Belgrado, Aristotele piega gli agenti

Dopo 4 ore i manifestanti vincono la gara di resistenza e dilagano nel centro Dopo 4 ore i manifestanti vincono la gara di resistenza e dilagano nel centro Belgrado, Aristotele piega gli agenti Gli studenti li fronteggiano leggendo la Logica ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO riconoscimento da parte del governo della vittoria elettorale della coalizione di opposizione «Zajedno» a Nis, seconda città della Serbia, ieri la Corte Suprema della Serbia ha riconosciuto i risultati del voto a Vrsac, centro di 60 mila abitanti a Nord-Est della capitale. Vrsac è una delle 14 città dove l'opposizione ha vinto alle comunali del 17 novembre scorso, ma il voto è stato poi annullato da Milosevic. Ma di fronte alla pressione internazionale e al controllo della situazione interna che sembra sfuggirgli sempre più di mano, il Presidente serbo deve fare ogni giorno nuove concessioni. Continueremo la protesta finché la nostra vittoria non sarà riconosciuta completamente, ripetono da 53 giorni i leader della coalizione «Zajedno» che soprattutto vogliono i due terzi dei seggi del Consiglio comunale di Belgrado. «La moglie del Presidente vuole uccidermi», ha di¬ chiarato ieri in piazza il capo del partito del rinnovamento serbo Vuk Draskovic. «E intende farlo prima del 12 gennaio. Ma né la signora Markovic né Milosevic potranno assistere al mio funerale perché spariranno prima». La first lady serba non ha mai nascosto !a sua profonda antipatia verso l'opposizione e in particolare verso la famiglia Draskovic. «L'opposizione ha pei- unico scopo quello di abbattere il potere legalmente eletto», ha detto Mirjana Markovic che guida il Jul, il partito comunista della sinistra unita jugoslava. «Invito le autorità a reagire duramente contro i nemici dello Stato finanziati dall'estero. Col terrorismo, la violenza e l'anarchia loro minacciano la vita quotidiana. Non sono certo modi per raggiungere la democrazia». tre colori della bandiera serba. Mentre alcuni giovani hanno cominciato a recitare poesie e a leggere brani della «Logica» di Aristotele, altri hanno inscenato lezioni di matematica, storia e grammatica. «Arrendetevi, siete circondati», gridavano ridendo gli studenti ai poliziotti. Dopo 4 ore tra le due parti si è creato quasi un clima di simpatia, col risultato che le forze dell'ordine hanno ceduto, ritirandosi e lasciando passare gli studenti. Con un alternarsi di atteggiamenti prima duri e poi accondiscendenti anche la polizia serba, finora fedelissima a Milosevic, comincia a mostrare i primi segni di tentennamento di fronte alla protesta popolare, ovvero su come bisogna affrontare i manifestanti che ricevono sempre più consensi sia dalla comunità internazionale che dalla popolazione locale. Lo stesso regime di Belgrado si vede costretto a cedere ogni giorno di più. Dopo il Il primo faccia a faccia tra gli studenti di Belgrado e gli agenti delle unità antisommossa è stato vinto dagli studenti. Dopo quattro ore di incontro ravvicinato i poliziotti hanno rotto i cordoni e hanno permesso ai giovani manifestanti di marciare verso il centro. Dopo essere stati bloccati per giorni dalla polizia che ha impedito loro di raggiungere in corteo la piazza della Repubblica, gli studenti hanno deciso ieri di fronteggiare le forze dell'ordine schierandosi davanti a loro in tre file. L'intento era di restare inchiodati sul posto fino a che la polizia non avrebbe ceduto. Prevedendo che le cose sarebbero andate per le lunghe gli studenti hanno organizzato un vero happening: ogni fila brandiva uno dei ingrid Badurina

Persone citate: Draskovic, Markovic, Milosevic, Mirjana Markovic, Vuk Draskovic

Luoghi citati: Belgrado, Serbia, Zagabria