«Liberazione non critichi la Rivoluzione d'Ottobre» di Luigi La Spina

«Liberazione non critichi la Rivoluzione d'Ottobre» «Liberazione non critichi la Rivoluzione d'Ottobre» napolitano, pronta la legge contro i «clandestini» Luigi La Spina condirettore della Stampa aspetto che ve ne rendiate conto, che celebrerete l'ottantesimo anniversario con articoli formativi». Insomma, i muri sono crollati, ma c'è ancora chi non se n'è accorto. «Sotto le fondamenta di Rifondazione c'è ancora un magma inestinto», glissa Benedetti. Gli orfani della Rivoluzione d'Ottobre? «Ma no, diciamo che anche noi abbiamo il nostro popolo dei fax. Solo che si tratta di un popolo della posta. Con il fax, loro, non hanno ancora sufficiente consuetudine». Ma poi si scopre che di lettere del tipo ne sono arrivate parecchie. Benedetti apre la busta col tagliacarte, con piacevole procedura ottocentesca, e quando legge «Rifondazione non ha le fondamenta, come dovrebbe, nella rivoluzione russa, ma nel revisionismo imperante» gli si ghiaccia il sangue nelle vene. «Fossimo nel 1937, dopo una missiva del genere, sarei bollato a vita, e non potrei più scrivere nemmenop una riga, sul giornale», [r. r.] ROMA. C'è chi dice che in Italia fa ancora paura la Rivoluzione francese, «quei valori, da noi, non sono mai arrivati», scriveva Giulio Bollati nell'Italiano. Ma intanto, in questione è quella d'ottobre. Guai a chi la tocca. E specie se, a sfiorarla con l'ombra del dubbio, è Liberazione, l'organo quotidiano d'informazione del Partito della Rifondazione Comunista. Succede che un giorno sì e l'altro pure Carlo Benedetti (che ha sposato la figlia di Kruscev), vent'anni a Mosca come cremlinologo dell'Unito pnma, e corrispondente di Liberazione poi, oggi uno dei vicari che reggono 0 quotidiano lasciato dal direttore Manisco, scrive che Eltsin e Milosevic proprio non vanno. Che, insomma, i regimi reduci del socialismo reale sono peggio di quelli che hanno sostituito. Come dire che l'Urss era un abominio. Apriti cielo. Il signor Diego Bigi da Parma ha preso carta e penna: «La Rivoluzione d'Ottobre è nella nostra identità, è un valore, mi ROMA. Le misure per la lotta all'immigrazione clandestina del governo Prodi vedranno la luce nel Consiglio dei ministri del 31 gennaio, mentre entro fine ottobre l'Italia entrerà a pieno titolo negli accordi di Schengen per la libera circolazione delle persone nella Cee. Il progetto del governo, ha spiegato il ministro degli Interni Napolitano, rispetterà le indicazioni della bozza europea di revisione dei trattati in materia d'immigrazione. Punta all'armonizzazione delle legislazioni dei Paesi membri sulle condizioni di ingresso e soggiorno e delle procedure di rilascio di visti a lungo termine e dei permessi di soggiorno a lungo termine, compresi quelli per la riunificazione familiare. La bozza europea, ha detto Napolitano, prevede anche misure per lottare contro l'ingresso e il soggiorno irregolare negli Stati membri di cittadini di Paesi terzi. Le misure adottate dal Consiglio europeo dovrebbero essere operative entro due anni dall'entrata in vigore del trat- TORINO. Luigi La Spina, già vicedirettore della Stampa, è stato nominato ieri condirettore ed in tale veste affiancherà il direttore Carlo Rossella. La Spina, 49 anni, laureato in storia moderna, già notista del Corriere della Sera, è da quindici anni a La Stampa dove è stato capo del servizio politico, poi responsabile della redazione romana e, dal 1987, vicedirettore. La notizia della nomina è stata data ieri dall'Editrice La Stampa, al gruppo di direzione del giornale, ai dirigenti dell'azienda ed al Comitato di redazione, e successivamente comunicata all'assemblea dei giornalisti. II ministro dell'Interno Giorgio Napolitano tato. Il progetto del governo è la prima risposta alle accuse levate dall'Europa comunitaria contro l'Italia, ha detto il ministro Napolitano. La penisola ha frontiere a maghe troppo larghe, affermano i partner Cee. E in un articolo «The Economist» ha anche riportato due cifre: 60 mila sarebbero i clandestini respinti agli ingressi in Italia, ma 700 mila gli stranieri irregolari che riescono comunque ad entrare. «E' una statistica totalmente arbitraria, fatta per screditare i nostri controlli alla frontiera», ha replicato Napolitano.

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