«Un saccheggio assassino»

Napoli, quattro i morti e tre dispersi. Chiusa per alcune ore la funicolare Napoli, quattro i morti e tre dispersi. Chiusa per alcune ore la funicolare «Un saccheggio assassino» Napolitano: bisognava intervenire molto prima NAPOLI. La pioggia continua a cadere in Campania e non dà tregua a una regione ferita a morte, diventata simbolo di un Paese che frana. I riflettori adesso sono tutti puntati lì, sulla costiera Sorrentina dove la montagna è crollata spazzando via una casa e una ventina di auto. Il bilancio, ancora provvisorio, si va delineando: tre corpi sono stati recuperati, un'anziana donna risulta dispersa, mentre si cercano due persone delle quali i familiari hanno denunciato la scomparsa. Venti feriti nella sciagura che, come sempre, si porta dietro una lunga scia di polemiche. Ma alle vittime di Castellammare di Stabia, si è aggiunta ieri quella provocata dallo smottamento che nel venerdì nero ha interessato l'autostrada Napoli-Salerno: uno dei due automobilisti sommersi dalla valanga di terra non ce l'ha fatta. Ed è emergenza anche nel Casertano dove il fiume Volturno è straripato in più punti, e nel capoluogo dove gli interventi dei vigili si susseguono senza sosta. Da ore i soccorritori sono al lavoro A destra, un gruppo di militari scava tra i detriti trasportati dalla frana di venerdì sera a Pozzano Sotto, l'area allagata alla foce del fiume Sarno LA FRANA DEL DOLORE CASTELLAMMARE DAL NOSTRO INVIATO E continua a piovere. L'acqua infradicia la terra trasformandola in fango, si insinua sotto le mantelline dei militari di leva che bestemmiano lanciando occhiate torve verso quella che fino a tre giorni fa era una strada, ma che oggi è solo una grande pozzanghera di melma maleodorante. E' come se ogni cosa, qui, dovesse dissolversi sotto una fredda cappa di umidità. Pure i colori sembrano stemperarsi in ima nuvola grigia come il mare che, pochi metri più in là, culla rami, pezzi di plastica ma anche un maglione di lana e una cornice di legno con il vetro frantumato, testimonianze di vite quotidiane interrotte con improvvisa brutalità. Sull'altro lato della carreggiata, dove prima c'era un costone alto una cinquantina di metri, ora grava il cielo plumbeo contro il quale si protendono i bracci d'acciaio delle pale meccaniche che sollevano le lamiere contorte di una decina di auto. La frana ha portato via tutto quel che ha incontrato sul suo cammino: uomini, donne, auto, i muri di cemento di una casa di due piani, l'insegna al neon di un ristorantino che per fortuna era chiuso da tempo. Ogni tanto, dalla montagna di detriti, spuntano una patente, una carta di identità o un passaporto. I documenti vengono raccolti da un carabiniere che subito confronta i dati con quelli annotati su un foglio spiegazzato. E' la lista delle vittime, o meglio di quelle i cui corpi sono già stati recuperati dai vigili del fuoco. Sono tre. Il primo, Raul Veropalumbo, 35 anni, ufficiale di marina, è stato ucciso dalla valanga di detriti mentre tornava a casa dopo aver trascorso la giornata in ospedale con la figlia appena nata. Quando ha saputo della morte del marito, la moglie è stata colta da una violenta crisi di nervi. La frana ha trascinato con sé anche Umberto Somma, 45 anni, che abitava nella palazzina travolta dal fiume di fango, e uno straniero, un barbone senza nome né casa ma che tutti a Castellammare di Stabia conoscevano come «il polacco». All'appello manca ancora una donna, Filomena Cinque, 72 anni, madre di Umberto Somma: «Il suo corpo è lì sotto», mormora un vigile urbano che indica la montagna di detriti che ha invaso la strada. Ma nessuno sa ancora stabilire con certezza il numero delle vittime: basti pensare che ieri pomeriggio è stata denunciata la scomparsa di due persone che, secondo i familiari, forse sono state travolte dai detriti. Uno dei questi, Ivan Scisciolo, maresciallo dei carabinieri, scava nel fango con le mani nude alla ricerca del padre Francesco, che da due giorni sembra scomparso nel