Allarme a Mosca: «Eltsin si aggrava»

Una radio: polmonite doppia. Il Cremlino ammette: crisi non superata. Rinviato il vertice Csi Una radio: polmonite doppia. Il Cremlino ammette: crisi non superata. Rinviato il vertice Csi Allarme a Mosca: «Eltsin si aggrava» Boris resterà lontano dal potere almeno per un mese Il generale Lebed: mi preparo a vincere le presidenziali Doppia polmonite per Boris Eltsin, ritornato a essere il paziente numero uno della Russia e del mondo appena dieci giorni dopo il suo ritorno al Cremlino. La notizia dell'aggravamento delle condizioni del Presidente russo, in ospedale da mercoledì scorso, è stata data ieri dalla radio «Eco di Mosca», di solito informatissima. Ed è ormai chiaro che il Cremlino rimarrà di nuovo vuoto per almeno un mese. Ieri per dissipare i dubbi attorno alle condizioni di Eltsin è finalmente sceso in campo il capo dell'ospedale del Cremlino, Serghej Mironov. Il quale ha subito confermato, senza ovviamente volerlo, che l'entourage del Presidente continua a rimanere fedele alla tradizione di mentire sulla sua salute. Infatti, secondo Mironov, già il 5 gennaio - le malelingue dicono che la causa è stata la passeggiata sotto la neve con Helmut Kohl, il 4 - a Eltsin era stata diagnosticata una «bronchite acuta». Però il 6 gennaio, giorno in cui è stata data la notizia della malattia del Presidente, il suo portavoce ha parlato solo di un «forte raffreddore». Secondo Mironov, in principio Eltsin aveva rifiutato il ricovero, resosi però necessario due giorni dopo, quando la bronchite si è trasformata in polmonite. Ora le sue condizioni sono «leggermente» migliorate, ma, a sentire i medici curanti, la «svolta» nella cura della malattia non è ancora avvenuta. Il medico di Eltsin ha comunque cercato di tranquillizzare i giornalisti: il cuore del suo paziente, reduce da un quintuplo by-pass coronarico effettuato due mesi fa, non dovrebbe risentire della malattia. E anche se l'umore di Boris Nikolaevic «non è dei migliori», Mironov è convinto che non c'è nessun motivo per essere pessimisti e che Eltsin potrebbe rimanere in ospedale solo per altri tre giorni. Ma è evidente che il Cremlino bara di nuovo perché i conti non MONACO. Il presidente zairese Mobutu Sese Seko è stato nuovamente sottoposto a un intervento chirurgico per il cancro alla prostata che lo ha colpito. L'operazione, secondo quanto riferito da fonti del suo entourage, è stata eseguita ieri mattina dai chirurghi dell'ospedale «Principessa Grace» di Monaco, dove Mobutu era stato ricoverato poche ore prima e dove resterà degente per diversi giorni. Il presidente, 66 anni, era ritornato in Europa l'altro ieri dopo tre settimane passate aTCinshasa per organizzare un'offensiva contro i ribelli dello Zaire orientale. Ma l'annunciata controffensiva governativa non c'è stata, nonostante la nomina a capo dell'esercito dell'esperto generale Mahele Lieko Bokoungo. Mobutu era rientrato in Zaire il 17 dicembre a conclusione di un lungo periodo di cura e convalescenza trascorso da agosto tra la Svizzera e la sua villa di Roquebrune-Cap-Martin, in Francia. [Agi] cere. Uno di loro comunque ha confessato che lo stato del Presidente è «più che mediocre» ed è stato estremamente evasivo riguardo alla prognosi. Ma più che degli aspetti medici i russi sono preoccupati di sapere chi li governa. Mironov ha spiegato che Eltsin è di fatto in isolamento, per evitare un ulteriore contagio a causa dell'epidemia di influenza che ha colpito Mosca. Al Presidente è stato anche vietato di lavorare con le carte, a meno che non siano di «grande urgenza». In altre parole, zar Boris è tagliato fuori dal potere. Il premier Cernomyrdin è in vacanza e il capo dell'amministrazione presidenziale Ciubais è fuori Mosca. In compenso è presente sulla piazza il generale Lebed, eccitato dal riaprirsi delle possibilità di elezioni anticipate, che lo vedrebbero favorito. Ieri ha dichiarato che tutta la sua attuale attività punta solo a questa vittoria. Ma, ha avvertito, «prenderò il potere solo con metodi civili». Anna Zafesova L'ingresso dell'ospedale del Cremlino, dov e ricoverato Boris Eltsin Luzhkov doveva averli in testa da molti mesi. Se ha deciso di tirarli fuori adesso, significa che ritiene giunto il momento della resa dei conti. Cioè ritiene che dalla Clinica Centrale non possono partire fulmini e ha già dalla sua parV; abbastanza alleati. Così il teorema sembrerebbe già dimostrato: Eltsin è più malato di quanto dicono. Magari tornerà fuori un'altra volta, ma non è più lui che comanda. Inutile perdere tempo con lui. La battaglia per il potere si fa sparando (metaforicamente) su colui che lo detiene per davvero. Ma c'è anche un segnale dall'altra parte, non meno bellicoso. Questa volta è Dubinin, della Banca Centrale, che agisce per conto di Ciubais ritirando la licenza alla Banca «Nazionalnij Kredit». Insolvente, con uno scoperto di cassa di oltre mezzo miliardo di dollari. Ma chi è «Nazionalnij Kredit»? Qui viene il bello, perché la detta banca era quella del Fondo Nazionale per lo Sport, dove Boris Fiodorov e l'ex ministro dello Sport e sodale di Eltsin, Tarpishev, insieme a Korzhakov, ex capo della guardia presidenziale, depositavano i profitti dell'importazione esentasse di vodka e tabacco. Più difficile è capire contro chi è diretto il colpo. Si dice che Korzhakov abbia già portato altrove il malloppo. Ma la lezione di ieri, terzo giorno del raffreddore, cresciuto, come un conto in banca, a influenza, poi a polmonite, poi a polmonite doppia, è che tutto si è rimesso in movimento. Era bastato vedere Eltsin all'incontro con Kohl, per capire che qualcosa dello sfrenato ottimismo post operatorio non doveva essere del tutto vero. E il raffreddore non aveva neppure cominciato a maturare interessi. La corsa alla successione ricomincia a tutto vapore. E si farà tra le banche, tra mite le banche. Il potere in Russia non è sulla punta dei fucili, ma nel profondo dei forzieri. Giulietta Chiesa