Finanziaria Il Polo denuncia le «rettifiche»

Finanziaria Finanziaria Il Polo denuncia le «rettifiche» ROMA. «Dopo le manipolazioni della legge finanziaria confessate dal ministro Bassanini nelle sua ormai famosa lettera, il governo ci riprova stamattina spacciando come rettifiche di errori materiali alcune sostanziali modifiche al decreto legge di fine anno. Ne dà oggi notizia la Gazzetta ufficiale. C'è da rimanere allibiti». E' quanto si legge nella nota congiunta dei parlamentari Giuseppe Pisanu, presidente del gruppo parlamentare di Forza Italia, Gustavo Selva, vice presidente del gruppo parlamentare di alleanza nazionale e Carlo Giovanardi, presidente del gruppo parlamentare Centro cristiano democratici. «Allora con le cosiddette correzioni formali fu imbrogliato il parlamento, oggi con le rettifiche si tenta di imbrogliare non solo il parlamento - continua la nota ma anche il capo dello Stato che, nell'esercizio delle funzioni, ha autorizzato la presentazione alle camere solo del testo del 31 dicembre. Denunciamo con forza questo episodio che rivela ancora una volta i tratti illiberali di un governo troppo incline all'improvvisazione e alla mancanza di rispetto verso le istituzioni e le regole dello Stato di diritto». Il ministro del Bilancio e del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi uno scontro nel paese,, sommato a quello contrattuale, facciano pure» aggiunge. Larizza annuncia che «la Uil non si siederà al tavolo» di un'eventuale trattativa «nemmeno per prendere un caffè con chi vuole parlare di tagli o contributi sulle pensioni baby». Per i sindacati non è possibile anticipare al 1997 la verifica dell'efficacia della riforma: secondo Cgil, Cisl e Uil bisogna attendere il 1998, come previsto dalla legge. Ma è bocciata anche qualsiasi ipotesi di iniziativa a carico delle baby pensioni. L'accenno di disponibilità manifestato da parte del segretario della Spi Cgil Raffaele Minelli è del tutto isolato. Il vicesegretario Francesco Più disapprova l'ipotesi di contributi per le baby pensioni. La posizione di Minelli non è condivisibile, fa sapere Molino Pillitteri, segretario Fnp Cgil, per il quale non è «nè opportuno né valido» discutere di pensioni nel 1997. Gli industriali hanno comunque delle proposte da fare. La premessa è che il rientro della lira nello Sme «dovrebbe costringere il governo ad assumere comportamenti coerenti con la nuova situazione che si è venuta a determinare». In questo senso, gli obiettivi prioritari da perseguire sono l'incentivazione degli investimenti innovativi e attraverso ammortamenti nei primi tre anni d'impiego del bene; la promozione degli investimenti produttivi, con la riduzione del 50% dell'aliquota della dual income tax sugli utili reinvestiti; una strategia per facilitare la creazione di nuovi posti di lavoro, attraverso la detassazione degli utili reinvestiti per un periodo di cinque anni. Il presidente del Consiglio Romano Prodi e, sotto, Nicola Scalzini

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