TRAMATE, TRAMATE TORNA IL ROMANZO di Ernesto Franco

TRAMATE, TRAMATE TORNA IL ROMANZO TRAMATE, TRAMATE TORNA IL ROMANZO Che cosa leggeremo: le novità italiane ARRAMI, o diva, tutte le tue storie» recita Ernesto Franco dell'Einaudi facendo il verso al vecchio Omero, ma per dire, seriamente, come vede il '97 della produzione letteraria italiana. Sempre più voglia di romanzo? «Sempre più voglia di narrare». Una voglia riamata, con tanti complimenti ai «pulpisti» che ne hanno fatto addirittura una golosità, persino da un Guglielmi-redento che ha cercato, proprio su Tuttolibri, di rappacificare i finti nemici buonisti-cattivisti sotto l'albero (natalizio) del plot (borgesianamente e anche un poco tautologicamente, poiché, diceva il Grande Cieco, "la missione primordiale del mestiere è raccontare una storia"»). E le storie ci sono. Nelle nuove proposte di veterani come di esordienti: gusto di narrare che, nella caleidoscopica diversità dell'approccio e della lingua, conferma quella topografia nervosa di un'Italia letterariamente (e forse non solo, a dispetto delle apparenze) in indiscutibile crescita. Si parte con il conto alla rovescia per Anima mundi. La nuova Tamaro esce da Baldini & Castoldi il 21 gennaio '97, tre anni e un giorno da Va' dove ti porta il cuore. Come un'invasione impalpabile e tentacolare, un frullar d'angeliche (?) ali... Tiratura iniziale 100 mila copie con previste riedizioni immediate. Da Tamaro a Maraini tante storie d'amore, da Tabucchi a Malerba gialli e intrighi Ma c'è chi si appresta a tallonare da vicino il «fenomeno» Susanna: mentre esce il film tratto da Marianna Ucria, Dacia Maraini, a febbraio per Rizzoli, ritorna con un romanzo cui ha lavorato dall'88, Dolce per sé, storie d'amore, di crescita, di perdita, una famiglia di musicisti attraverso le lettere d'una giramondo a una bambina. Di Elisabetta Rasy, lo stesso editore propone Posillipo: il racconto crudele e sentimentale dell'amicizia tra due ragazzine nella Napoli del lungo dopoguerra che diventa un'iniziazione alla vita. U '97, anno delle scrittrici? Senza etichettare, sono bene rappresentate. C'è attesa per i titoli più giovani: Catena, una ragazzina meridionale in una storia picaresca, secondo romanzo di Margaret Mazzantini passata a Mondadori; L'attore americano a marzo da Feltrinelli, di una Rossana Campo tra una «carne pazza di gioia» e la sua emotività dissimulata, come sempre, da uno scatenato umorismo; e, mentre la Rizzoli annuncia una nuova Cardella, da Baldini torna alla ribalta Ippolita Avalli: dall'autobiografia postsessantottina approda a un racconto di più ampio respiro con La dea dei baci, confronto duro, tra una bambina e il padre adottivo che si combattono pur amandosi. L'attenzione è puntata anche sull'opera della piena maturità di una Vittoria Ronchey impegnata in Il vano di corsa per Mondadori in una sorta di giallo psicologico: nella Roma fascista, una donna alto borghese, segnata da un trauma infantile diventa omicida; nella Roma tra i '40 e i '50 Luce d'Eramo, nuovo acquisto di Segrate, ambienta Una strana fortuna, la vicenda d'una adolescente allevata da una nonna e una zia lievemente folle. E la raffinatissima Marta Morazzoni a febbraio pubblica con Longanesi Il caso Courrier, storia di passioni nascoste e grandi segreti in un paesino dell'Alvernia Anni 10. L'Einaudi (tendenzialmente «maschilista») allinea tra aprile e l'estate due nomi diversamente sicuri: Silvana Grasso, nuova al comico-grottesco di L'albero di Giuda, il mito della virilità risolto in una sorta di malinconico sberleffo; e Francesca San vitale, con i racconti Le doppie solitudini. Se Pia Pera con Andante spianato e Edith Bruck con II silenzio degli amanti restano fedeli a Marsilio, Sandra Verda, dopo l'esordio da Bollati Boringhieri con II male addosso, passa a Frassinelli con La storia negata, dramma d'una famiglia borghese sullo sfondo della Resistenza mentre l'editore torinese conferma l'appuntamento con Marina Jarre: Un altro pezzo di mondo è un