Come cella la spiaggia delle Maldive

Come cella la spiaggia delie Maldive Una connazionale che vive a Male: «Stanno bene, spesso porto loro della pasta» Come cella la spiaggia delie Maldive / due italiani trascorrono solo la notte in prigione CONDANNATI PER LO SPINELLO SNEW DELHI TEFANO Ghio, 39 anni, di Cuneo, sposato e con un figlio e Davide Grasso, 29 anni, torinese, i due italiani che stanno scontando una condanna all'ergastolo nelle Maldive per possesso di quantità minime di hashish, sono in buona salute e in condizioni di detenzione relativamente confortevoli. Lo ha raccontato Antonia Baio, l'unica italiana residente a Male, la capitale delle Maldive, dove da otto anni gestisce il ristorante «Two peaks». Ghio e Grasso «sono un po' scoraggiati perché pensavano di poter uscire per Natale», ha detto la Baio che li ha visti poco prima delle feste, «grazie all'interessamento dell'ambasciata italiana nello Sri Lanka». «Io ha aggiunto Antonia Baio - faccio quello che posso: porto la pasta e altro cibo italiano, perché a loro non piacciono le salse piccanti che fanno qui». I due si trovano su una delle più piccole isole dell'arcipelago, una parte della quale è stata trasformata in prigione. «Di giorno possono stare fuori; fanno il bagno, giocano a pallone e Ghio - racconta Antonia Baio, che ha l'incarico di "fiduciaria" dell'ambasciata italiana in Sri Lanka - ha cominciato a lavorare come infermiere. La sera, però hanno l'obbligo di andare a dormire in prigione». Dopo che il presidente maldi- viano ha rifiutato la grazia, le speranze di Ghio e di Grasso sono legate alla firma di un trattato bilaterale in base al quale i cittadini italiani condannati nelle Maldive possano scontare le pena in Italia. L'incubo dei due italiani è cominciato il 22 febbraio '96. Quando ha avuto inizio la vacanza che loro sognavano da tempo, in un paradiso di sole e spiagge bianchissime. Davide Grasso arriva alle Maldive con un volo dell'India Airlines; in un pacchetto di sigarette la polizia gli trova meno di un grammo di hashish. Gli viene ritirato il passaporto; cominciano per lui settimane d'attesa senza informazioni e senza possibilità di difesa. A maggio viene processato e condannato a una «pena indeterminata», formula che significa ergastolo. Stefano Ghio viene arrestato due mesi dopo perché trovato in possesso di 4 semi di cannabis. Appena sceso dall'aereo era stato controllato dalla polizia e in una borsa di nylon dove teneva alcuni souvenir gli erano stati trovati i semi. «Non ha mai avuto la possibilità di difendersi né di nominare un difensore» ha ripetuto più volte, anche in tv, il fratello Michele. Poi, a fine maggio, il tribunale delle Maldive ha condannato anche lui alla «pena indeterminata». [r. cri.] Da sinistra Stefano Ghio e Davide Grasso i due italiani condannati all'ergastolo alle Maldive per uno spinello