Pirella : noi gli eredi

Pirella : noi gli eredi Pirella : noi gli eredi «Pubblicitari e avvocati difensori siamo un'officina di artifici» E per convincere le ((giurie» diventate virtuosi della retorica? «Quando si incomincia si studiano le campagne degli altri. Ma poi si agisce in modo istintivo. Si legge, naturalmente, magari quello che Eco ha scritto a suo tempo. Chi è più curioso studia un tomo come il Trattato dell'argomentazione. La nuova retorica (Einaudi, ndr) di Perelman e Olbrechts Tyteca». Allora è vero che la retorica è un dotto gioco della pubblicità, ben calcolato? «La pubblicità è un'officina dove questi artifici vengono usati ogni giorno, ma senza applicarli a freddo. Ci si accorge poi di averli usati, se si ha voglia di rileggero il proprio lavoro. L'iterazione per esempio, tipo "vero vero" o "buono buono" nel caso verbale, ma anche l'iterazione dell'immagine ha origine nella retorica. Come la sineddoche, una parte per il tutto: Parker usa la fibbia di una cintu¬ «Panorama» rivela le liti per la stesura del «Manifesto della razza» di Hitler: in dieci proposizioni il documento - intitolato (di fascismo e i problemi della razza» - sosteneva che le razze esistono, che ce ne sono di grandi e di piccole, che la razza è un concetto puramente «biologico», che gli italiani sono ariani puri, che gli ebrei non appartengono alla razza italiana e che era arrivato il momento che gli italiani «si proclamino francamente razzisti». Oggi, trascorsi quasi sessantanni uno degli autori del «Manifesto» - il professor Marcello Ricci, romano allora ventiquattrenne ed assistente incaricato di zoologia, poi etnologo e in questo dopoguerra docente all'Università di Roma - rivela a Pasquale Chessa sul settimanale Panorama per la prima volta la genesi di quel documento e i suoi retroscena. Prima di tutto Ricci conferma che il Duce - sembra con la collaborazione scientifica di Landra - aveva rimaneggiato, tagliato, corretto e riscritto il testo (così come del resto si era vantato con gli intimi; a Ciano ed a Bottai,