Killer per colpa di un enzima La Corte non accoglie la lesi

Killer per colpa di un enzima La Corte non accoglie la lesi Killer per colpa di un enzima La Corte non accoglie la lesi MILANO. Per l'assassino del parco di Monza con valori dell'enzima Cpk alti, non c'è nulla da fare. I giudici della corte d'Assise e d'Appello di Milano non hanno accolto la richiesta avanzata dai difensori per una nuova perizia psichiatrica, e, dopo 3 ore di camera di consiglio, hanno condannato l'imputato a 13 anni di reclusione, 4 in meno rispetto alla sentenza inflitta in primo grado. Del problema legato all'enzima Cpk, i giudici non hanno tenuto conto. Solo hanno riconosciuto all'ex maestro l'attenuante della provocazione. Lui, Angelo Ortolina, presente in aula, sembrava in un certo senso aspettarselo. «Dal punto di vista mentale - dice ai giornalisti - non mi cambia nulla perchè una condanna mia me la sono già data ed è una condanna che non finisce mai. Dal punto di vista pratico, invece, constato che i giudici hanno ri¬ conosciuto l'attenuante della provocazione che non capisco perchè in primo grado non mi fosse stata concessa. Ho provocato qualcosa che non ho voluto - aggiunge poi Ortolina- sono convinto che qualcosa nella mia testa deve essere accaduto se poi la mia mano ha fatto quel che ha fatto». Ortoìina è convinto della questione legata al Cpk: «Abbiamo scoperto e mostrato i risultati scientifici di qualcosa di assolutamente nuovo che la Corte, però, evidentemente non ha avuto il coraggio di assumere». A pochi metri di distanza, l'avv. Guglielmo Gullotta non si pente di aver condotto questa nuova battaglia: «Come avvocato e come studioso mi rendo conto che quando si presentano questioni assolutamente nuove non sempre vengono immediatamente accettate». [Andkronos]

Persone citate: Guglielmo Gullotta

Luoghi citati: Milano, Monza