Non corre la locomotiva tedesca di Emanuele Novazio

Langue la crescita e il deficit pubblico è lontano dai parametri di Maastricht Langue la crescita e il deficit pubblico è lontano dai parametri di Maastricht Non corre la locomotiva tedesca Nuovo record di senza lavoro Il risultato di gestione è salito dell'8,5% I fondi danno la carica al San Paolo di Torino Anno favorevole per il Monte Paschi Lutile netto salito a 210 miliardi BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un '97 a rischio per la Germania? 11 consuntivo 1996 non promette molto di buono. La ripresa è «frenata» e la crescita - inferiore alle previsioni - non ha superato l'I,4 per cento (contro l'l,9% del '951. La disoccupazione è arrivata al nuovo record storico del secondo dopoguerra, oltre quattro milioni e centomila persone senza lavoro nel mese di dicembre, con la prospettiva accreditata dal presidente dell'Ente federale del Lavoro, Bernhard Jagoda - di superare presto i quattro milioni e mezzo. E i principali criteri di Maastricht sono stati violati: rapporto fra deficit e prodotto interno lordo al 3,9 per cento (quasi un punto al di sopra del tetto massimo previsto dagli accordi), rapporto fra debito complessivo e pil superiore al 60 per cento. Mentre si avvia un anno chiave per l'adesione all'Unione economica e monetaria - sulla base dei suoi risultati, nella primavera del '98 sarà deciso quali Paesi potranno entrare nell'Urne, il primo gennaio del '99 - i dati relativi al '96 proiettano ombre minacciose sull'orizzonte economico-sociale tedesco. Soprattutto perché un pericoloso circolo vizioso sembra affermarsi, nel Paese-guida in Europa: quello fra una disoccupazione senza freni e un'economia debole, febbricitante. In discesa tanto all'Ovest quanto all'Est (dove in un anno è precipitata dal 5,3 al 2 per centol, e nella quale la crescita è alimentata soprattutto dal traino dell'export (cresciuto l'anno scorso del 4,6 per cento, ma diminuito di oltre un punto rispetto al '94, quando era aumentato del 5,9 per cento) e dall'azione dalla spesa pubblica, mentre la spesa per consumi è scesa dal'1,8 al 1,4 per cento, e quella per le costruzioni è caduta del 2,7 per cento, con conseguenze disastrose in alcune aree economicamente già depresse del Paese. Incagliata in questa contraddizione che rischia di avvitarsi, to, invece, l'utile operativo di 1075 miliardi. Il preconsuntivo sarà esaminato oggi dal consiglio di amministrazione della banca che fisserà anche gli obiettivi per il '97, tra i quali c'è il consolidamento della capacità reddituale complessiva della banca, che punta a migliorare il rapporto degli utili rispetto al capitale proprio dal 5,4 al 6 per cento. Un punto dolente è stato risolto ieri, dopo un incontro tra i vertici della banca e il ministro Visco in cui è stato raggiunto un accordo per la gestione delle esattorie in Sicilia. Gianni ZandanoROMA. Cifre in salita nel preconsuntivo '96 del San Paolo di Torino, l'esercizio si è chiuso con un risultato di gestione nell'ordine dei 1850 miliardi, in crescita dell'8,5 per cento sull'anno precedente, tenuto conto dello scorporo del Crediop. «L'incremento - fa presente una nota dell'istituto - è stato reso possibile dalla sostanziale tenuta del margine di interesse e dal positivo andamento dell'intermediazione in titoli e delle commissioni nette da servizi, anche per effetto dell'eccezionale performance registrata nel settore del risparmio gestito». Infatti nel collocamento di fondi il gruppo Sanpaolo, durante il '96, è salito dalla settima alla prima posizone nazionale, raggiungendo una quota di mercato pari all' 11,6 per cento. Complessivamente fondi, gestioni patrimoniali e polizze assicurative hanno fatto affluire nelle casse del gruppo 30 mila miliardi, contro i 10 mila della gestione '95. E il San Paolo sarà capofila, insieme con la Banca Commerciale Italiana e la Banque Nationale de Paris a Londra, di un prestito obbligazionario di 300 miliardi in eurolire a tasso fisso lanciato dalla Bayerische Hypotheken und Wechsel Bank: i titoli, quinquennali, emessi dalla Hypobank, sono offerti al prezzo di 10 1,583 ed offrono una cedola annua del 6,75 per cento. Anche per la Banca Monte dei Paschi di Siena è stato un ricco '96: l'utile netto è stato di 210 miliardi (60 in più del 1995), la raccolta pari a 44.500 miliardi (il 6 per cento in più), gli impieghi 39.000 miliardi (1,7 per cento in più). Inoltre il risparmio gestito è balzato a 6800 miliardi, con un incremento addirittura del 118 per cento; invaria¬ Kohl gioca la carta dell'ottimismo e assicura che «il peggio è passato» Ma «vivere con quattro milioni di disoccupati non è sostenibile» settori dell'economia tedesca siano occupati soltanto stranieri, avverte il Cancelliere; è «insostenibile» che non ci siano più tedeschi disposti a fare lavori indispensabili. E' assurdo, per esempio, «non trovare più un solo tedesco fra i raccoglitori di verdura nei campi, o al momento della vendemmia nelle vigne». Ma, avverte Kohl, tutto questo «non ha niente a che fare con l'ideologia nè con la xenofobia»: è una riflessione necessaria in tempi di altissima disoccupazione, ma che proprio per questo va sottratta alle distorsioni, agli abusi e speculazioni dell'estrema destra. In proposito, il cancelliere Kohl sostiene di non avere ancora nessuna idea precisa (al contrario dei compagni di governo della Csu, che chiedono un tempo d'attesa di cinque anni, prima che un extracomunitario abbia diritto a lavorare in Germania). Ma sollecita il «dibattito collettivo dei partiti democratici» sul problema dell'immigrazione: «In anni tanto densi di problemi sociali, sono arrivate nel Paese oltre due milioni e mezzo di persone». Troppe. Gianni Zandano gnato al debito a medio-lungo termine del Monte dei Paschi la valutazione di «aa-», identica a quelle di Comit, Cariplo, Imi e San Paolo. L'agenzia Usa ha inoltre confermato la valutazione a breve del Montepaschi nella categoria massima: «tbw-1». I giudizi di Thomson Bankwatch sono basati sulla forza finanziaria complessiva dell'istituto senese, sul valore del suo avviamento, sulla sua posizione sul mercato e sui progressi che la banca ha compiuto nella razionalizzazione del gruppo. In attesa di esaminare il preconsuntivo il Consiglio della banca, ieri mattina, ha approvato formalmente la cessione, siglata il 31 dicembre, della controllata Mps Australia al gruppo Bendigo Bank per 50 miliardi. Per l'acquisto della Montepaschi Suisse, invece, è rimasta in lizza solo la Rothschild, ma la cessione resta momentaneamente sospesa in attesa di nuove verifiche tra le parti. [v. cor.] Emanuele Novazio Un divano in pelle Chateau ci'Ax puoi comprarlo anche per meno di Intanto l'agenzia di rating statunitense Thomson Bankwatch, che ha la stessa caratura di Moody's e Standard 8Poor's, ha asse-

Persone citate: Bernhard Jagoda, Gianni Zandano, Kohl, Rothschild, Thomson, Visco