Feromoni invece che pesticidi di Gianfranco Quaglia

CONTRACCETTIVI NATURALI CONTRACCETTIVI NATURALI Feromoni invece che pesticidi Impediscono la riproduzione degli insetti E SISTONO tanti modi per evitare un'«attrazione fatale» e c'è chi li applica in maniera scientifica. Da 20 anni e con successo, contrastando incontri probabili e irresistibili, accoppiamenti sicuri e prole incontrollata. Già, perché nella più grande fabbrica italiana di feromoni, nata per prima in Europa nel 1977, i ricercatori studiano e mettono in pratica metodologie finalizzate all'interruzione degli accoppiamenti. E' un duello uomo-insetto quello che si combatte ogni giorno all'Isagro di Novara (Industria di specialità agrochimica) oggi controllata da una società di manager, e nata nel '77 come divisione dell'Istituto Donegani. All'interno del prestigioso centro di ricerca (oggi Enichem) l'Isagro agisce per conto proprio, ma usufruendo di strutture e apporti culturali e scientifici del Donegani. I ricercatori dell'Isagro (ex Donegani) furono i primi in Italia ad anticipare le tecniche di lotta agli insetti dannosi in agricoltura, intervenendo sulle specie stesse senza ricorrere alla chimica. Il professor Paolo Piccardi, direttore scientifico della ricerca, è uno dei massimi esperti in questo settore delle biotecnologie che studia il comportamento degli individui di sesso opposto. Il prodi sconfle traccedelle fe Il prodotto di sintesi confonde le tracce odorose delle femmine Nella macrofoto, l'acrobatico accopp iam ento delle libellule dotto ntesi onde odorose mmine Una pianificazione delle nascite che si traduce in risparmi per le aziende agricole e salvaguardia dei raccolti. Questi sistemi di «contraccezione naturale» riducono di un 50 per cento l'uso di pesticidi La maggior parte dei feromoni identificati riguarda i lepidotteri, soprattutto quelli che attaccano i frutteti, ma anche il settore forestale sta beneficiando in larga parte. A Novara sono oltre 100 i feromoni di sintesi, ormai riprodotti per la lotta a tutti i principali parassiti. In 20 anni sono stati realizzati e venduti agli agricoltori di tutta Italia e in altre parti del mondo oltre 100 mila erogatori; 500 mila diffusori per la lotta confusionale e parecchie decine di migliaia di trappole. Uno dei principali successi è rappresentato dai risultati raggiunti nella lotta alla «processionaria del pino» e al «rodilegno rosso», quest'ultimo un insetto le cui larve crescono scavando cunicoli nei rami e nei tronchi. Qual è l'ultima frontiera dei feromoni? Dice Piccardi: «Oggi stiamo cercando di agire sulla biosintesi dei feromoni stessi, per evitare gli incontri. In altre parole: vogliamo intervenire a monte del problema, interferendo sugli stimoli, prima ancora di operare sul campo». I ricercatori hanno individuato negli insetti un ormone, il «neuropeptide»: è lo stimolo del cervello che percepisce la necessità di accoppiamento e dà il via alla produzione del feromone. Influendo su questo stimolo si inibisce la copula. Insomma, si blocca il meccanismo della libido, inibire queir «attrazione fatale» colpevole di riproduzione. In questo senso il gruppo dell'Isagro ha compiuto notevoli passi avanti. Un altro campo di ricerca è indirizzato ai tempi di intervento con il feromone di sintesi: quasi sempre, per la maggior parte delle specie, gli accoppiamenti sono notturni. Piccardi: «Stiamo realizzando impianti stabili e bombolette a tempo, che rilasciano la sostanza soltanto in determinate ore. In questo modo l'efficacia del trattamento non va dispersa e si riducono i costi». Il feromone sessuale è la sostanza secreta all'esterno del corpo degli insetti, più frequentemente dalle femmine. E' il richiamo odoroso per il maschio, che segue la traccia controvento, opera un «corteggiamento» che si conclude con la copula. Piccardi e la sua équipe intervengono sui feromoni, riconoscono la struttura molecolare della sostanza e la riproducono per sintesi. A questo punto il feromone ottenuto artificialmente è pronto per simulare il rilascio della sostanza della femmina attraverso diffusori meccanici. Tre sono gli obiettivi: monitorare la presenza dell'insetto dannoso da controllare, catturare gli insetti stessi con trappole (chiamate Traptest); oppure creare confusione nelle tracce odorose naturali con il feromone sintetito, in modo che il maschio non possa più trovare la femmina. Gianfranco Quaglia

Persone citate: Donegani, Paolo Piccardi

Luoghi citati: Europa, Italia, Novara