Contro le Finanze arriva la carica dei dieci ricorsi

Contro le Finanze arriva la carica dei dieci ricorsi Contro le Finanze arriva la carica dei dieci ricorsi insensato cedere i nostri diritti. Se siamo stati danneggiati dobbiamo essere risarciti». Tra i diversi indiziati di essere il possessore del biglietto U527243 c'è anche poi un astuto commerciante, Ernesto Schiavoni, gestore di due supermercati della zona. A suo carico c'è la testimonianza dell'anziana madre, ma lui nega. «La mamma lo dice perché in molti fanno il mio nome e perché abito dinanzi alla tabaccheria, ma purtroppo non è così». La proprietaria Rosa Vannucci dice però di avergli ceduto un tagliando. «Sì - risponde lui ma era di un'altra serie». Intanto gli anziani del paese discutono, seduti al bar. «Lo saprete, lo saprete chi ha il biglietto - dicono ai giornalisti - a meno che non si tratti proprio di Giuseppe Carbonari. E' un finto tonto. Se è lui, non lo saprà mai nessuno. .Anche se gli danno i due miliardi, quello è capace di continuare la solita vita». Carbonari, l'operaio che si alza alle 5, che dovrebbe avere il tagliando terminante con l'I perché lui dice di non aver vinto, ma i proprietari della tabaccheria l'hanno visto di certo comprarne uno della serie U? 0 è il possessore del numero 2, amico del papà del ragazzino che ha partecipato alla trasmissione, Bebi Cingolani, che si è preso tanto a cuore la vicenda da perorare la causa degli sconfitti? Se avesse acquistato anche il biglietto precedente, il beffato sarebbe invece Francesco Celestino, possessore del tagliando che termina con il 4, muratore in vacanza a Bari e non ancora rientrato in paese a causa di un'influenza che ha colpito la sua bambina. Il 5 è invece del battagliero Paolo Peloni, ottantenne padre di un ristoratore, che temendo un furto del biglietto va in giro con una fotocopia. Il tagliando che termina con 6 appartiene al settantenne Giordano Venanzi, mi tipo poco loquace che passa al bar del paese do¬ lili comitato riunisce i possessori dei biglietti che sono stati sfavoriti dall'estrazione I titolari della tabaccheria dove è stato venduto il biglietto della lotteria che poi è stato annullato Tutti loro, questa sera, terranno una riunione fiume, presumibilmente con qualche legale, per vedere il da farsi. Si ritengono danneggiati dall'intendenza di finanza, sostengono che era solo l'ultima cifra quella che doveva essere riestratta, e si sono accordati: se il ricorso sarà possibile e se lo si vincerà, quanto ottenuto andrà diviso in parti uguali. Chi invece ieri in paese ha cercato di comprare i tagliandi perdenti, offrendo anche fino a dieci dici ore al giorno per capire che aria tira. Ex operaio di uno scatolificio, ora pensionato, passa per uno dei candidati più forti quale possessore del biglietto maledetto. Il tagliando che termina la serie con il 7, invece, è di Bruno Sollei, operaio dai capelli rossi che ieri mattina si è fatto notare in paese per prendere accordi. L'8 è ancora sconosciuto mentre il 9 è in possesso di Maria Grazia Priori, un'impiegata del vicino paese di Castelplanio. milioni di lire ciascuno e ritenendo evidentemente di poter gestire al meglio una causa simile a quella del gruppo che si è formato, è il signor Bruno Mingo di Maiolati. L'uomo si è presentato a Castelbellino nella mattinata e ha cercato i possessori dei biglietti, ma nessuno ha voluto cederglieli. «Ormai siamo in ballo con questa storia - ha detto il battagbero Peloni - e quindi andiamo fino in fondo da soli. Se c'è qualche possibilità, sarebbe Jerry Paladini

Luoghi citati: Bari, Castelbellino, Castelplanio