E Mani pulite gridò al tradimento

E Mani pulite gridò al tradimento E Mani pulite gridò al tradimento «Troppi sconti e attenuanti, meglio iprocessi» sconti, eccesso di attenuanti, meglio fare i processi». Fino alla delusione, più articolata, proprio del procuratore aggiunto Gerardo D'Ambrosio, tra i primi a sottoscrivere le innovazioni proposte dal ministro Giovanni Maria Flick. E questo a fronte di un «no comment» alquanto seccato del procuratore capo Saverio Francesco Borrelli: «Ma cosa devo commentare? C'è l'articolato? Io non l'ho visto, non ho niente da dire». E di una faccia scura, che più scura non si può, del neo aggiunto Ferdinando Pomarici. Aria di tempesta, insomma, tanto che per qualche ora si era sparsa la voce che alcuni sostituti volessero raccogliere firme per un documento di critica che, non è escluso, potrebbe essere ripresentato oggi in occasione dell'inaugurazione del nuovo anno giudiziario. Ciò che non piace ai pm di Mani Pulite del documento finale sulla giustizia approvato dal Consiglio dei ministri, lo spiega D'Ambrosio, tenendo in mano il testo del disegno di legge pubblicato da un quotidiano. «Va perfezionato, riveduto, cambiato. La strada è buona: incentivare i riti alternativi. Ma così com'è, non succederà. Anzi. I gip si troveranno oberati di lavoro e visto che da nessuna parte è previsto un rinforzo del loro ufficio, anziché affrontare i processi abbreviati, preferiranno mandare tutto a dibattimento. Esattamente come succede anche adesso». Quello che proprio non va a D'Ambrosio è la concezione in sé del patteggiamento, che definisce un «ibrido» cui la riforma Flick in realtà non ha voluto mettere mano. «Il patteggiamento è un'accettazione di pena senza processo e ora anche senza alcuna ammissione di responsabilità. Per non parlare del fatto che le parti lese, mancando un'ammissione di responsabilità, potranno difficilmente rivalersi. Giuridi- II procuratore della Repubblica di Milano Francesco Saverio Borrelli A destra: il procuratore aggiunto Gerardo D'Ambrosio camente inaccettabile. Non andava bene prima, ancor meno adesso». Secondo il procuratore aggiunto inoltre alcuni aspetti della riforma, potrebbero presentare seri problemi costituzionali. «Per esempio l'attenuante dell'articolo 445 quater. In sostanza chi ha i soldi può ottenere una riduzione di pena, mentre i poveracci saranno tagliati fuori. E il risarcimento si calcola in 25 mila lire al giorno, che per un anno di sconto fa circa 9 milioni: una cifra irraggiungibile per chi non ha mezzi, briciole per chi ha rubato miliardi». Per D'Ambrosio, era buona l'idea iniziale: «Ammettendo la colpa si evitava una perdita di tempo allo Stato e quindi era giusto ottenere uno sconto, ci si avvicinava all'idea del diritto anglosassone. Invece così ci sarà solo un aumento notevole di lavoro per i gip, lasciando a un giudice solo la decisione anche su processi importantissimi, mentre rimarrà in vigore, ad esempio, il rito direttissimo, che anche per fatti minori vedrà impegnati tre giudici. Un controsenso». E non è la prospettiva di minore carcerazione per gli imputati che preoccupa il procuratore: «Che si diano pene ridotte con i

Persone citate: D'ambrosio, Ferdinando Pomarici, Flick, Francesco Saverio Borrelli, Gerardo D'ambrosio, Giovanni Maria Flick, Saverio Francesco Borrelli