Topless contro Milosevic
Topless contro Milosevic Topless contro Milosevic Belgrado, i poliziotti fuggono Da Milosevic nessuna conferma ufficiale di aver accettato l'esito delle urne colano a Belgrado sono che Milosevic proporrà all'opposizione di occupare le poltrone vacanti dei suoi collaboratori silurati. Ma i capi di Zajedno, spalleggiati da una sempre più forte protesta popolare, hanno già risposto picche. Anche ieri decine di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza. Dopo 55 giorni, per gli abitanti della capitale si tratta ormai di un rito quotidiano. I cordoni di polizia schierati nel centro di Belgrado hanno cercato di fermarli. Per tutta risposta hanno avuto il solito coro di fischietti e il rumore infernale causato dal battere di oggetti di ferro, cucchiai, coperchi e pentole. Nella notte tra sabato e domenica gli studenti hanno costretto ancora una volta le forze dell'ordine a ritirarsi. Quando i poliziotti hanno bloccato la loro marcia verso il centro cittadino, i giovani hanno cominciato a correre come matti in tutte le direzioni. Gli agenti antisommossa non hanno saputo come reagire, anche perché gli studenti si sono dispersi nelle A sinistra una caricatura di Milosevic a Belgrado [foto reuter] «Penso che una soluzione sia possibile e spero soltanto che avvenga al più presto». Anche se queste parole del ministro degli Esteri greco, Pangalos, in visita ufficiale a Belgrado, hanno annunciato ancora una volta la possibilità di un compromesso tra le autorità serbe e l'opposizione, il presidente Milosevic non ha voluto rilasciare dichiarazioni al termine dell'incontro con il capo della diplomazia di Atene. Non solo, ma a detta dei leader dell'opposizione, Milosevic intende continuare con la linea dura. Sarebbe stato lo stesso Pangalos, che nel pomeriggio ha incontrato i tre capi di «Zajedno», a riferirlo. «Non siamo venuti qui né per mediare, né per proporre o consigliare qualsiasi soluzione. Ma il nostro messaggio è che bisogna cerca- re di trovare il modo per promuovere una normale vita democratica in Serbia, che andrà a tutto vantaggio dell'integrazione del Paese nella comunità intemazionale», ha dichiarato il ministro greco che ha appoggiato pienamente il verdetto dell'Osce che conferma la vittoria della coalizione Zajedno in 14 città della Serbia. Adesso le nuove voci che cir¬ vie adiacenti ai corso principale del corteo. Un chilometro più in là si sono ritrovati tutti e hanno ripreso a camminare tranquillamente verso il centro. Ma, a detta della Radio B-92, la tattica più efficace è stata quella delle studentesse che hanno affrontato la polizia «petto a petto» nel vero senso della parola. Di fronte ai cordoni più resistenti delle forze dell'ordine, le ragazze hanno tolto le giacche e i reggiseni e a petto in fuori si sono dirette verso i poliziotti. L'arma speciale si è dimostrata micidiale: anche i più temerari hanno battuto in ritirata. Dopo la notte brava, gli studenti ieri hanno riposato. Si preparano, infatti, per la riunione odierna de! Consiglio universitario in cui dovrebbe essere destituito il rettore dell'Università di Belgrado. Ma non basta. Per oggi i capi dell'opposizione hanno annunciato la più grande protesta mai vista finora con mezzo milione di persone in piazza. Ingrid Badurina
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