Tietmeyer lascia fermi i tassi

Tietmeyer lascia fermi i tassi Tietmeyer lascia fermi i tassi FRANCOFORTE. La Bundesbank ha lasciato invariati i tassi d'interesse tedeschi. Ad annunciarlo è stato un portavoce della banca centrale tedesca a conclusione della riunione che il consiglio della banca tiene ogni quindici giorni. Il tasso di sconto viene quindi confermato al 2,50% e il lombard al 4,50%. L'ultima variazione dei tassi tedeschi (un taglio di mezzo punto percentuale per tus e lombard) risale all'aprile 1996. La Bundesbank ha inoltre annunciato che le prossime due aste settimanali pronti contro termine avranno luogo ad un tasso fisso invariato del 3%, come avviene ormai da inizio settembre. La decisione di lasciare invariati i tassi d'interesse è in linea con le aspettative dei mercati. La prossima riunione della Bundesbank avrà luogo il 23 gennaio. Secondo il presidente della Bundesbank, Hans Tietmeyer, le chance di una ripresa in Germania non sono affatto cattive e pertanto non c'è alcuna necessità di modificare i tassi d'interesse rispetto ai livelli attuali, che essendo vicini ai minimi storici «non impediranno certo la crescita». In un'intervista al settimanale «Rheinische Merkur», il banchiere centrale si è mostrato ottimista per quanto riguarda l'inflazione, sostenendo che nel 1997 non ci sarà lo zero davanti alla virgola, ma il ritmo «sarà nettamente inferiore al 2%». In merito ai tassi di cambio, il presidente della Buba ha osservato che l'andamento in questo e del prossimo anno dipenderà strettamente da se e quanto il mercato considererà l'euro come una moneta forte. l'anno scorso sono stati pari a un miliardo e ottocento milioni di ore (secondo l'«Istituto per il mercato del lavoro» di Norimberga, si creerebbe in questo modo mezzo milione di posti di lavoro). Grazie al piano di austerità, inoltre, il Cancelliere considera realistico un taglio robusto dei costi aggiuntivi del lavoro, che porterebbe questi aggravi spesso insostenibili dalle aziende - dal 42 per cento «al di sotto del 40 per cento» entro il Duemila. La riforma fiscale - della quale sarà presentato presto un disegno complessivo - dovrebbe contribuire poi a stimolare gli investimenti delle aziende e i consumi privati, liberando almeno trenta miliardi di marchi. Nella ricetta del cancelliere Kohl c'è infine una riflessione sul lavoro degli extracomunitari: tema ad alto rischio, in un Paese nel quale il diritto d'asilo è stato al centro di tumultuosi dibattiti parlamentari, e ha alimentato la violenza dell'estrema destra neonazista. Una riflessione per certi versi coraggiosa ma anche esposta ad usi impropri, come lo stesso Kohl ha sottolineato ieri: con oltre quattro milioni di disoccupati è «insostenibile» che in certi In alto a destra, il cancelliere Helmut Kohl. Qui accanto il ministro delle Finanze tedesco Waigel e il presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer la Germania del 1996 avrebbe dovuto pagare una multa di undici miliardi di marchi per eccedenza di deficit, secondo le regole del «patto di stabilità» con tanta insistenza sollecitato dal ministro delle Finanze Theo Waigel e approvato al recente vertice comunitario di Dublino. Ma, come si commentava ieri a Bonn, il «Cancelliere-record (quattordici anni ininterrotti al governo, più del suo maestro Adenauer) non si spaventa per una disoccupazione-record». Nella tradizionale conferenza stampa d'inizio anno, in effetti, Helmut Kohl si è dichiarato ottimista sulle prospettive economiche a breve e medio termine: «La fase peggiore è stata superata», ha detto, e le possibilità di una svolta positiva ci sono, soprattutto grazie al basso livello di inflazione, alla moderazione salariale, alla solida struttura industriale del Paese e alla competenza dei suoi lavoratori. Ma l'ostacolo maggiore, ammette il Cancelliere, resta una disoccupazione impossibile da domare, con una ripresa di queste dimensioni: per tentare di raggiungere, nonostante tutto, l'obiettivo indicato l'anno scorso dal governo - disoccupazione dimezzata entro la fine del secolo, non superiore comunque ai due milioni - Kohl propone un taglio radicale degli straordinari, che La casa tedesca pagherà una penale e comprerà componenti dagli americani

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