Borsa e lira ormai senza freni

L'indice Mibtel guadagna un altro 2,87%, la moneta sotto «quota 972» L'indice Mibtel guadagna un altro 2,87%, la moneta sotto «quota 972» Borsa e lira ormai senza freni Le Fiat (+8,71%) trascinano il mercato TOKYO MILANO. E due, giovedì il listino che macina un più 3,44%, ieri il bis con un rialzo del 2,87%. Se non è torissimo, poco ci manca in una piazza Affari dove quasi tutti i grandi titoli hanno riconquistato posizioni forti: due giorni fa a brillare di più erano stati i bancari e gli assicurativi, Mediobanca, Generali, Fondiaria, Comit, Credit, ieri è stato il gran giorno della Fiat ( + 8,71% dopo il + 4,95% di giovedì). Sorpresa? Sorpresa fino a un certo punto se nemmeno la frenata di Wall Street (per via dei dati sul riscaldamento dell'economia Usa che fa temere un rialzo dei tassi) fa cambiar segno al mercato. Vero, piazza Affari nel '96 era stata la Cenerentola tra le Borse d'Europa. Come dire, il margine per un buon recupero - come amano definirlo gli analisti - c'era e c'è: dopo un '96 così così perché non sperare in una ripresa nel 97? Prima o poi, con i tassi che scendono, i rendimenti dei Bot che si riducono, i fondi d'investimento che aumentano la raccolta e de- vono diversificare il portafoglio, anche la piccola Borsa italiana auspicano gli esperti - dovrà riprendersi. Già, ma alzi la mano chi si aspettava una ripresa tanto forte e così in fretta... Finite le feste, passata la Befana, tornati tutti ai desk di lavoro davanti ai terminali dei loro computer, nemmeno i più ottimisti tra i ragazzi della Borsa se l'immaginavano: un rialzone del 7% e più in meno di una settimana, scambi che si moltiplicano e doppiano i mille, i 1500 miliardi di controvalore, che arrivano a quota 2 mila e la superano. No, non se l'aspettava nessuno tanta manna. Così come ha sorpreso tanti l'impennata della lira che ieri è stata rilevata a 975-976 per un marco (record dai 974,49 del 15 giugno 1994) ma poi, in serata, è scesa sotto «quota 972». Lira e Borsa, Borsa e lira: un tandem virtuoso che in qualche modo si alimenta a vicenda. La lira che gode della tenuta del dollaro e dei buoni risultati dell'in- Gli operatori: chi ha comprato futures si è prenotato un posto sicuro al banchetto del rialzo EUFORIA IN PIAZZA AFFAR _ 10.730 Borsini e fondi con le gestioni patrimoniali sono tra i motori di questo rialzo IIB 10.592 j njgjj i U UBA» JTBII UBA' 07/01 0 03/01 TOKYO. Le preoccupazioni sull'andamento della congiuntura hanno ancora una volta innescato un'ondata di vendite alla Borsa di Tokyo. L'indice Nikkei ha perso circa 500 punti per chiudere poco sopra quota 18.000, con una perdita di valore del 3,25%. A spingere il livello sotto i 18.500 punti per la prima volta dal novembre 1995, sono state soprattutto le blue chips bancarie, oggetto di smobilizzi massicci. I timori sul ristagno dell'economia hanno indotto investitori, soprattutto esteri, ad uscire dai valori bancari, esposti in prima linea in caso di carenza di mezzi finanziari nel settore produttivo. Nella media il volume di scambi complessivo, stimato in circa 400 milioni di azioni. Dal canto suo, il ministro delle Finanze Hiroshi Mitsuzuka ha sostenuto nel corso di una conferenza stampa che i principali indicatori economici «non sono negativi» e ha sottolineato la necessità di reagire con calma all'andamento del mercato. RI Uffiì HBfll 8/01 nello Sme) e che dai, dai e dai si è ritrovata apprezzata del 2,2% nei confronti della moneta tedesca. Un bis da incorniciare, in Borsa. Giovedì era partita a razzo sulle voci-speranze-certezze di un accordo sotto sotto già trovato per il contratto dei metalmeccanici e poi si era rafforzata sulla convinzione che il Bot-people, di fronte al calo dei rendimenti dei titoli di Stato, stava riscoprendo le azioni o, se non direttamente l'azionario, l'investimento in fondi che da un paio di mesi segna record. Detto, fatto. Con i gestori di fondi, ma anche molti investitori stranieri, che si buttano a comprare un po' tutto, soprattutto quei titoli (bancari, assicurativi e Fiat, molte Fiat) che sono ritenuti sottovalutati. E ieri? Ieri di nuovo. Alle dieci di mattina il primo indice Mibtel (+1,39%) indica la tendenza: toro, toro, toro. Ed è subito Fiat, le conferme sul gran balzo delle immatricolazioni d'auto di dicembre trascinano in alto il titolo, su del 4%, del 6%, del 7% fino all'8,71% finale a 4816 lire. C'è spazio di crescita, sentenziano un po' tutti gli analisti: ci sono gli incentivi per l'auto decisi dal governo, l'inflazione è sotto controllo, i tassi sono alla vigilia di un calo, l'economia mostra qualche segno di ripresa. E poi c'è l'asta dei Bot che conferma il calo dei rendimenti (ma non della domanda), ci sono i fondi che hanno sempre più fame di titoli, ci sono gli investitori esteri che riscoprono che a questi prezzi piazza Affari è forse la più conveniente (visto che è stata la Cenerentola '961 nel medio-periodo, ci sono i borsini di provincia che appena vedono il gran movimento si accodano per non fare la parte dei fessi. Quanto basta per dar vita a un'altra giornata da record. Oltre duemila miliardi di scambi, per l'esattezza 2220 che è pur sempre il terzo massimo storico per piazza Affari, e record dei record negli scambi per il future sull'indice di Borsa: la bellezza di 4500 miliardi. Boom!

Persone citate: Detto, Hiroshi Mitsuzuka

Luoghi citati: Europa, Milano, Tokyo, Usa