romanzo come sempre a tratti autobiografico nel quale le vicende di oltre un secolo rievocate da due sorelle si raggrumano nei pochi giorni che precedono l'alluvione del novembre '94. Il giallo come, da 2000 anni, struttura base del racconto-metafora, risulta sempre più frequentato soprattutto in area maschile. Il nuovo Tabucchi di La testaperduta di Damasceno Monteiro, evento dell'anno per Feltrinelli, è un'inchiesta su un truce fatto di sangue nell'antica e affascinante Oporto che conduce a una riflessione sull'abuso e sulla giustizia. In Manie, romanzo in sei racconti per Einaudi, Daniele Del Giudice usa anche il thriller per scavare sulla forza ossessiva dalla quale siamo spinti «ad azioni che ci rivelano ciò che non sapevamo di sapere e di volere». In L'arte di perdere peso, Mario Fortunato, altro einau diano, attraverso un acrobatico meccanismo giallo a più voci, racconta il difficile percorso di «alleggerimento» dai fardelli che accompagnano e a poco a poco spengono la nostra vita. Kodacrome è una nuova spy story, ma singolarissima, piuttosto una storia di amicizia, di Piero Soria per Mondadori: un vecchio delitto nella Torino del '68 trova soluzione oggi in un canyon dell'Utah d'una bellezza tale che i fotografi del National Geographic esauriscono tutte le loro pellicole; Macaroni di Guccini con Loriano Machiavelli è un giallo antropologico dentro l'emigrazione italiana in Francia nel primo '900; in Amaro colf di Bruno Ventavoli per e/o la nuova indagine del detective di Pornokiller, «sempre più ammaccato dal gioco, dalle donne e dai cazzotti» si svolge tra cadaveri di povere extracomunitarie in un crescendo di amarezza stemperata in un meltingpot italoanglo-torinese. Ben diverso il registro del nuovo romanzo di Giovanni Mariotti Lazzaro o le tribolazioni di un risorto: «fumetto senza figure», grottesco ritratto del miracolato con le bende che pendono, mentre tutto attorno impazza il business della resurrezione, sta uscendo da Mondadori che più avanti pubblicherà il Tomizza di Franziska, una storia di donna lunga quasi il secolo, e il Malerba di Itaca: Ulisse e Penelope ricongiunti, la vita e la malinconia d'una vecchia coppia di coniugi. Romanzo utopistico sulla traccia di Orwell e Butler sarà, a febbraio per Baldini, Siamo tutti pattumeros (titolo ancora di lavoro) che Oddone Camerana ambienta nella città di Ligonto, sede di una fabbrica, la Marescialla, ora in disuso abitata però da una sorta di militanti-funzionari che vivono come se tutto funzionasse come prima, parabola esistenziale su un pauroso futuro alla Biade Runner. Un'altra città, Palermo, la più degradata d'Europa la cui salvezza dalla peste viene affidata a un inventore di barzellette è protagonista nel camusiano Ijx peste bis di Fulvio Abbate per Bompiani. Tra realtà e immaginazione, complotti, scandali e misteriose scomparse nell'Europa post guerra fredda Enrico Palanchi, ripescato dalla Bompiani, in Le colpevoli am¬ biguità di Herbert Marcus, racconta soprattutto il disagio di chi ha visto cadere insieme al Muro le proprie illusioni. Nel '97, la faranno da protagonisti anche il Parise medito che la Rizzoli si accinge a pubblicare nel piano che comprende tutta l'opera, e il Cancogni che con lettere a Manhattan, il suo primo romanzo dopo 15 anni, sta per aprire l'attesa collana di letteratura contemporaneana di Fazi. Einaudi, oltre ai romanzi di Fileno Carabba e Andrea Cannobio, attende quella storia di frontiere, quella «conversazione sospesa sull'abisso», ancora senza titolo, alla quale Francesco Biamonti sta dando gli ultimi tocchi. Bompiani, oltre all'erotico-teologico esordio di Marcoaldi con II vergine, avrà Nudo di madre, il primo di due nuovi romanzi di Busi, e Biglietti agli amici di Tondelli: pagine inedite del maestro, forse l'unico, riconosciuto dai giovani scrittori, l'autore del «racconto ininterrotto» sulla nostra fine secolo. Mirella Appiotti

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia, Manhattan, Palermo, Posillipo, Segrate, Utah