«Disastro nato dalla poca sicurezza»

«Disastro nulo dalla poca sicurezza» «Disastro nulo dalla poca sicurezza» / macchinisti accusano, deciso uno sciopero mai con ricorrente abitualità», ha affermato senza mezzi termini l'on. Maretta Scoca del ccd, chiedendo «un immediato dibattito parlamentare, per accertare quale sia l'attuale situazione del trasporto ferroviario, quali le responsabilità delle sue deficienze, ma soprattutto quali gli strumenti di intervento». I Verdi non hanno chiesto un dibattito parlamentare ma «una riflessione sulle condizioni di manutenzione delle linee e sui dispositivi di sicurezza e sulle proposte delle Ferrovie dello Stato di ridurre il personale viaggiante a cominciare dai macchinisti. Questo incidente deve costringere inoltre a riflettere sulle conseguenze che la scelta dell'Alta velocità potrà comportare sul resto della rete esistente che rischia davvero di essere abbandonata a se stessa con conseguenze catastrofiche sulla efficienza e sulla sua sicurezza». La stessa richiesta dei Verdi è giunta da Dino Testa, segretario nazionale della Cgil trasporti, re- sponsabile per il settore ferrovie. «Negli ultimi anni - ha denunciato - i livelli di guardia sulla sicurezza si sono note.-voìmente abbassati sia per quanto riguarda la manutenzione della rete sia per quanto riguarda la manutenzione del materiale rotabile a causa della contrazioni' delle disponibilità finanziarie e più in generale per un minor impegno da parte delle Fs sui problemi della gestione concreta e della produzione. Anche i macchinisti del Conni (Comitato macchinisti uniti) ritengono che l'incidente debba essere collegato «alla ristrutturazione e all'organizzazione del lavoro nelle Ferrovie che si preannuncia ancora più selvaggia dopo i tagli previsti dalla legge Finanziaria e con il rinnovo del contratto e sui quali i sindacati confederali hanno individuato il settore macchina come quello da colpire». Dicendosi «stanchi che cpueste sciagure vengano archiviate come errori umani», annunciano che «i macchinisti non Il presidente del Codacons invia una denuncia alla procura per strage Sacapic Sulle linee tradizionali, grazie al meccanismo di pendolamento che gli consente ai inclinarsi automaticamente in curva, può guadagnare fino al 30% in velocità rispetto ai convogli normali. Il primo esemplare di Pendolino risale al 1 975. Il treno «vero» è entrato in servizio sulla rete delle Fs nel 1 988. Oggi ne sono in circolazione in Italia una quarantina di esemplari. La sua tecnologia è «esportata» in Germania, Svizzera, Repubblica Ceca e Finlandia. L'Italia fu la prima a credere nella iìvuluz.tuut ma è stata l'ultima a rendere eonered 1 piugcici Al Pendolino manca infatti una rete organica Nei due grafici vengono evidenziate cdel Pendolino ! « I SEGRETI DEL PENDOLINO L'Etr 460 deragliato a Piacenza è la terza generazione del Pendolino, l'elettrotreno ad assetto variabile costruito dalla Fiat Ferroviaria. Treni simili sono costruiti soltanto in Giappone e Svezia. «mairi ni ninnili m rtiiii»iii.iiiÉiiiik.ii Può raggiungere la velocità massima d 250 chilometri l'ora sulle linee specializzate per l'alta velocità (in Italia la Roma-Firenze). )j§ì La potenza massima disponibile (nella composizione standard), è di 6000 Kw, con un peso contenuto in 456 tonnellate grazie all'impiego di leghe |

Persone citate: Dino Testa, Maretta Scoca, Pendolino

Luoghi citati: Finlandia, Firenze, Germania, Giappone, Italia, Piacenza, Svezia, Svizzera