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Documento redatto dai secondini per prepararsi meglio ai prossimi impegni Documento redatto dai secondini per prepararsi meglio ai prossimi impegni Tutta l'esecuzione minuto per minuto Sul New York Times il triplice verbale dell'Arkansas IL TERRORISMO e le sue maschere NEW YORK NOSTRO SERVIZIO L'avvicinarsi della morte, minuto per minuto. La vigilia dell'esecuzione, grandiosa e banale allo stesso tempo, raccontata attraverso il verbale che un poliziotto di Varner, il penitenziario dell'Arkansas dove l'altro giorno sono stati giustiziati tre uomini, ha tenuto. Non ci sono considerazioni, in quel verbale, non un'emozione attraversa le vene del poliziotto mentre racconta le ultime ore dei condannati, o almeno non un'emozione viene da lui manifestata. Il suo compito è solo quello di annotare i fatti con freddezza, perché l'Arkansas, oltre alla tradizione delle esecuzioni multiple che usa organizzare per risparmiare sui costi del lavoro straordinario dei secondini e per ridurre il loro stress, ha anche quella di annotare con pignoleria tutto ciò che fanno coloro che vengono giustiziati. Lo scopo di quei verbali, spiegano, è di aiutare i secondini a farsi un'idea di ciò che passa per la mente dei «morituri», in modo da essere più efficienti. Ma nel caso dei tre giustiziati dell'altro giorno, Earl Van Denton di 47 anni, Paul Ruiz di 49 e Kirt Wainwright di 30, il verbale è finito sul New York Times. E' freddo, annota solo le piccole azioni che i condannati compiono o che su di loro vengono compiute. Il passo della morte che si avvicina, l'idea che quello è Le celle di un no dei più noti penitenziari degli Stati Uni l'ultimo giorno, si devono «dedurre». Come quando, per esempio, si legge dell'ultimo contatto col mondo esterno avuto il giorno prima di morire da Kirt Wainwright, quello che rimarrà per un'ora ad aspettare invano - con gli aghi già inseriti nelle vene - una sospensione dell'esecuzione. «Ore 12,54: a Wainwright viene notificato che ci sono visite per lui. Ore 1,03: gli vengono messe le manette. Ore 1,04: Wainwright esce dalla cella. Ore 1,05: gli vengono messi i ferri alle caviglie. Ore 1,06: la catena gli viene passata attorno alla vita. Ore 1,08: Wainwright s'avvia alla stanza delle visite. Ore 1,17: Wainwright conversa coi visitatori. Ore 2,15: il tenente Moncrief li fotografa. Ore 2,30: Wainwright ride». In un'altra cella, alle 2,50, c'è Earl Denton che «seduto sul lettino strappa alcune carte». Poi arriva il mattino e... «Ore 4,46: Denton rifiuta la prima colazione». Più tardi, alle ti, q Un libro che, sulla base di un'impressionante quantità di dati, documenti e sentenze, riesce a collegare in un quadro coerente tutta la storia italiana del dopoguerra, e sa svelare le maschere del terrorismo. 'xmocI'mìih viene chiamata un'infermiera. Prima che lei possa visitarlo, però, c'è il regolamento da rispettare. «Ore 1,58: il sergente McDaniel ammanetta Denton», ma «Ore 2,02: le manette vengono tolte affinché Denton possa vomitare ancora». Passa un altro po' di tempo e «Ore 9,08: Ruiz sta seduto sul suo lettino, parla con la sua assistente spirituale che gli tiene la mano attraverso la grata». Sembra tranquillo («Ore 9,20: Ruiz sta ancora parlando con la sua assistente»), al contrario di Denton. «Ore 10,17: Denton si alza di scatto, corre alla toilette e vomita di nuovo» e «Ore 10,18: il tenente Moncrief fa correre l'acqua nella toilette, perché il flusso è regolato dall'esterno della cella». A un certo punto i tre condannati si scambiano delle cortesie. «Ore 12,12: Wainwright mi chiede di dare a Ruiz e Denton la sua scatola di dolci. Lo faccio. Ore 13,55: Ruiz mi chiede di dare a Wainwright la sua mezza scatola di caffè. Ore 14,08: arriva mister Frank King, il prete». Alle 15 in punto arrivano gli ultimi pasti: Ruiz mangia («Che buona quell'uva», commenterà più tardi), Wainwright e Denton rifiutano. L'ultima annotazione è per Wainwright. «Ore 8,26: mister Reed si affaccia alla sua cella e gli dice: è ora. Lui risponde: facciamolo». iì' 41 ijàiliàri ritti»* per'»««»*"