IN FABBRICA LO SCONTRO NON PAGA di Giovanni Trovati

IN FABBRICA LO SCONTRO NON PAGA IN FABBRICA LO SCONTRO NON PAGA SE l'economia è la scienza delle scelte, come scrisse Robbins, ci domandiamo se il no dei sindacati alle proposte della Fiat sia una scelta meditata e giusta. Sentono crescere l'ira al tempo di Camiti si sarebbe detto rabbia - perché non riescono a ottenere il contratto. L'altro ieri hanno minacciato «faremo male alle aziende». Quando si litiga corrono parole grosse. Ma tutti comprendono che far male alle aziende non significa solo punire il «padrone» bensì ridurre le possibilità di lavoro. Chi perde di più è il dipendente. Non occorreva essere profeti per prevedere che uno scontro di crescente asprezza avrebbe peggiorato in modo grave le relazioni. Nel discutere un contratto il clima in fabbrica va tenuto presente, perché ha un costo rilevante. Lo ha ben valutato la Federmeccanica? Ma sta al sindacato maturo resistere alla facile tentazione del ripicco e esaminare che cosa sia meglio per i propri rappresentati. In un momento così difficile le proposte della Fiat sono una scommessa, perché nessuno sa quali risultati daranno gli incentivi alla rottamazione concessi dal governo: si spera che siano buoni, ma in che misura? Se aumenta la vendita delle auto c'è più lavoro in Fiat e di conseguenza per l'indotto, che è costituito dalle piccole e medie aziende. Potrebbe essere il volano per una ripresa della nostra economia con la prospettiva di un futuro meno grigio. La Fiat è pronta a assumere 270 persone a Melfi, a annullare la cassa integrazione a Rivalta trasferendo mille lavoratori da Rivalta a Mirafiori, dove si producono Panda e Punto, due vetture che hanno un mercato promettente. I sindacati non vogliono il passaggio da Rivalta a Mirafiori. Temono che sia un avvio allo smantellamento di Rivalta? La Fiat assicura che sono timori infondati. In ogni caso si apra una discussione: porre come condizione che se ne parli solo dopo il contratto è un errore. Annullare la cassa integrazione significa maggior guadagno per il lavoratore e minore aggravio per l'erario. Sono sicuri i sindacati di avere scelto l'interesse dei mille lavoratori? Sono sicuri che i mille lavoratori comprendono il sacrificio che si chiede loro? Anche nel corso di trattative aspre il buon senso suggerisce che è preferibile prendere tutto quanto si può prendere, in particolare nei momenti di incertezza per l'occupazione. Nella lotta si può ricorrere agli scioperi - anche se si sa quanto costano, non quanto siano utili - si può negare gli straordinari - se l'economia tira - non si può rinunciare a benefici evidenti. Perché non vedere nell'iniziativa della Fiat un'occasione per riprendere il dialogo in un clima meno rissoso? Alla fine degli Anni Settanta la lotta in Fiat bloccò la produzione e la vendita di 200 nula auto: se ne avvantaggiarono le Case straniere subito, e quel vantaggio è rimasto. L'esperienza dovrebbe pur insegnare. Giovanni Trovati

Persone citate: Robbins

Luoghi citati: Melfi, Rivalta