché con meno intensità e dimensioni di sabato, quando il centro di Seul è stato smo, sempre a caccia di nuove cause terreno di guerriglia su vasta scala, si sono ripetuti scontri intorno alla cattedrale, sul cui sagrato hanno costituito un rifugio-santuario i sette leader del sindacato illegale, perseguiti da mandato di cattura. Il leader sindacale Kwon Youngkil ha detto che i lavoratori non scenderanno a compromessi. Ma dietro le quinte il governo sta cercando una via d'uscita alla situazione, e per questo pare abbia chiesto un intervento del cardinale, Stefano Kim. Questi, ieri mattina, si è espresso apertamente nella sua omelia sulla vertenza. Sociologo di formazione, 75 anni, educato in Germania avendo avuto come maestro il cardinale Hoeffner, il prelato gode di grande prestigio, personalmente e quale capo della Nella foto grande lo scrittore Jean-Hedern Hallier che condusse una campagna contro Mitterrand qui accanto relè, ma che smascherò non pochi Ubu Re a partire da Bernard Tapie. E la mitica «Tel Quel», revue litteraire in cui lavorarono Eco, Sollers, Huguenin. Divino briccone, con un pedigree maoista e fresche simpatie chiracchiane, Hallier slalomava fra gli innumerevoli creditori mostrando la stessa disinvoltura espressa nel cambiare ideologia. Accusò Roland Dumas di volerlo uccidere. E in autunno disse «Vedo!» dopo un pellegrinaggio a Lourdes. Scriveva brancolando «Bibbie allucinate». La Francia gli deve la prima radio libera. E una vis polemica da far impallidire Sgarbi. Enrico Benedetto u 50 fratelli monozigoti Chiesa cattolica: pur minoritaria con soli 3 milioni e mezzo di fedeli su 40 milioni di abitanti, la chiesa riunisce l'elite intellettuale e culturale. E' significativo che i sette leader sindacali perseguiti da mandato di cattura abbiano cercato scampo in una tenda eretta dietro l'abside della cattedrale benché nessuno di loro sia cattolico: finora il loro «santua- A sinistra, una donna attraversa un cordone di polizia a Seul Qui accanto, agenti antisommossa ianciano lacrimogeni sulla folla rio» non è stato violato. Dal pulpito, il cardinale ha lanciato un appello al dialogo rivolgendosi a governo, imprenditori, lavoratori. Dal governo, cui rimprovera di aver fatto passare la legge «in modo irregolare», sollecita dialogo e compromesso per una «alternativa che ridia fiducia al popolo», abbandonando rigidità e intransigenza. Agli imprenditori chiede «concessioni e condivisione della sofferenza, nella consapevolezza che far crescere la qualità della vita dei lavoratori rafforza la competitità internazionale del Paese». Anche agli operai chiede la rinuncia all'intransigenza, ammonendo che scioperi generali portano non solo a paralisi della produzione, ma a «distruzione dell'ordine sociale». Perciò, necessità di dialogo e compromesso, dei quali «la democrazia è il frutto», con il monito che «se coloro che hanno il potere rifiutano il dialogo, la democrazia diventa un albero che cresce sul sangue». Fernando Mezzetti

Persone citate: Bernard Tapie, Eco, Enrico Benedetto, Huguenin, Kwon, Mitterrand, Roland Dumas, Sollers, Stefano Kim

Luoghi citati: Francia, Germania, Giappone