nulla. Il sindaco di Castellammare di Stabia, Catello Polito, è furioso. «Per favore non venite a dirmi che questa maledetta frana è frutto del caso», sbotta, e aggiunge che il dissesto della montagna che domina la statale sorrentina è la conseguenza inevitabile di cinquant'anni di cementificazione folle. Le case abusive sono spuntate come funghi, gli alberi segati Il sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, chiede al governo interventi mirati per le situazioni più urgenti tutto il Salernitano frane e smottamenti hanno messo in tilt i collegamenti, mentre nel Casertano, Capua è allagata dal Volturno, e a Napoli il cedimento di un muro ha fatto bloccare per ore la funicolare, una delle poche vie di comunicazione con la collina del Vomero dopo la frana di via Aniello Falcone. A Castellammare di Stabia c'è la centrale operativa dove ieri il ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano, col sottosegretario alla Protezione Civile Franco Barberi, ha presieduto una riunione e dove è giunto il messaggio di cordoglio indirizzato dal presidente della Repubblica al sindaco. Napolitano ha annunciato che sarà dichiarato lo stato di calamità naturale per fronteggiare l'emergenza, ha lodato i soccorritori, puntando il dito contro anni di mancata prevenzione: «Il territorio è stato saccheggiato, occorrono adesso interventi per ripristinare l'equilibrio idrogeologico e garantire sicurezza alla popolazione. Gli interventi preventivi - ha detto il ministro ai giornalisti - possono essere efficaci non sulla statale, cancellata tra Castellammare e Vico Equense dalla frana che ha isolato Sorrento, raggiungibile soltanto via mare. Nell'elenco delle vittime ci sono il sottoufficiale della Marina Raul Veropalumbo, 35 anni, finito in mare con la sua auto, Umbero Somma, 45 anni, uno degli abitanti del villino parzialmente distrutto dal crollo del costone, e un polacco non ancora identificato, un barbone che era solito aggirarsi nella zona. All'appello manca anche Filomena Cinque, 72 anni, la madre di Umberto Somma, e si cercano con ansia altre due persone di cui i parenti non hanno più notizie: Francesco Scisciolo, 55 anni, mai rientrato dal lavoro, ed Espedito Ferraiuolo, 20 anni. Ma altro lutto e dolore è costata la frana che venerdì sera è piombata sull'autostrada (tuttora chiusa al traffico) nei pressi di Nocera Inferiore, seppellendo tre auto. Uno dei due feriti, Giuseppe Memoli, 29 anni, di Salerno, è morto ieri in ospedale: la massa di terra gli aveva schiacciato la milza e i polmoni. E in nell'immediato. Se mi domandate se potevano essere messi in atto anni fa, la risposta è sì. Non si possono scongiurare calamità naturali, gli interventi di sistemazione idrogeologica sarebbe stato opportuno avviarli anni fa». E se per Barberi, che ha annunciato la probabile riapertura della statale per lunedì, «non si è trattato di una vera e propria frana, ma di una gigantesca colata di fango, ovvero un evento purtroppo molto difficile da prevedere», per l'Osservatore Romano queste affermazioni sono contraddittorie: «Da sempre - scrive il quotidiano del Vaticano - quella è zona vulnerabile per crolli e frane». Toccherà ora all'inchiesta aperta dalla procura di Torre Annunziata stabilire se ci sono responsabili. L'intera area è stata sequestrata, mentre si riaprono i fascicoli dell'inchiesta sulla galleria in corso di realizzazione a monte della frana: gli abitanti della zona l'hanno già messa sotto accusa. 300 MORTI IN 50 ANNI Mariella Cirillo Un nubifragio colpisce Nocera Inferiore e Cova de' Tirreni, 5 morii Un nubifragio eccezionale provoca 297 morti, 205 nella penisola sorrentina Dissesti e frane Ira Salerno, Vietri e Positano Alluvione in provincia di Salerno Frana sullo Napoli-Salerno, muore un automobilista lluvione a Napoli e Salerno Nella penisola sorrentina frane con 10 morti Inondazioni e frane in provincia di Salerno Alluvioni a Napoli e sulla costiera salernitana Ali uvione nella zona vesuviana Castellamrnarc e Vico Equen