COM'È' TRISTE IL SESSO NELLA PADANIA DI BEVILACQUA

COM'È' TRISTE IL SESSO NELLA PADANIA DI BEVILACQUA COM'È' TRISTE IL SESSO NELLA PADANIA DI BEVILACQUA Anima amante» : quattro amici e due donne da «redimere « A« ONTINUO a credere che Alberto Bevilacqua sia, fra i nostri scrittori, uno dei pochissimi capaci di raccontare storie con un ritmo sicuro, mettendo in moto personaggi e situazioni in modo rapido e incisivo, fino a cogliere i segni più rilevanti dell'avventura d'orrore e d'anima, di visioni degli inferi e di viaggi nella vita terragna delle rive del Po al seguito della memoria. E mi dispiace, di conseguenza, che troppo spazio, da alquanto tempo a questa parte, egli occupi nei suoi libri a disquisire sull'esistenza, sulla morale, sul costume, sulla politica, sull'attualità, poiché sono discorsi per i quali non ha specifica vocazione, così come, al contrario, l'ha, e profonda e autentica, per la narrazione pura. L'ultimo romanzo di Bevilacqua, .Anima amante, mi sembra offra esemplarmente questa doppia faccia dello scrittore, e quella del maitre àpenser, derivata dall'eccessiva frequentazione dei mezzi di comunicazione di massa, vi è davvero eccessivamente dilatata, mentre gli squarci del racconto hanno, nella ripresa e nella riproposta dei temi della crudeltà, della violenza, del male più abietto, ma anche dell'avventura picaresca di ambientazione padana, una forza e una sicurezza assolute. Il romanzo vuole essere la storia di una redenzione e, al tempo stesso, di un'esemplare punizione di corruttori. Ci sono, dentro, abilmente mescolate, la favola, l'osservazione di costume, la narrazione della memoria d'infanzia e di adolescenza, il viaggio un poco picaresco del protagonista molto autobiografico con tre amici abbastanza singolari (e il gruppo è forse troppo marcatamente esemplato su quello dei Tre Moschettieri più d'Artagnan) nei luoghi padani da cui la vicenda ha avuto origine. Doppio è il personaggio femminile che è al centro della narrazione: nel tempo dell'infanzia padana, la ragazza soprannominata Kitty Sullivan o Bambina, la tenera amica del protagonista nei giochi e nelle prime e innocenti esperienze d'amore, e la figlia, che col nome d'arte di Kitty Sullivan fa l'attrice di film pornografici e di analoghi spettacob in locali notturni e alla televisione. La prima Kitty, che si chiama in realtà Giannina, viene corrotta giovanissima dalla madre e dallo zio, con cui vive, venduta a un ricchissimo e losco ingegnere, poi costretta a prostituirsi in modo abietto e sadico, fino aba follia; e il protagonista con gli amici la ritrovano in una casa di cura, incapace di riconoscere chi gli è intorno e di con¬ Nella stessa condizione sta per precipitare anche la figlia, vittima degli stessi parenti, dello stesso ingegnere, dell'analoga corruzione, ora trasportata a un livello più alto di quello della Bassa Padana, resa internazionale, ma non meno feroce e infame. Sulla seconda Kitty Sullivan agiscono il protagonista e gli amici. La convincono a lasciare nonna e zio e gli ambienti della pornografia, la ospitano, a poco a poco le curano l'abitudine e il disgusto del sesso come merce, la riportano a essere una donna libera, cosciente di sé, delle proprie attitudini, capace di ricostruirsi una vita sana e serena, sotto il segno della tenerezza (su cui molto insiste Bevilacqua). Alla fine anche la madre ritorna, guarita o quasi, a completare il lieto fine, che giunge dopo l'adeguata punizione dei colpevoli più abietti: l'ingegnere è catturato e beffato crudelmente col portarlo legato sul cofano della sua Ferrari in giro per i paesi che sono stati teatro delle sue violenze nei confronti di tante minorenni; la madre, che si è sempre circondata di cani feroci, finisce uccisa da un camion mentre fugge inseguita dai cani stessi che le si sono rivoltati contro; lo zio salta per aria con un candelotto di dinamite che ha afferrato credendo di impedire quello che egli crede il destino riservatogli dai quattro giustizieri. Ci sono pagine di grande forza narrativa, come quelle dedicate a Kitty-Bambina e alla sua vicenda di progressiva distruzione attraverso stupri e sesso, o come l'inseguimento nettere. dello zio alla Maghana, fra guardoni e coppie in auto o nei prati e fra i cespugb, o come l'incendio che lo zio appicca al giardino e al locale dove vive la seconda Kitty dopo che è stata liberata e sta risalendo dagb inferi alla vera vita. Qui si dimostra l'arte di Bevilacqua, che è uno scrittore «nero» di grandiosa icasticità e un altrettanto sapiente evocatore della strana follia degli abitanti della Bassa Padana. Ma ci sono anche molti momenti di riflessioni, di giudizi, di considerazioni, che pretendono alla profondità e, invece, costituiscono un tradimento dell'autentica vocazione dello scrittore. E' proprio impossibile a Bevilacqua ritornare a raccontare, e basta? Giorgio Bàrberi Squarotti Alberto Bevilacqua pubblica il romanzo «Anima amante» da Mondadori perdizione. Non potendo raccogliere altro che umiliazioni dalla vita reale, questa Lina si inventa una esistenza parallela. Si trasforma di fronte a se stessa in Amanda, nome da fotoromanzo, ma anche appello a colei che deve essere amata, fino a scindersi in un duplice personaggio. Lina è la donna brutta, la rifiutata, vittima di sopraffazioni dalla nascita, costretta al matrimonio con un uomo volgare. Amanda è l'essere luminoso, che incontra il suo cavaliere azzurro (in realtà un laido approfrttatore) e lo serve devota, anche nelle sue più oscene richieste. Finché la impossibile convivenza fra i due personaggi provoca la perdita definitiva del sé, il ricovero in manicomio. L'autrice scrive la parabola di una dissociazione, ma non si limita a riprodurre un caso clinico. Attenta al simbolico, ci dà la chiave di una vita attraverso il sistema dei segni, dove il personaggio insieme si sublima e si distrugge. E' la verità letteraria che deve determinare la verità esistenziale, non viceversa. E tutta la storia vive per il gioco dei due linguaggi, nei quali si consuma il destino della protagonista- il reale, con il suo resistente grigiore, che suggerisce la tentazione di fuga; l'immaginario con il suo pericoloso fulgore, che porta alla dissoluzione. Ì

Persone citate: Alberto Bevilacqua, Bevilacqua, Giorgio Bàrberi Squarotti, Kitty Sullivan

Luoghi citati: Bevilacqua