« Il condom? Promosso »

« « Il condoni? Promosso » «Che vergogna andare in farmacia» I RAGAZZI DEL LICEO E FJ TORINO utile il distributore di profilattici a scuola? A parole i ragazzi sembrano tutti grandi amatori e le ragazze tutte seduttrici. Basta scavare un poco per sentirsi rispondere: «A scuola è meglio. Mi vergogno a comprarli in farmacia o altrove». Al liceo scientifico Giordano Bruno di Torino, il giorno dopo la notizia di quel distibutore che verrà. Forse entro un mese. I rappresentanti d'istituto Daniele Cazzari, Davide Leccese, Roberto Mastroianni e Massimiliano De Serio dicono che nasce da una proposta dei ragazzi. «Di educazione sessuale, qui, si parla da almeno cinque anni. Con medici ed esperti. Un anno fa abbiamo inserito quella macchinetta nell'elenco delle nostre richieste». Anche come provocazione. «Se l'80%, dopo i 16 anni fa sesso, è meglio che si protegga». Tu usi 0 profilattico? Sembra che «quell'80 per cento di noi» si riferisca soltanto ad altri. Così per le ragazze. Pretendi la protezione dal tuo partner? Stefania sorride: «E se lo scopre la mamma? Con il mio ragazzo, all'inizio sì. Poi ci penso io, con la pillola». E li vicino un'altra Stefania quasi si vergogna: «Non ho di questi problemi». La preside Maria Luisa Vigni Miletto è preoccupata da tanto clamore: «L'idea di installare il distributore di profilattici, dopo le iniziative sull'educazione alla salute, è stata accettata dai genitori. Ma sarà il consiglio di isti- tuto a decidere. Vuol essere un messaggio forte ai ragazzi». I ragazzi sembrano capirlo benissimo. Anche in un'altra scuola torinese, l'istituto industriale Avogadro, quasi 2 mila studenti, 90% maschi. Sono Tommaso Macchiarella, Giuliano Ramazzotti, Giuseppe MinischeUi, Maurizio Peisino, Mattia Malavenda, delegati d'istituto o di classe, a dirlo con pudore: «Nei rapporti occasionali il preservativo è indispensabile per evitare malattie». Sono tanti? «A sentire gli altri, sì». E voi? Beh, è un'altra musica. Si passa alla «mia ragazza». «C'è quella che ti obbliga, ma c'è anche quella che preferisce la pillo¬ la». Sono tutti d'accordo: «Sarebbe bello avere un distributore a scuola. Per evitare gli sberleffi del farmacista, come è capitato a qualcuno». Un «sì» incerto dalle ragazze dell'Istituto magistrale «Ex Berti». Tutte le classi vanno a turno al consultorio. Francesca Piarucci: «Ci si può servire fuori senza difficoltà». Ma Serena Menegon: «E' giusto il distributore a scuola». Tutte d'accordo: «Sbaglia chiunque condanni la protezione». Ma piovono polemiche. L'assessore regionale alla Sanità Antonio D'Ambrosio: «Iniziativa discutibile. Non la finanzierò». Don Giuseppe Frittoli, responsabile scuola della Curia: «I genitori sono d'accordo? Dovrebbe essere un'assemblea delle famiglie a decidere». Maria Paola Tripoli, ispettrice, membro del gruppo nazionale per l'educazione alla salute: «La cultura del profilattico è una scorciatoia. Vi è un disperato bisogno di ricuperare la dimensione educativa della scuola». Fa da contraltare (con il provveditore e il sindaco che già si erano espressi a favore) Aldo Miletto, assessore all'Istruzione e alla Sanità della Provincia: «Tutte le scuole dovrebbero avere il distributore di profilattici. Sono pronto a stanziare contributi». Maria Valabrega I genitori cattolici «Non si rispetta il pluralismo delle famiglie» II ministro Luigi Berlinguer e la preside Maria Luisa Vighi Miletto. In alto, l'acquisto di preservativi in farmacia L'immunologo Aiuti «Pronto a incontrare gli studenti torinesi» Il sottosegretario alla Pubblica Istruzione Carla Rocchi

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